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Cultura ebraica, memoria e nuove tecnologie

Creato il 23 gennaio 2015 da Apregesta7 @regesta_ap

Questo il video che la Camera dei deputati ha girato per raccontare la giornata di lavoro promossa da Cdec, regesta.exe e Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa, ospitata lo scorso martedì 20 nell’Auletta dei Gruppi parlamentari e dedicata ai “Linked Open Data & The Jewish Cultural Heritage”.  Un anfitrione non casuale: Montecitorio è stata una delle prime istituzioni a pubblicare in formato aperto e linked il proprio patrimonio storico e corrente e ha sposato con determinazione la tecnologia LOD per la produzione e diffusione dei propri contenuti digitali (un elenco dei progetti). Cultura ebraica, memoria e nuove tecnologie

La “rivoluzione in formato digitale” dei dati della Shoah era stata anticipata da Antonio Carioti sul Corriere della sera del 17 gennaio; un resoconto analitico del workshop è  stato pubblicato in tempo reale da Rachel Silvera in due articoli di “moked”, il  portale della cultura ebraica (Qui Roma – Cdec, la nuova frontiera della Memoria e Qui Roma – Cdec, la Memoria diventa digitale).

La sfida che il workshop “Linked Open Data & The Jewish Cultural Heritage” ha lanciato – come le nuove tecnologie possano produrre nuova conoscenza, conservare la memoria, promuovere un modello decentrato e distribuito del sapere –  è stata accolta e rilanciata, con l’impegno, da parte di tutte i soggetti coinvolti a diverso titolo al workshop, a produrre più LOD (anche nativi! regesta ha annunciato il prossimo rilascio di una propria Linked Data Platform) e collaborare integrando nel web dei dati, conoscenza, informazioni, strumenti.

Cultura ebraica, memoria e nuove tecnologie

Il saluto del deputato Emanuele Fiano al workshop

Cdec ha già reso disponibile online l’ontologia, realizzata con regesta.exe, dei nomi delle vittime della Shoah; Yad Vashem ha annunciato di aver già in parte riusato e condiviso l’ontologia, sviluppata da regesta.exe e Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna, dello Schema EAC-CPF per il progetto EHRI (European Holocaust Research Infrastructure). Il navigatore grafico di risorse RDF LodLive, un progetto open source sviluppato da un team guidato da Diego Camarda di regesta.exe,  è stato adottato da molti dei progetti di cui si è parlato, come  “Clavius on the web” dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR.

A breve – il 27 gennaio – nuovi dati provenienti da tutti gli archivi del Cdec saranno accessibili nel relativo portale, la Digital Library del Centro di documentazione. Come ha detto Laura Brazzo, responsabile dell’Archivio storico e di questo progetto CDEC, “ogni utente potrà ricostruire l’identità degli ebrei italiani deportati, sapere la data del loro arresto, ricostruire il proprio albero genealogico e persino sapere i nomi degli uomini partiti con lo stesso convoglio”.

Ancora dati, per tutti. Ve ne daremo notizia, tempestivamente.


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