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Cronaca di una vacanza ad Amsterdam

Creato il 18 gennaio 2016 da Turiang

Nonostante siano passati un paio d'anni dall'ultimo post, in qualche modo questo blog continua a sopravvivere. Lo fa con le vostre consultazioni, con le vostre letture, che non diminuiscono col tempo. Forse allora il lavoro fatto era buono, forse in qualche modo i consigli sparsi in ogni post servono ancora ad orientarsi nella durissima scelta di trasferirsi all'estero, ma anche nella piacevole ricerca di suggerimenti per ottimizzare una vacanza.

Proprio come hanno fatto Alessandro e i suoi amici. Cinque italiani in partenza per Amsterdam, subito dopo lo scorso Capodanno. Memore del suo amico che viveva ad Amsterdam, Alessandro ha utilizzato il blog per prepararsi al suo primo viaggio in Olanda. Al ritorno gli ho chiesto di raccontare l'avventura, per condividere le impressioni e rendere indelebile in qualche modo quell'esperienza.

In fin dei conti Mamma vado ad Amsterdam può essere detto anche solo per un viaggio, non per forza per un trasloco. E allora v'invito a fare come Alessandro. Se siete stati in vacanza ad Amsterdam, soprattutto seguendo i consigli del blog, e volete lasciare ai posteri la vostra impressione, fatelo. Scrivete.

Contattatemi attraverso la pagina Facebook, creiamo un archivio di Amsterdam vista dai vacanzieri italiani. Mettiamo in rete i posti migliori, quelli che vi hanno fatto sentire a casa e quelli che no, meglio evitarli.

Questa città ce l'ho sempre nel cuore, lo sapete. La notizia è che fra qualche settimana, dopo due anni, ci tornerò. Per pochissimi giorni ma tornerò. Finalmente. Toccherà di nuovo a me raccontarla, con gli occhi di un viaggiatore esperto, di un vecchio amico che ritrova la sua amante.

Un saluto a tutti voi amici miei, spero stiate bene e spero abbiate ancora voglia di leggermi.

Ci mancava. Nel nostro "giro intorno al mondo" ci mancava.

Non eravamo mai stati ad Amsterdam.

Fosse stata Nuova Delhi avremmo anche potuto accampare qualche scusa credibile, ma Amsterdam no. Non poteva mancare!

Partiamo quindi. Sacrifichiamo il Capodanno per risparmiare qualche soldino. Arriviamo nel pomeriggio dell'1 gennaio. Ma chi? Valentina e Laura, Mario, Nicola e chi scrive: Alessandro. Tutti negli "enta", con le professioni più disparate e in grado di fornire una copertura del territorio italiano praticamente totale.

Partiamo in cinque ma in realtà siamo in sei. Con noi c'è il nostro caro amico Angelo, fondatore di "Mamma vado ad Amsterdam", la nostra Bibbia in terra olandese. Della vita notturna, della legalizzazione delle droghe leggere e del quartiere a luci rosse si sa quasi quanto i maschietti della propria squadra del cuore e le femminucce dell'ultimo amore di Leonardo di Caprio.

I due aspetti che mi colpiscono subito sono invece: pulizia e sistema di trasporti. Sul primo, a differenza di quanto chi legge si potrebbe aspettare, il giudizio è negativo. Città parecchio sporca Amsterdam, anche se rimango convinto che l'1 Gennaio non sia il miglior giorno per dare un giudizio sul tema e che nelle vene degli autori di questa fotografia non scorra esattamente sangue orange. Netta mi sembra la differenza tra il centro e i quartieri intorno ad esso: molto più puliti questi ultimi, a conferma del mio sospetto.

