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C.S.I: Cyber, un premio Oscar per il franchise televisivo di Anthony E. Zuiker

Creato il 12 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
In contemporanea con gli States ha debuttato in Italia il terzo spin-off di C.S.I con una magnetica Patricia Arquette Crimini telematici e temi di interesse sociale sono il piatto forte di C.S.I: Cyber, il terzo spin-off in linea di successione del notissimo franchise sviluppato da Anthony E. Zuiker. In America ha debuttato il 4 Marzo sugli schermi della CBS (il network più famoso negli States), mentre domenica scorsa su Rai2 lo show ha fatto capolino per la prima visione assoluta, simbolo che il pubblico italiano continua ad apprezzare il fenomeno nato più di 15 anni fa. C.S.I: Cyber rappresenta un’evoluzione per il franchise della CBS dopo che la sua stella comincia ad offuscarsi. Se quello ambientato a Las Vegas forse verrà cancellato il prossimo maggio (causa dei bassi indici d’ascolto), se le indagini ambientate a Miami e New York sono da un paio di anni sul viale del tramonto, il concept della serie tv doveva cambiare il plot in qualcosa di fresco e nuovo per sopravvivere in un panorama televisivo troppo selettivo. Così l’idea di nuovo spin-off con uno stile diverso, è sembrata l’unica soluzione plausibile.C.S.I:Cyber quindi dopo la trasmissione del backdoor pilot dello scorso aprile, durante gli upfronts,  ha ricevuto l’ordine di una stagione da 13 episodi, con l’intento di inscenare un qualcosa di nuovo nel campo dei crime drama. Protagonista è Patricia Arquette che dopo la vittoria agli Oscar con Boyhood, torna in una nuova serie tv. Lei che per 7 stagioni è stata la celeberrima Allison DuBois in Medium, ora in C.S.I:Cyber è un agente speciale che è capo di una task force contro in crimini informati. E’ lungo i fili del web che si annida una nuova generazione di criminali, e la bella e determinata Avery Ryan nella sua sede di Quantico, con l’aiuto di una squadra di super esperti, cerca di portare a termine il suo lavoro. A dividere lo schermo con Patricia Arquette c’è James Van Der Beek – noto per il ruolo in Dawson’s Creek – nelle vesti di un simpatico agente dell’FBI con la pistola sempre pronta. Il primo episodio porta lo spettatore già al centro dell’azione dato che la Squadra, cerca di venire a capo di un difficile sequestro di un minore.Nonostante le buoni intenzioni e la voglia di svecchiare un franchise ormai alle ultime battute, C.S.I: Cyber mantiene tutte le caratteristiche ed i dettami di un crime drama. Nulla di nuovo quindi per questo spin-off che, alla luce di un pilot entusiasmante ma non troppo, fa capire che anche questa nuova incarnazione del mito di C.S.I piacerà solo ed esclusivamente ai patiti del genere. Non basta quindi la bravura e l’affabilità di Patricia Arquette per rendere degno di nota questo serial televisivo, perché C.S.I:Cyber è una serie nata già vecchia, dedicata ad uno spettatore svogliato in cerca di una produzione del tutto disimpegnata e senza una vera continuità narrativa. Fa rabbia quindi che a distanza di anni la costante del marchio di Anthony E. Zuiker rimane sempre la stessa, perché se guardiamo tutti i C.S.I sotto un altro punto di vista, l’intero plot poteva essere raggruppato in maniera diversa e disseminare tra un caso ed un altro, una linea narrativa di ferro che potesse abbracciare a sé tutti o quassi gli episodi. Anche se in Cyber c’è l’accenno di una trama verticale, come il passato tormentato di Avery Ryan, siamo consapevoli che questo dettaglio verrà sempre e comunque abbozzato e vivrà sullo sfondo della vicenda, mentre a predominare resta il caso della settimana. Quindi anche questo nuovo C.S.I nonostante la voglia di re-inventarsi, è nato già vecchio e così rimarrà.Dispiace un po’ per l’Arquette che ha scelto forse la via più sicura e convenzionale per tornare in tv, lei comunque è l’unica ragione per cui questa serie tv vale la pena di essere vista, il resto è noia.Di Carlo Lanna per Oggialcinema.netC.S.I: Cyber, un premio Oscar per il franchise televisivo di Anthony E. Zuiker ultima modifica: 2015-03-12T14:09:17+00:00 da Carlo Lanna

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