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Cristiana astori: l' intervista completa!

Creato il 04 settembre 2015 da Nickparisi
CRISTIANA ASTORI: L' INTERVISTA COMPLETA!Benvenuti!Oggi vi propongo l'intervista completa con la scrittrice Cristiana Astori.Ringrazio Cristiana per la gentilezza con cui si è prestata alle mie domande ed anche per la simpatia dimostrata. Nonché per la pazienza dimostrata nell'attesa che l'intervista fosse da me postata.Ringrazio ancora il BloggerSenzaBlog  Marco Lazzara che ha reso possibile l'intervista, mentre a quelli tra voi che volessero approfondire la conoscenza, QUI trovate la mia scheda sulla scrittrice.Buona lettura!Nick: Ciao Cristiana, Benvenuta su Nocturnia! Come prima domanda ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi e del momento in cui hai deciso di diventare una scrittrice.
Cristiana Astori: Ciao Nick, e grazie per l'invito! I primi momenti in cui ho cominciato a scrivere risalgono alle elementari: abitavo di fronte a un cinema e mi divertivo a inventare storie prendendo spunto dalle locandine dei film horror vietati ai 14 che esponevano fuori. Mi ispiravano pure le gite di classe: ricordo una volta che ci avevano portati al Museo egizio e obbligati a scrivere una relazione sulla visita: io l'avevo svolta con precisione, ma alla fine avevo inventato di esser rimasta chiusa nel museo al buio ed essere inseguita da una mummia. L'insegnante si era preoccupata, temendo che mi fossi spaventata durante la visita, in realtà mi ero divertita molto, soprattutto a raccontarlo. Riguardo al momento in cui ho deciso di diventare scrittrice, lo ricordo bene: avevo sedici anni e, appena finito di leggere It di King, avevo esclamato: “Io da grande voglio scrivere roba così!
Nick: Quali sono state le tue maggiori influenze letterarie ? Quali sono stati gli scrittori che ti hanno influenzato maggiormente, come lettrice prima e come scrittrice poi? Lo stesso vale naturalmente per i film, serie televisive, musica e tutto quello che ti viene in mente.
Cristiana Astori: Qui l'elenco sarebbe lungo... Comunque tra i principali scrittori che mi hanno emozionato e sono diventati miei modelli cito senz'altroStephenKing,Edgar Allan Poe,Joe Lansdale,Alessandro Manzoni,Joyce Carol Oates,Hans Christian Andersen,Donald Westlake, Raymond Chandler, Emilio Salgari eRay Bradbury.Sono un'appassionata di fumetto, e devo molto a gente come Frank Miller,Garth Ennis eNeil Gaiman. Se poi si parla di cinema ho un debito enorme con un'infinità di registi, tra cuiJohn Carpenter,Dario Argento,Jess Franco,George Romero,Lucio FulciCronenberg David Lynch. Molte colonne sonore mi ispirano durante la scrittura, ma l'anima delle mie storie risiede nella poetica e nella musica diBruce Springsteen, oscura e solare nello stesso tempo.CRISTIANA ASTORI: L' INTERVISTA COMPLETA!

