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count down

Creato il 11 luglio 2011 da Luci

ultima settimana prima delle ferie.

assolutamente necessarie.

:)

stamani sul diciassette si potevano usare tutti i sensi.

vista

sono seduta al contrario rispetto al senso di marcia la testa dondola, gli occhi si aprono e si chiudono con lentezza, si fermano sulla bellissima signora davanti a me che pare scolpita in un tempio maya.

penso che sono stanca come un gatto quando lo si sveglia e non vuole. guardo fuori.

allontanandomi da piazza san marco, nella via dell’orto botanico, fuori si vede il campanile di giotto ergersi un metro alla volta dall’orizzonte delle case. bianco, rosa e verde, bellissimo, contro il cielo azzurro della mattina. questa città sa farsi perdonare un sacco di cose.

olfatto

la ragazza accanto a me profuma d’estate di un tempo. cerco di capire cosa sia, mi pare un prodotto per capelli, forse una schiuma o un gel. cerco di concentrare il naso e di collegare il cervello. l’odore mi porta in sardegna, quando avevo tredici anni e la sera, con le “amiche grandi” si usciva nella stradina di santa maria navarrese.

profumavamo anche noi di gel per capelli, di schiuma, di mare, di doccia appena fatta e del caldo della pelle ancora scottata.

io guardavo gli altri crescere in attesa che toccasse anche a me, era insieme bello e terribile. come guardare il mondo vero da dietro il vetro dell’infanzia.

tatto

i pali dell’autobus sono sempre un po’ tiepidi delle mani altrui. fa un po’ impressione agguantarli e sentirli caldi. cerco di arrivare alla porta di uscita passando come un orango da un palo all’altro. una signora è nel corridoio, cerco di passare ma la signora misteriosamente non si muove, così ci strusciamo quasi violentemente addosso, ma in qualche modo devo scendere. poi capisco il motivo. la signora è enorme, bassissima e grassissima, ma non me ne ero accorta.

udito

due signore vicino a me parlano tra loro, sono colleghe, parlano in italiano, ma una è di tratti vistosamente sudamericani, l’altra est europei. mi piace che la loro lingua comune sia la mia.

gusto

muoio di fame. stamani lo stomaco era troppo in disordine per avere voglia di fare colazione, ma adesso sogno una valdostana calda e un bel cappuccino bollente. e anche, magari, un croissant e il giornale.

:)

buona giornata a tutti!


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