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Crociere 2014: fuga dal Mediterraneo

Creato il 15 luglio 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Crociere 2014: fuga dal MediterraneoI porti per ora continuano a registrare record. I dati di maggio per Genova riferiscono di un aumento dei passeggeri del 115%, e un soprattutto un progressivo del 41,6%. Ma i numeri positivi non bastano a cancellare le inquietudini dell’industria crocieristica sul Mar Mediterraneo, derivati da due elementi che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni e che recentemente si sono acuiti: la crisi economica del Vecchio Continente e l’instabilità politica di Medio Oriente e Nord Africa.

Se sul secondo elemento tuttavia le opinioni sono difformi, il giudizio sull’Europa è condiviso da tutti gli operatori, che hanno previsto per il prossimo anno di spostare una certa parte di flotta sui Caraibi a scapito proprio del Mediterraneo. Carnival Cruise Line (Ccl), la compagnia di bandiera del gruppo americano Carnival, primo operatore mondiale nel settore delle crociere, il prossimo anno toglierà le sue due navi impiegate nel Mediterraneo, “Legend” e “Sunshine”, per concentrare la sua presenza nei Caraibi, come già avvenne nel 2009 e nel 2010. Nel suo piccolo, di questa scelta ne fa le spese anche Genova, che vede sfumare per il terzo anno consecutivo la possibilità di accogliere le navi Carnival a Ponte dei Mille. Sotto la Lanterna arriveranno solamente, per una toccata, la “Grand Holiday” di Iberocruceros a gennaio e la “Costa NeoRomantica” a settembre.

A livello di gruppo, va notato che uno degli elementi che hanno spinto lo storico ad Micky Arison a lasciare la guida operativa di Carnival, è stato proprio lo scontento degli azionisti sulle strategie nei Caraibi, dove si è registrato il sorpasso di Royal Caribbean. Costa Crociere, il campione di Carnival nel Mediterraneo, ha confermato con forza il suo impegno nell’area (con un’intervista dell’amministratore delegato Michael Thamm alSecolo XIX) sottolineando implicitamente che la concorrenza in questo momento sta facendo diversamente.

Il caso più evidente è proprio quello di Royal Caribbean, la compagnia numero due al mondo, che il prossimo anno rimarrà nel Mediterraneo con due navi, tagliando Genova come scalo home-port. Tuttavia, tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 entreranno in servizio due nuove unità classe Quantum, e questo – se nel frattempo i consumi europei si saranno ripresi – potrebbe ri-equilibrare l’offerta. Anche Msc, che pure il Mediterraneo ce l’ha nella sua ragione sociale, guarda con più fiducia al mercato dei Caraibi, mandando nel 2014 la “Divina” (che toccava Genova) nel Golfo del Messico.

Il rinnovato interesse per i Caraibi, mercato maturo e area storica dove è nata la moderna industria delle crociere, deriva dal fatto che si tratta di un’area politicamente tranquilla e la clientela, per la maggior parte statunitense, proviene da un Paese che sta superando gli scogli della crisi, al contrario dell’Europa, principale mercato di riferimento del Mediterraneo, dove la soluzione dei problemi è ancora lontana e nessuno sa con precisione fino a che punto gli abitanti del Vecchio Continente vorranno restringere i consumi, che si riverberano anche nella riduzione degli “extra” (gite, cene, centri benessere ecc..) pagati a bordo delle navi. A fianco di questo elemento, c’è l’evidente instabilità politica, anche se su questo fronte le opinioni sono diverse: è vero che il crocierista chiede tranquillità, e per questo molte compagnie già con la Primavera araba hanno preferito cancellare una serie di destinazioni in Paesi a rischio. Ma l’altro lato della medaglia, confida una fonte industriale, è che l’instabilità di alcuni Stati (adesso, gli occhi sono puntati all’Egitto, patria dei villaggi turistici per eccellenza) dovrebbe far passare l’interesse delle persone da zone come Sharm el Sheikh, Marsa Alam – alla crociera.

Come si riverbera in Liguria questa situazione? Attraverso una polarizzazione delle compagnie nei tre porti della Regione. A Savona Costa Crociere continuerà a utilizzare il suo terminal; Genova, il porto di Msc – mancando Rccl – pagherà perdendo più del 10% dei passeggeri, considerato che anche le navi Pullmantur (sempre gruppo Royal) saranno posizionate sulla Spezia. Dalle Stazioni Marittime non rivelano se sono in corso trattative, e con chi, per riempire il vuoto lasciato dagli americani. Infine La Spezia beneficerà dell’ingresso di Royal nella gestione del terminal crociere e nei traffici, ma fonti industriali vicine alla compagnia sottolineano che al momento non esiste l’interesse a fare dello scalo un home port.

Fonte: Shippingonline

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