Nick: In un paio di occasioni ti sei definita come una "proto- Nerd". Ce la spieghi questa affermazione?
Cristiana Astori: Ah, possibile! Forse mi riferivo al fatto che da ragazzina quando ancora non esisteva internet ed era più complicato seguire i propri interessi, io lo facevo ugualmente: mi inventavo da sola le t-shirt più strane con scritte sanguinanti o copiando personaggi dei fumetti (non sono mai stata capace a disegnare!) e, pur vivendo in un paesino di poche anime e frequentando una scuola piuttosto chiusa, non rinunciavo a coltivare i miei interessi, anche grazie a un amico come me appassionato del genere con cui ci scambiavamo libri e film introvabili, partecipavamo a festival, provavamo a girare corti eccetera. Ora essere nerd è molto diffuso, ma mi chiedo -ora che è tutto così facile - quanto sia davvero una passione e quanto una moda.Nick : Si può essere buoni scrittori senza essere buoni lettori?
Cristiana Astori: Assolutamente no. Infatti amo scrivere ciò che amo leggere. La lettura fa nascere quella passione che poi alimenta le mostre storie, oltre che dare forma e profondità al ritmo e allo stile.Nick: Se non ricordo male i tuoi primi lavori pubblicati sono stati la graphic novel "L'Amore ci Separerà" di cui scrivi il soggetto a cui seguono - nel 2004- alcuni racconti su M-Rivista del Mistero. In quei casi i tuoi ciceroni letterari sono stati Andrea Carlo Cappi ed  AldaTeodorani, vorrei che tu per noi tornassi con la memoria a quei giorni e ci raccontassi di quei due lavori e di cosa hanno significato per te e per la tua carriera.
Cristiana AstoriAlda Teodorani è stata la prima “scrittrice vera” ad apprezzare i miei racconti, e a propormi ad Andrea Carlo Cappi per collaborare a M-Rivista del Mistero: le sono infatti grata per aver creduto nella mia scrittura. “L'amore ci Separerà” è nato infatti dalla collaborazione con il disegnatore Alberto Lingua e dall'idea di inventare una storia incentrata su un'antica leggenda del mio paese riguardo a una ragazzina indemoniata. La storia riunisce due tematiche allora contrastanti, l'amore e l'horror... oggi potrebbe sembrare un'anticipatrice del paranormal romance, anche se è a tinte forti e priva di melensi sentimentalismi. Grazie ad Andrea Carlo Cappi ho poi avuto la possibilità di pubblicare su “M-Rivista del Mistero”, una rivista che era un po' il “Black Mask” del noir italiano e il cui storico marchio è tornato da poco in libreria con una neonata collana editoriale di qualità. Cappi ha deciso di scommettere su di me e ha raccolto alcuni di questi miei scritti nell'antologia “Il Re dei Topi e altre Favole Oscure”, antologia che ha ottenuto il plauso del grande Joe Lansdale

CRISTIANA ASTORI: L' INTERVISTA COMPLETA!Nick: Infatti uno dei tuoi lavori più conosciuti è proprio la raccolta "Il Re dei Topi ed altre Favole Oscure" del 2006 in cui accosti horror, thriller e temi sociali ( il racconto "Il Re dei Topi" è una metafora ed al tempo stesso una condanna della violenza sui bambini) . M'incuriosisce molto l'accostamento delle parole "favole" con "oscure", per quali motivi hai voluto effettuare questo accostamento?
Cristiana Astori: In realtà tutte le fiabe sono oscure... la maggior parte, dai fratelli Grimm ad Andersen, contengono tematiche violente e inquietanti, oltre a essere esplicitamente horror: si pensi ad Hansel e Gretel, a Cappuccetto Rosso, a Barbablu ecc. Chesterton diceva che le fiabe raccontano ai bambini dei mostri e dei draghi non per farli crescere nel terrore, ma per dimostrargli che si possono sconfiggere. E questa è la mia idea alla base delRe dei Topi: usare la metafora della favola per calarsi nel buio per poi uscire a vedere la luce.

Nick: Ed è qui che arriva l'apprezzamento di Joe Lansdale, giusto?

Cristiana Astori: Già... avevo incontrato Lansdale al Noir in Festival Courmayeur durante la lavorazione dell'antologia e mi ero fatta autografare la rarissima edizione Urania della Notte del Drive Inche custodisco come un cimelio. Dopo una simpatica chiacchierata sui nostri fumetti preferiti non mi sarei aspettata che accettasse di leggere alcuni miei racconti tradotti in inglese e di scrivere lo splendido blurb per la raccolta. Quando ho letto la sua mail per poco non avevo bisogno dei sali! Scherzi a parte, il fatto di ricevere un tale apprezzamento da quello che è uno dei miei scrittori preferiti di sempre, oltre che una persona esemplare, umile, ironica e affatto snob, è stata una grande soddisfazione.

Nick: In questi ultimi anni ti sei specializzata in una serie molto personale, con "Tutto quel Nero" (2011); "Tutto quel Rosso" (2012) e il recentissimo "Tutto quel Blu" Un ciclo ricco di citazioni (anzi, totalmente citazionista, detta nel senso buono del termine) in cui dai sfogo alla tua passione per il Cinema e per la musica. Quanto è importante il lavoro di documentazione ai fini della riuscita di opere come le tue?Cristiana Astori: La documentazione è importante in ogni romanzo per dare spessore e profondità a vicende che altrimenti apparirebbero di “carta”. In romanzi come quelli della mia trilogia poi, è fondamentale, specie quella relativa a eventi cinefili insoliti e misteriosi in quanto l'idea che sta alla base è l'inquietante effetto di far credere reali fatti inventati e inventati fatti reali.

