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“Cuore di Inchiostro” – Cornelia Funke

Creato il 18 febbraio 2013 da Temperamente

“Cuore di Inchiostro” – Cornelia Funke“Certi libri vanno assaporati lentamente, altri divorati in un sol boccone. E solo alcuni, pochi, vanno masticati per digerirli completamente.”

“Centellina ogni parola, Meggie. Falla sciogliere in bocca. Riesci a gustare il sapore dei colori? Il sapore del vento e della notte? Senti quello della paura e della gioia? E quello dell’amore?”

Primo libro della Trilogia del Mondo d’inchiostro, questo Ink Heart attira subito l’attenzione di chi ama la lettura. Il romanzo è delizioso e originale, chiaramente scritto per un pubblico giovane, e racconta una storia in cui si incastrano altre storie, piena di colpi di scena e ricca di personaggi delineati in modo semplice ma efficace. Tuttavia, una volta stabilito questo, anche il lettore adulto non fatica a sospendere la sua incredulità e a calarsi nell’atmosfera magica della storia come se fosse tornato bambino.
Il maggior pregio di questo libro è proprio la capacità di creare un’ambientazione fantastica, grazie alla quale diviene naturale credere che i personaggi dei libri possano prendere vita nella realtà leggendo le pagine che li racchiudono.

Che dite? Vi ricorda qualcosa? Può darsi, ma qui il percorso è inverso a quello affrontato da Bastian Balthasar Bux, che nel libro veniva risucchiato, vivendo lì dentro le avventure di Atreyu: nella storia di Mo e Meggie, lettori dalla “Lingua di Fata”, è il libro stesso a entrare nella realtà. Pur dotata di uno stile scorrevole e accattivante, la Funke non raggiunge i livelli toccati da Ende, la cui Storia Infinita aveva più livelli di lettura, con intenti che andavano oltre quello puramente narrativo. Il messaggio di Cuore d’Inchiostro è chiaro e semplice: se si ama la lettura è facile perdersi tra le pagine dei libri, dove la vita reale e quella tracciata dall’inchiostro dell’Autore si confondono e si fondono, al punto di rendere veri i personaggi evocandoli con la semplice lettura ad alta voce del libro che li contiene.
Bello anche il gioco degli incipit, citati all’inizio di ogni capitolo, una specie di guida per il lettore che si ritrova tra le pagine che hanno ispirato l’Autrice e che fanno parte del suo background di sogni. I personaggi, che siano buoni (Mo, Maggie, Elinor), cattivi (Basta, Capricorno) o entrambe le cose (Dita di Polvere) sono ben caratterizzati e si muovono in uno scenario reale ma dotato della bellezza e della magia delle storie fantastiche (non per niente, il romanzo si svolge in Italia).
Di questa storia ho adorato la definizione “Lingua di Fata”, che identifica coloro che possiedono il potere di dar vita ai personaggi, la biblioteca di Elinor, la figura di Dita di Polvere. Dal libro è stata tratta una versione cinematografica abbastanza fedele, impreziosita dalle performance di Brendan Fraser (divertente e perfetto “Lingua di Fata” Mo), Andy Serkis (strepitoso e cattivissimo Capricorno) e Paul Bettany (un Dita di Polvere sensazionale). In conclusione: una lettura piacevole, consigliata a tutti coloro che credono nel potere dei libri e nella loro capacità di divenire porte su universi paralleli in cui tutto è possibile.

Monica Serra/Molly Greenhouse

Cornelia Funke, Cuore di inchiostro, Mondadori, 2005


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