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Cuba: un Itinerario Rivoluzionario

Creato il 31 luglio 2014 da Giovy

Itinerario Rivoluzione Cubana

Picture from Wikimedia Commons.

Spesso mi arrivano mail con richieste di informazioni su Cuba.
Io sono sempre felice quando qualcuno vuole organizzare un viaggio sull'Isla Grande, soprattutto se si tratta di viaggiatori curiosi e che hanno voglia di informarsi, per andare oltre la bellezza della spiaggia, del sole, della musica e dei sorrisi.
Per questo oggi vi racconterò un itinerario Cubano Rivoluzionario, legato quindi alla Rivoluzione che trionfò il 1 Gennaio del 1959.

Spesso la cronologia di un evento storico non si abbina molto bene con l'ottimizzazione di spostamenti, costi e località da vedere. Non è il caso della Rivoluzione Cubana che, nei suoi momenti chiave, è capace di portarvi da Sud a Nord senza troppi salti.
La seconda premessa alla quale tengo riguarda proprio il significato della Rivoluzione per Cuba e i Cubani.
E' qualcosa che va molto oltre la figura del Che, di Fidel, di Camilo Cienfuegos ed è ben distante dalla voglia di sentirsi o di essere davvero di sinistra.
Quando viaggiamo in un paese molto diverso dal nostro dobbiamo pensare che anche il sentire e vivere la politica e la storia sono diversi. Ne ho parlato in un post scritto un po' di tempo fa, dove raccontavo cosa non fare a Cuba.
Il nostro itinerario sobre la Revolucion parte senza dubbio dall'Università de la Habana e dell'anno 1933.
Al tempo c'era la dittatura di Machado e, in quegli anni, il movimento studentesco aveva acceso gli animi di tutta l'isola. Un giovanissimo Fidel Castro sentiva parlare alla radio e leggeva sui giornali di Julio Antonio Mella (compagno di Tina Modotti), morto nel 1929 e ispiratore di tante rivolte sociali che vedono proprio nel 1933 il loro anno più potente.
La scalinata dell'Univesità e la statua dell'Alma Mater sono il simbolo di questo periodo davvero poco conosciuto ed esplorato ma tanto importante.
La seconda tappa ci fa volare a Sud e nel 1953.
Il 26 Luglio di quell'anno viene dato l'assalto alla Caserma Mondaca di Santiago, simbolo del potere di Batista, il dittatore di quel momento.
Santiago de Cuba è il vero e proprio luogo chiave dell'inizio della Rivoluzione.
Visitare il Mondaca è semplice dato che ora è un complesso scolastico e l'entrata è libera. Meglio passare nel pomeriggio, quando le lezioni sono finite.
La festa nazionale più importante, attualmente, a Cuba è proprio il 26 Luglio.
Da questa data prese nome anche il movimento rivoluzionario. Se trovate scritto, da qualche parte, M-26/7 ora sapete perché.
Ci tengo a raccontarvi che in questo movimento erano presenti anche Melba Hernandez e Haydee Santamaria. Sopratuttto quest'ultima fu un vero e proprio pilastro della Rivoluzione e, fuori da Cuba, si sente ben poco parlare di lei.
La terza tappa ci trattiene sempre a Sud e ci porta a Puerto de Belic, un luogo all'estremità Sud-Ovest dell'Isola dove ora si trova un parco nazionale denominato "Parque del Desembarco del Granma".
Nel novembre del 1956 Fidel, il Che e altre poche persone sbarcarono qui, arrivando dal Messico in ritardo rispetto al previsto causa uragano e pioggia intensa.
Al tempo non c'erano i cellulari ma le varie parti del M-26/7 riuscirono comunque a svolgere quando previsto.
Da Puerto Belic, dove il paesaggio è proprio bello e ben diverso dalla Cuba caraibica con sabbia bianca e mare calmo che tutti immaginano, dirigetevi sulla Sierra Maestra, dove i rivoluzionari si rifugiarono.
Salire sul Pico Cristal, la montagna più alta di Cuba, può essere una gran bella esperienza ma non aspettatevi sentieri tracciati e ben agibili.
Meglio chiedere l'aiuto a qualcuno nei villaggi ai piedi della Sierra e farsi portar su.
La mia guida apriva la strada a colpi di machete.
Se, come me, avete poco fiato e il caldo vi sfianca, provate a pensare al Che e alla sua asma mentre camminate. Passerà tutto.
La quarta tappa è Santa Clara, un luogo magnifico per me, perché è capace di racchiudere molto di quello che è Cuba nel raggio di pochi kilometri.
Qui ho visto i temporali più violenti e, nello stesso tempo, più belli della mia vita.
Santa Clara è il simbolo della Rivoluzione Cubana per il famoso assalto al Treno Blindato.
Siamo alla fine del Dicembre del 1958 e l'esercito di Batista ormai è cotto.
Un treno che doveva portare rifornimenti militari all'esercito del dittatore viene fermato semplicemente sollevando parte delle rotaie con una pala meccanica.
Fermato il treno, parte l'assalto e Santa Clara viene conquistata dalle forze rivoluzionarie.
A rigor di cronaca va detto che qui si trova il Mausoleo di Che Guevara e un giretto da queste parti ci sta, non tanto per politica, ma per pura Storia.
La quinta tappa ci porta di nuovo a La Havana.
A circa un kilometro e mezzo dall'Università si trova quella che ora è forse la piazza più famosa di Cuba: Plaza de la Revolucion.
Non è tanto al viso del Che che vorrei farvi notare ma vi faccio voltare dal lato opposto, verso il Memoriale di José Martì.
Non saprei trovare un modo conciso per raccontarvi Martì e quello che significa per Cuba e per quasi tutto il Sud America senza buttar giù un trattato di geopolitica che potreste usare come ninna-nanna serale.
Martì è la scintilla che ha infervorato l'America Latina nella seconda metà dell'Ottocento.
Potrebbe essere un po' come Cavour per noi Italiani (un po' più figo e meno aristocratico, però) ma, in più, ha il vanto di aver messo giù in versi tutta l'essenza della cubanidad: ha scritto le parole di Guantanamera.
Martì è il padre di Cuba super-partes e un itinerario che vuole scoprire l'essenza rivoluzionaria dell'isola non può che finire qui.
In questo luogo, ogni 1 Gennaio si celebra il trionfo della Rivoluzione, avvenuto il 1 Gennaio 1959.
Ci sarebbero altre mille tappe da considerare, soprattutto nelle province centrali dove operò Camilo Cienfuegos ma vi terrei troppo incollati al blog e rischierei di annoiarvi con il mio amore per la Storia e per quell'isola.
Cuba è come un'enciclopedia.
Ogni cittadina è un lemma da leggere, rileggere e vivere.


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