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Soledad Miranda


Nick: "Tutto quel Nero" era impregnato sulla figura della scomparsa attrice Soledad Miranda e sul film "Un Dìa en Lisbona", un documentario considerato maledetto. Cosa ti ha affascinato in particolare nella figura della Miranda (scomparsa a soli 27 anni) e in quel film?
Cristiana Astori: La prima volta che ho vistoSoledad Mirandaè stata quando impersonavaLucy nel film “Il Conte Dracula” diJess Franco: la scena in cui Christopher Lee/Draculala stava baciando mi ha inquietato perché lei non sembrava la vittima, ma la vera vampira, e il suo fascino oscuro mi ha rapito. Di qui le ricerche su di lei, la scoperta del mistero sulla sua morte in un misterioso incidente d'auto e la diceria tra gli appassionati che il film perduto “Un dia en Lisboa” contenesse il presagio della sua fine... Poco per volta la sua figura mi ha conquistato e non ho potuto fare a meno di raccontare di lei, la scrittura di Tutto quel nero è avvenuta come sotto l'impulso di una sorta di possessione...

Nick: E' vero che grazie al critico Carlos Aguilar (1) sei riuscita a far riemergere "Un Dia en Lisbona"?

Cristiana Astori: Sì, avevo contattato Carlos Aguilar in quanto oltre ad aver collaborato in passato con Jess Franco è il più grande esperto del regista. In principio anche lui mi aveva scoraggiato sulla storia dell'esistenza di “Un dìa en Lisboa” dicendo che si trattava di una leggenda metropolitana, e io mi ero rassegnata a scrivere del film inventandone le scene. La mia richiesta aveva però spinto Carlos a effettuare alcune deduzioni e dato input  all'indagine poi culminata con il ritrovamento della pellicola in un polveroso magazzino della Cineteca di Madrid. Appena mi ha avvisato mi sono precipitata in aereo a Madrid e quando ho visionato il film mi attendeva una sorpresa: le immagini erano identiche a quelle inventate per Tutto quel Nero!
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Nick:  Invece il  tuo ultimo romanzo "Tutto quel Blu" (sempre della serie di Susanna Marino) tra le altre cose cita, un film perduto del Cinema italiano intitolato "L'Autuomo" risalente al 1984 e poi scomparso. La pubblicazione del tuo romanzo ha innestato una serie di eventi che hanno portato al ritrovamento di questo film. Dal momento che gli argomenti "Film Perduti" e"Film Ritrovati "m'interessano particolarmente e spesso ne ho trattato su Nocturnia ti chiedo di parlarci di questo film e di scriverci qualche riga sulla riscoperta del medesimo.Cristiana AstoriL'Autuomo” è uscito lo stesso anno di “Terminator” (su cui è anche incentrato “Tutto quel Blu”), ma è stato proiettato soltanto una volta al Festival di Bellaria del 1984, poi il regista Marco Masi ha deciso di ritirarlo ed è diventato uno dei Misteri d'Italia citato anche dalla rivista “Nocturno”. Essendo il motore dell'azione del mio thriller, mi interessava poterlo visionare: non è stato facile né contattare il regista che si era ritirato dalle scene né vedere il film. Infatti l'Autuomo mi è stato soltanto raccontato dall'autore, che ha però deciso in via eccezionale di farlo proiettare in sua presenza durante la presentazione ufficiale di “Tutto quel Blu” al Cinema Trevi di Roma (2), dinanzi allo stupore di critici e appassionati. “L'Autuomo” – nell'ottica di Masi - non è un semplice film di fantascienza, ma una metafora dell'alienazione dell'individuo nella società automatizzata.


