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Cronache Slowfish 14 - è suonata la campanella

Da Euge
E quindi tutti  a casa, dopo 4 giorni di full "immersion" fra i pesciolini.
E' stato molto bello, la malinconia fa un po' capolino, dietro gli ultimi, sontuosi risotti.
Oggi ho imparato che l'ecosistema delle risaie è una cosa strainteressante, che le mondine "mondavano" appunto il riso dalle erbe infestanti, e che i pesciolini erbivori, la carpa amur, anche se alloctona, è strabuona.
La prima ricetta è stata il riso alla pilota (con Vialone nano), ricetta squisitamente mantovana , che ve lo andate a leggere in qualsiasi buon libro di cucina. E' ben diverso dal risotto come lo facciamo noi. E' comunque un riso che ha qualche cosa a che fare con il pilaf, non solo per l'assonanza, soprattutto per il gusto (e la conservabilità).
Ci hanno messo insieme dei gamberi la cui esistenza era da me per nulla sospettata, una figata!
Guardateli! Poco più grossi di un chicco di riso. Li hanno chiamati "saltarelli".
Cronache Slowfish 14 - è suonata la campanella
Dopo il riso alla pilota è arrivato il risotto vero e proprio, questa volta fatto con l'Arborio e tostato parecchio, con la carpa erbivora di cui sopra e le zeste di limone.
Anche questo meraviglioso:
Cronache Slowfish 14 - è suonata la campanella
Alla fine ero così contento che il risotto con le rane me lo sono pappato in quattro e quattr'otto senza neanche fotografarlo, facendo così anche un torto ai miei lettori.
Me ne sono accorto adesso.
Quindi è davvero finito tutto. Tante cose non ho fatto e tante che ho fatto non sono riuscito a raccontarle. Penso, e la mia intenzione era anche questa, di avere dato un'idea di che cosa significhi "mangiare bene" e "mangiare cose buone", che sono fini che tutti noi dobbiamo perseguire, anche se poi, io almeno, finisco che vicino alle cose buone e al bene ci metto anche un "tanto", ma questo è un altro discorso.
Grazie a tutti
euge

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