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Cotoneaster

Creato il 24 ottobre 2014 da Giardinaggio @Giardinaggionet

In questa pagina parleremo di :

Particolare delle bacche di cotoneaster

Informazioni generali sul cotoneaster


Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il cotoneaster deve il suo nome alle parole greche "kydonéa" (cotogno), che deriva a sua volta da Kydon (Cidone, città cretese), e "astro" (simile), fatto che sottolinea come le foglie di alcune varietà abbiano foglie simili a quelle delle mele cotogne. Proprio le foglie sono piccole e di un verde brillante, che però in autunno tende verso il rosso; invece, i fiori esistono nelle tonalità del bianco o del rosa, sbocciano per tutta la durate dell'estate e in autunno vengono sostituiti da bacche rosse, piccole e di forma ovoidale. Queste bacche non sono commestibili, né da parte dell'uomo né di altri animali, essendo infatti lievemente tossiche, cioè capaci di provocare disturbi gastrointestinali. Le varietà più diffuse sono il C. Salicifolia (sempreverde) e il C. Horizzontalis (caduco).

Tecniche di coltivazione e annaffiatura


Cotoneaster horizzontalis
Il cotoneaster è una pianta particolarmente semplice da coltivare, adatta quindi anche al più inesperto dei giardinieri. Si tratta infatti di una pianta rustica, in grado di resistere a temperature inferiori a 0°C, così come pure agli sbalzi termici. Nonostante riesca a vivere anche in condizioni di mezz'ombra, è con l'esposizione diretta ai raggi solari che si raggiunge il potenziale massimo nella sua crescita e fruttificazione. Per quanto riguarda l'annaffiatura, questa può essere evitata durante il periodo invernale, in quanto la pianta si accontenta anche solo delle acque piovane; diventa invece necessaria durante la stagione estiva, rendendosi fondamentale la costante umidificazione del terreno. Si raccomanda di far asciugare il terreno tra un'innaffiatura e la successiva, per evitare ristagni idrici, significativamente dannosi per la pianta.


Tipologia di terreno, concimazione e potatura


Esemplare di cotoneaster salicifolius
Il cotoneaster risulta una pianta facile da coltivare, soprattutto in ragione del fatto che non è per nulla esigente in fatto di terreno di coltura. Nonostante si adatti perfettamente ad ogni tipo di terreno, un substrato ottimale è quello di tipo argilloso e ben drenato, facilmente che si può ottenere mescolando torba, terriccio e sabbia di fiume. Inoltre, si consiglia di unire all'acqua dell'innaffiatura un concime liquido di tipo organico, che sia soprattutto ricco di potassio e fosforo, macroelementi fondamentali per permettere crescita e sviluppo ottimali della pianta, oltre che una buona resa nella fruttificazione. La potatura nel cotoneaster caduco va effettuata alla fine dell'inverno, mentre nel cotoneaster sempreverde all'inizio della primavera, ma in entrambi i casi va eseguito un accorciamento dei rami secchi.


Cotoneaster: Moltiplicazione

Esemplare di cotoneaster lacteus
Il cotoneaster si può moltiplicare per talea o per semi. Nel primo caso si agirà per talee legnose con piante sempreverdi, utilizzando dei rametti di circa 10 cm di lunghezza, mentre si agirà per talee semi legnose con piante caduche. Nel secondo caso, qualora si decidesse di riprodurre il cotoneaster per semi, questa operazione dovrà cominciare alla fine dell'autunno, in concomitanza con la raccolta delle bacche. Queste andranno aperte e private dei semi, di cui si potrà saggiare la germinabilità immergendoli in acqua ed eliminando quelli che galleggiano. I restanti semi andranno prima disposti in vasetti, in cui avremo precedentemente posto il substrato sopra descritto, e poi esposti all'aperto. Con la stagione primaverile le piantine germoglieranno e avranno bisogno di annaffiatura costante.




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