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Creatività: I Killer che la uccidono

Creato il 09 marzo 2016 da Yellowflate @yellowflate

La creatività è come una abitudine, una buona abitudine.

Come tutte le abitudini si fa fatica ad ingranare all'inizio, serve tempo ed esercizio, ma se si trova la strada giusta diventa anche divertente e gratificante. Ci sono delle "Cattive abitudini" che sono delle vere e proprie Killer della creatività e della sua massima espressione, ahimè molte di queste cattive abitudini sono insite nella nostra cultura e del nostro vivere in Italia. Siamo il paese dei "permessi", della burocrazia, dove un bambino vedrebbe la possibilità di divertimento e crescita, un adulto vede una serie di "Ma" o "Non si può fare". L'Italia, purtroppo è spesso il paese, dove a parte qualche esempio, sembra che valga il detto Leopardiano "Tutto cambia, per non cambiare mai".

Tocca a noi individuare quali sono le abitudini che ci limitano, disinnescarle e far si che il cambiamento parta da noi o ancor peggio l'ostacolo al cambiamento, meno subdolo, ma assolutamente efficace.

" Tutte le idee nuove e veramente importanti passano attraverso tre livelli: 1. vengono messe da parte come prive di senso; 2. vengono rifiutate perché contrarie alla religione; 3. vengono finalmente riconosciute come vere, ma con la clausola di riconoscere agli oppositori iniziali che loro sapevano tutto fin da principio."

Karl Ernst Von Baer

Espressione palese del cambiamento sono le cosiddette negazioni per assoluto o frasi killer, le troviamo in tutte le situazioni e in tutti gli ambienti, ma soprattutto se ci occupiamo di vendere servizi o prodotti che non sono realmente misurabili dalle persone, tipo fare un sito internet, stand fieristici, una pubblicità e tante altre cose che economicamente non permettono un confronto palese.

Sono tutte quelle frasi che ci aiutano rimanere nella nostra zona di comfort, non importa quanto importante e quanto sia visibile il cambiamento che ci viene proposto, lo sforzo nel cambiare è tale che si preferisce non cambiare piuttosto che progredire. Per chiunque voglia portare un cambiamento è fondamentale riconoscere queste frasi, cosi da poterle aggirare e limitare quanto più possibile, comprendendone le ragioni, cosi da poter agire più efficacemente.

I nostri modus operandi ci portano a essere spesso limitanti e negativi, mentre invece dovremmo vedere quello che sono i limiti reali e pratici come occasione per mettere alla prova la nostra creatività per trovare soluzioni che ancora non sono state trovate e sperimentate. Bisogna imparare ad essere più curiosi che critici, quando siamo critici il nostro umore si abbassa e con lui la nostra capacità di creare nuove connessioni, nuove elaborazioni e con loro il nostro tempo di reazione.

Perché mai vorremmo dover entrare volontariamente in questo circolo vizioso depotenziante?

In qualsiasi ambiente troviamo frasi che sono depotenzianti e limitanti, non importa il ceto culturale o la classe sociale, si tratta di un atteggiamento insito nell'essere umano.

Per esperienza personale ho visto che molte frasi killer comuni sono:

  • Perché abbiamo sempre fatto così
  • Si, ma
  • No, perché
  • Non è permesso
  • Non è possibile
  • Non ci sono abbastanza fondi
  • In teoria ci siamo, ma
  • Cerca di esser concreto!
  • Meglio non agitare le acque (o la variante "Meglio non scoperchiare la pentola" )
  • Sei troppo avanti
  • Ma non è il tuo lavoro
  • Il sistema funziona adesso perché cambiarlo.
  • Ci penso e ti faccio sapere.
  • In passato è stato fatto questo tentativo

Spesso possono essere accompagnati anche da atteggiamenti non verbali, come il silenzio, la risata, l'occhiata.

A me è rimasto impresso un esempio di "Creatività" per disinnescare le cattive abitudini all'interno di un ospedale, un professore ha ripreso e tradotto quella che era una vecchia spilla inglese: Questa spilla è stata distribuita e data ai vari dipendenti dell'ospedale con l'intenzione di cambiare quelle che erano le cattive abitudini all'interno del reparto. Un modo simpatico e grazioso per identificare quella che è una frase comune in ambito medico e universitario, ma che per controsenso non dovrebbe esistere proprio in questo mondo, perché ne limita il progresso e l'innovazione.

Adesso che abbiamo imparato a riconoscere queste "armi" ci impediscono di esprimere la nostra creatività, che attenzione non significa non dover rispettare le regole o essere "anarchici", ma semplicemente trovare il modo corretto per esprimere quello che ci frulla per la testa.

Proviamo a capire come disinnescare ed evitare certi atteggiamenti.

Il primo step: quando senti una frase killer argomenta concretamente l'idea e la situazione, la maggior parte delle persone che usa queste frasi, usa delle scuse per dire ben altro, vedi di capire quali sono le reali domande e lavora per disinnescarle.

Ad esempio: un "Non abbiamo fondi" può nascondere un "Quanto ci costa?", un "Ci abbiamo provato, ma" può nascondere un "Ma quanto lavoro serve?".

Bisogna rispondere in modo concreto a tutte le domande che vengono nascoste in queste affermazioni. L'importante è ricordarsi che il cambiamento e l'insinuarsi di una idea difficilmente avvengono in un solo passaggio, ma generalmente vanno per gradi di accettazione e di emotività differenti:

  1. non è rilevante in questa situazione
  2. è rilevante, ma non è provato
  3. è provato, ma è pericoloso
  4. è sicuro, ma non è vendibile
  5. venderà: che grande idea!

Insomma bisogna essere caparbi, motivati e sopratutto preparati per raggiungere l'ultimo stadio.


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