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Nick : Susanna Marino la protagonista della serie ( che oltre ai tre romanzi è composta anche di alcuni racconti ), è diventata un personaggio molto amato dai lettori. Te lo aspettavi tutto quest'interesse? E quanto di te e della tua personalità sono confluite nel personaggio?
Cristiana AstoriSusanna Marino è nata con “Tutto quel Nero” come protagonista di quello che doveva essere un romanzo one shot, una studentessa di cinema ventisettenne e fuori corso, curiosa, distratta, e con un'innata capacità di cacciarsi nei guai. L'idea era di sostituirla al classico detective d'azione capace di difendersi dai killer grazie alla sua pistola e alle sue abilità: Susanna è una di noi, che non sa fare assolutamente nulla al di fuori del quotidiano, ma viene sbalzata in situazioni straordinarie in cui deve cercare di sopravvivere. Il personaggio è piaciuto parecchio ai lettori che le si sono affezionati e con mia sorpresa mi è stato chiesto da numerose mai di apprezzamento di continuare a raccontare di lei: di qui gli altri due romanzi, Tutto quel Rosso e Tutto quel Blu. Ovviamente sì, Susanna ricalca aspetti della mia personalità: sono cinefila, curiosa e insieme distratta, oltre che amante delle situazioni complicate... ma è vero che sfaccettature del mio essere si manifestano anche negli altri personaggi, come pure nei killer di turno..! Come diceva Stephen King uno scrittore è sincero non tanto se i fatti di cui racconta sono autentici, ma se le emozioni che affida a ogni personaggio lo sono, in quanto per descriverle ha attinto dalla sua anima.
Nick: Una domanda che faccio sempre ai miei intervistati riguarda il loro rapporto con i loro animali da compagnia (anzi, la dico meglio con i "membri pelosi della famiglia"). Ora mi risulta tu sia proprietaria di una splendida gatta chiamata Crudelia rigiro volentieri anche a te la stessa domanda.
Cristiana Astori: In realtà di gatti ne posseggo due: Prince Crudelia, adottati qualche anno fa dal Gattile di CuneoPrince è uno splendido incrocio tigrato/siamese, dal pelo grigio e gli occhi azzurri... un gatto stupendo e regale, ma traumatizzato e che non si fa avvicinare da nessuno: ho deciso per questo di adottarlo, perché con le sue fobie ero certa che nessuno avrebbe avuto la pazienza di accudirlo e sarebbe rimasto per sempre al GattileCrudelia al contrario è una gatta tartarughina buffa ed euberante e, se pur senza coda, con tanta gioia di vivere e voglia di farsi coccolare... senza di loro vicino le mie storie non sarebbero le stesse!

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Prince e Crudelia.


Nick: Secondo te com'è lo stato di salute della narrativa di genere italiana e quali sono gli scrittori tuoi colleghi che segui con maggiore attenzione e interesse.
Cristiana Astori: A parte i grandi nomi consolidati nel genere noir thriller, di cui apprezzo in particolare Gianrico Carofiglio e Massimo Carlotto, mi piacerebbe che venisse maggiormente valorizzata la letteratura di genere italiana, così come sta facendo Franco Forte con noi scrittori del Giallo Mondadori. Vorrei che la stessa attenzione venisse riservata dagli editori ad altri generi legati al fantastico, come per esempio il vero horror e la fantascienza, e non quelli di derivazione Twilight-Hunger Games. Riguardo agli autori italiani di genere che seguo cito, tra gli altri, Claudia SalvatoriAndrea G. PinkettsAndrea Carlo CappiDanilo AronaVincent SpasaroAnnamaria FassioPaolo Di Orazio; tra gli emergenti ho invece apprezzato il fantastico di Marco Lazzara e l' horror di Pietro Gandolfi.

Nick: Progetti futuri: di cosa ti stai occupando adesso e cosa ci dobbiamo aspettare da Cristiana Astori nel prossimo futuro?Cristiana Astori: Per scaramanzia non amo rivelare i miei progetti futuri; posso però anticipare che uscirà a breve la ristampa di un mio precedente lavoro, mentre quest'estate è appena tornata Susanna stavolta in un racconto per un'antologia di autori tutti italiani del Giallo Mondadori intitolata Delitti in Giallo

CRISTIANA ASTORI: L' INTERVISTA COMPLETA!
Nick:  Bene Cristiana, siamo arrivati alla fine, ti ringrazio ancora per esserti sobbarcata questa lunga intervista. Nel salutarti ti rivolgo la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una questione di cui avresti parlato con piacere, una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?

Cristiana Astori: Direi che la tua intervista è stata approfondita ed esauriente, ed è stato un piacere rispondere alle tue domande. Grazie ancoraNick per l'ospitalità sul tuo blog, e un affettuoso saluto ai tuoi lettori!
NOTE:
(1)Lo spagnolo Carlos Aguilar è uno dei maggiori esperti del Cinema iberico, collabora con le più importanti riviste del settore, tra cui la nostrana Nocturno ed è autore di numerosi saggi. Da noi qualche anno fa è arrivato il fondamentale Fantaespanã. Orrore e fantascienza nel cinema spagnolo: un secolo di delirio filmico
(2) Ne hanno parlato anche su Nocturno con  un articolo della stessa Astori.

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