Si dice spesso che i trasporti rappresentino un ottimo strumento per valutare quanto un Paese sia all'avanguardia. Ecco, chi sostiene che l'Olanda sia 10 anni avanti all'Italia dovrebbe avere più rispetto... per gli olandesi! Puntualità maniacale, frequenza costante, assistenza eccellente, wi-fi nei treni regionali, corrispondenze segnalate nei tram, controlli aeroportuali e comfort da fantascienza. Non ti andrebbe mai di scendere dai loro mezzi, di uscire dai loro aeroporti/stazioni. Un sistema modello da cui ci sarebbe tantissimo da imparare.

Amsterdam è quella che universalmente può essere definita una città a misura d'uomo. La si gira facilmente in bicicletta. Mai visti così tanti mezzi a due ruote. Il solo godersi e immortalare la varietà, il folclore, i colori e l'incrociarsi sfrecciante di queste bici vale metà del costo del viaggio. Occhio però a non intralciare le piste ciclabili. I bikers non hanno pietà da queste parti!

La qualità degli edifici e la mancanza (apparente! Nota di Angelo) di clochard, per prendere due elementi di paragone con il nostro Paese, ti danno la sensazione che qui il concetto di povertà sia qualcosa di sconosciuto. I nostri 4 giorni volano via velocissimi. Come sempre accade con le cose belle.

Tra gli "evergreen" della città due luoghi, due personaggi mi rimangono nel cuore: Van Gogh e Anna Frank.

Non serve essere esperti per rimanere inebriati davanti alle opere del pittore olandese. Se poi, quando vai, hai la fortuna che il Museo ospiti contestualmente anche le principali opere di Munch, beh il gioco è fatto! Puoi uscire da lì millantando una conoscenza artistica che i tanti 4 di Storia dell'Arte avevano per anni messo in discussione J

Entrare nella casa di Anna Frank invece è come entrare fisicamente dentro la più grande tragedia dell'umanità. Visitarla dovrebbe essere un obbligo per tutti. Conservarne il ricordo e l'insegnamento un privilegio che ci dovremmo regalare. Per capire quanto fortunati siamo e cancellare ogni possibilità che quanto successo torni ad accadere.

Tra i mille preziosissimi consigli di "Mamma vado ad Amsterdam" prendere un thè e una torta di mele all'Eye Museum ci ha permesso di prenderci un break dalla movida e goderci la città illuminata da una prospettiva privilegiata. Un po' come vedere Istanbul seduti dall'altra parte del Bosforo. Se poi all'interno trovi una mostra cinematografica interamente dedicata al grandissimo Giancarlo Antonioni ti senti un po' più orgoglioso di essere italiano e anche un po' più a casa. Perché, di certo, non sarà la cucina a farti sentire l'aria nostrana.

Il blog poteva benissimo chiamarsi "Mamma vado ad Amsterdam ... mandami la pasta". Anche qui la nostra "Bibbia" ci ha permesso di sopravvivere con una colazione all'italiana ed un prezzo poco olandese. Il destinatario dei nostri elogi e ringraziamenti è il Bar Assaggio in Langebrugsteeg 11. Che Gualtiero Marchesi protegga e doni lunga vita a quei ragazzi!

Prima di chiudere, e conscio che questo blog è dedicato alla capitale olandese, chiedo una deroga per una meta da non perdere a 12€ e meno di mezz'ora dalla capitale: Utrecht. Certo, il primo pensiero per i calciofili nostalgici volerà al suo cigno, Marco Van Basten, ma vi assicuro che, asciugate le lacrime, troverete molto altro: imperdibili il Duomo, la Domtoren (torre campanaria di 112 metri) e soprattutto la Casa di Rietveld-Schröder, patrimonio dell'Unesco e dai più considerata la prima vera opera dell'architettura moderna. Tuttavia sarà dolce anche solo naufragare nel mare dei piccoli canali alberati del centro storico, ove perdersi senza pensieri...

Torneremo Amsterdam, torneremo Olanda. In Primavera. Magari per vederti con altri colori e i tuoi tulipani in fiore.

Alessandro Di Stefano.

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