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Creare da soli il proprio eBook: conviene?

Creato il 30 aprile 2014 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier

mariaelenaL’idea di autopubblicare il proprio libro elettronico inizia a diventare accettabile e gli autori autopubblicati rischiano persino di essere presi sul serio. Quella di creare un eBook, inoltre, è un’impresa fattibile. È quasi alla portata di tutti; esistono programmi gratuiti che consentono di convertire file Word in file ePub abbastanza facilmente.

Ciò nonostante, non di rado gli eBook in commercio – anche quelli realizzati dai grandi editori – sono di qualità scadente. Hanno layout interni poco curati, o contengono refusi che rivelano come sia stata effettuata una scansione del libro cartaceo, un OCR, e non si sia controllato il risultato finale. Istantanea dalla pregevole edizione di Montagne di una vita di Walter Bonatti, Baldini & Castoldi (clic per ingrandire):

bonatti1
E il bello è che, proseguendo, la situazione migliora:

bonatti2

“Le mani irrigidite fatiCano ad aggan Montagne di una vita ciare”. Nella pagina passata allo scanner, evidentemente, il titolo del libro era nella parte superiore, al centro. La pagina precedente finiva con aggan- e quella dell’intestazione cominciava con ciare

Ieri, tra il serio e il faceto, ho pubblicato queste immagini su Facebook e ho ricevuto messaggi nei quali mi si chiedevano indicazioni sui programmi più affidabili per creare da soli il file ePub del proprio eBook; e non è la prima volta che succede. Un paio di persone mi avevano già pregata di dare un’occhiata ai loro ePub quasi definitivi, e una volta ho ricevuto una email grondante irritazione e scoramento da un tale che conoscevo a malapena e che voleva lo aiutassi a sistemare alcuni problemi nel suo file.

Allora ho pensato di trattare l’argomento sul blog. Vediamo in primo luogo quali sono i pro e i contro del creare da soli il proprio file ePubformato universale e/o mobiformato di Amazon, anziché affidarsi a un’agenzia di servizi editoriali che fa anche queste cose (come quella che ho appena creato, Scrittura a tutto tondo – della quale parlerò in modo più esteso un’altra volta).

Pro

  1. Se fai tutto tu, risparmi. Non tutti, come noi, applicano tariffe di poche decine di euro per creare un eBook dal layout interno curato. C’è chi ne chiede alcune centinaia.
  2. Hai il controllo totale del layout del libro: l’eBook avrà esattamente l’aspetto che vuoi tu.
  3. Hai il controllo della tempistica: l’eBook sarà pronto in base alla tua tabella di marcia, e non a quella di chi ti fa la conversione. Insomma, non ti toccherà aspettare.

Contro

  1. La conversione è un processo semplice, sì, ma non banale; soprattutto se devi imparare a farla da zero (come il tale di cui sopra, al quale era andato in vacca il lavoro di una giornata intera perché non era riuscito a salvarlo). E invece di spaccarti la testa sullo schermo del computer, potresti impiegare il tuo tempo in attività più piacevoli. Come ad esempio scrivere un altro libro.
  2. Potresti fare errori e non sapere come correggerli, e alla fine ti toccherebbe comunque assoldare qualcuno per sistemare le cose, o rifare tutto da capo.

Quel che bisogna sapere

Per creare un eBook, non è necessario essere degli esperti di linguaggio HTML o CSS, ma almeno un’infarinatura è quanto mai opportuna.

 

Se vuoi creare il file ePub del tuo libro, dovresti essere in grado di comprendere il funzionamento di base del codice. E soprattutto dovresti essere in grado di produrre un documento Word ben formattato e senza errori (il che non è per niente ovvio).

Ci sono diversi software gratuiti: KindleGen per creare i file mobi e pubblicarli direttamente su Amazon con Kindle Direct Publishing (cosa che non mi sentirei di consigliare: come ho già avuto modo di dire, meglio rivolgersi a Narcissus che distribuisce gli eBook non solo su Amazon, ma dappertutto). Per creare gli ePub c’è il programma open source Sigil. Alcuni usano Calibre, che però mi sembra, piuttosto, un ottimo programma per la gestione della propria libreria elettronica (trasferire i libri sul lettore, trasferirci anche i file word per poterli leggere molto più comodamente); gli ePub creati con Calibre tendono a non superare la validazione (strumento che controlla che il codice non contenga errori). E se il tuo file non supera la prova, potrebbe non essere messo in vendita su tutti i negozi online.

E poi c’è BackTypo, lo strumento online gratuito di Simplicissimus Book Farm. (Tra l’altro, per chi lo sa utilizzare, ci sono opportunità di lavoro presso l’universo Simplicissimus.)

 

E infine, tra non molto sarà pubblicamente disponibile Liberio, al momento in versione beta e riservato a pochi adepti. Qui trovi alcune informazioni sul funzionamento dell’applicazione.

Una volta che avrai creato il file, dovrai cercare di aprirlo dal maggior numero di dispositivi e programmi possibili, per controllare che l’aspetto sia proprio quello che vuoi tu (anche se con gli eBook, un po’ come per i siti online, l’aspetto del prodotto finito può variare sensibilimente da un dispositivo all’altro: per questo è importante fare scelte mirate). Se hai un Mac e/o un iPad, prova a vedere come viene con iBooks; scarica sul computer Adobe Digital Editions e aprilo da lì, scarica Calibre e aprilo col lettore di Calibre (anche se è abbastanza rudimentale), aprilo con un’applicazione di lettura gratuita di Amazon, naturalmente caricalo sul tuo lettore (attraverso Calibre) e magari spediscilo a un paio di amici che hanno lettori di altro tipo e marca, e pregali di sfogliare la tua creatura.

Quando hai la certezza che il layout sia corretto, controlla che lo sia anche il codice, utilizzando la validazione online. E se il file non supera il test… sono dolori, perché andare a correggere un errore può essere molto laborioso.

Ma invece la creatura potrebbe superarlo. E allora potresti provare una soddisfazione senza pari: non solo l’hai scritto, ma l’hai pure “fatto”!


Immagine di apertura: Maria Elena.


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