Cu cumanna???

Scegliere di recarsi all’ufficio postale al mattino presto talvolta, offre dei vantaggi. Aria condizionata e posto a sedere, su tutti. Si prende il numerino per l’operazione e si attende. A farmi compagnia due anziane signore che sedute di fianco a me iniziano a fare conversazione. Ovvio, viste le temperature, che si parli dell’ondata di caldo che ha investito la nostra regione. Appurato che non esistono più le mezze stagioni e che si passa dal freddo al caldo in modo troppo brusco, una delle due signore dice “questo mese non so proprio come fare . Pagando oggi le bollette, della mia pensione mi restano solo ottanta euro “. Ma non lo sanno quelli dell’inps ? Io vorrei saperlo chi comanda. Per essere precisi la signora ha detto “ma cu è ca cumanna ddocu comu ama ffari ??” Nella disarmante semplicità di una domanda posta da un anziana signora, alla quale poco importa di spread ed esodati, viene fuori tutto il malessere per quanto, ingiustamente, stiamo vivendo.Ho potuto ascoltare solo parte della conversazione e non ho potuto rispondere personalmente alla signora. Cerco di rimediare.

Mia cara signora ecco “cu cumanna…”

Antonio Mastrapasqua presidente dell’inps.

Definito l’uomo dai 54 incarichi (dati camera di commercio)Tra questi: 4 da presidente: Inps, Equitalia Gerit, Equitalia ET ed Equitalia Esastri, società controllate da Equitalia, gruppo di cui l’Inps possiede il 49 per cento; due come vicepresidente: nell’Equitalia servizi e Nomos, altre società dello stesso gruppo; uno da amministratore delegato dell’Italia previdenza, società controllata dall’Inps; un paio di incarichi da consigliere semplice, tre da liquidatore, una decina da presidente del collegio sindacale. Ventiquattro da revisore effettivo, otto da revisore supplente; la nomina a sindaco di Coni servizi (società pubblica) arrivata l’8 luglio 2008; l’incarico di revisore di Almaviva arrivato il 14 luglio 2008 e quella di consigliere di gestione del Centro sanità spa conferitagli l’8 ottobre 2008;
Oggi gli incarichi ricoperti sono solo 32. C’è crisi.

Denis D’Ignoti