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Curare i contenuti. Una guida per aziende e professionisti

Creato il 29 gennaio 2014 da Nicola Nicodemo

C’è un dato che mi fa venire la pelle d’oca. Ogni giorno vengono pubblicati più di 92mila articoli sul web. Se da un lato ci ricorda l’importanza del content marketing, dall’altro ci riporta alle dimensioni con cui confrontiamo ogni giorno. Qual è il tuo obiettivo? Migliorare il modo in cui comunichi.

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Tutto si riduce – o sarebbe meglio dire, si ingigantisce – alla comunicazione. Visiva o verbale. Ma oggi non è il caso di parlare della differenza tra contenuto visuale o scritto. Oggi parliamo di un aspetto ben più fondamentale: come curare i contenuti professionali.

Bloggare (o promuovere il proprio brand attraverso un blog) può essere fatto a livelli diversi.

  • Puoi bloggare per passione, per raccontare di te agli altri, con un po’ di narcisismo.
  • Puoi bloggare per comunicare, perché vale la pena far conoscere la tua opinione.
  • Puoi bloggare perché sei un guru, e perché gli altri hanno bisogno di te.
  • Puoi bloggare per promuovere il tuo brand, per affermarti nel settore.
  • Puoi bloggare per promuovere la tua azienda.

Non tutti i tipi di blog hanno lo stesso obiettivo. Né tutti hanno bisogno degli stessi strumenti. La strategia di un blog dipende dalla persona cui ti rivolgi e dal motivo per cui lo fai. Se vuoi promuovere il tuo personal brand o il brand della tua azienda non puoi avere un blog amatoriale. Devi curare i contenuti in modo professionale.

E non solo i contenuti. Tutto deve essere reso funzionale al tuo scopo, che non è intrattenere il pubblico, ma essere efficace. E a ciò concorre non solo il contenuto (il valore effettivo che dai all’utente), ma anche il modo in cui lo proponi (il valore aggiunto) e alla facilità con cui l’utente riesce ad ottenere il massimo dal tuo contenuto.

Tutto deve essere funzionale allo scopo, che non è intrattenere il pubblico ma essere efficace Click To TweetPowered By CoSchedule

L’importanza della grafica per il contenuto

L’aspetto grafico del sito web non è secondario. Un buon designer nel tuo team può davvero fare la differenza.

  • Un logo e una veste grafica professionali hanno un impatto forte sull’audience e rinforzano l’immagine del brand. Non puoi offrire un contenuto di qualità in un abito di basso livello. Corri il rischio che il lettore lo sottovaluti.
  • Allo stesso modo, una bella grafica è sprecata per contenuti di bassa qualità. I due aspetti devono trovare un equilibrio.
  • Grafica non significa solo template e layout. Significa innanzitutto emotività. Semplicità. Comodità. Accessibilità. Rendi il tuo sito bello da vedere, che esalti il contenuto, anche quello visuale, ma allo stesso tempo che sia facile da navigare e non faccia perdere tempo al lettore.
  • Elimina il superfluo. Il futuro è minimal. Il tempo è poco è quello che ti interessa offrire è il contenuto. Il lettore viene sul tuo sito per quello.

Credibilità

Attraverso i contenuti (non solo sul blog, anche ciò che posti sui social media) migliori la tua reputazione online, la tua credibilità. È un valore importante, e va coltivato. È ciò che ti distingue dall’anonimato e dalla concorrenza. È ciò che fa di te un punto di riferimento per il lettore o per il potenziale cliente.

Spesso basta poco. Seguire una linea editoriale coerente. Disponibilità al confronto. Presenza effettiva sul web. Contenuti di qualità.

Sì, ma come si scrivono contenuti di qualità?

Curare i contenuti professionali e i contenuti di qualità

Un contenuto professionale è un contenuto di qualità. Ma cos’è un contenuto di qualità? Difficile da definire. Mi azzarderei solo a dire che la qualità di un contenuto dipende in parte dalla creatività e da ciò che si ha da dire; e in parte dalla cura con cui lo hai creato. Ovvero l’editing.

5 tipi di content editing

Brad Shorr, su Smashing Magazine, propone cinque tipi di content editing.

  1. Editing sostanziale. Controlla la coerenza, l’organicità del contenuto, ma anche la chiarezza e l’efficacia.
  2. Copyediting. Si concentra sullo stile, sul tono, sul tipo di linguaggio e di registro linguistico.
  3. Fact-checking. Si occupa della veridicità dei dati e delle affermazioni contenuti.
  4. SEO. Controlla che il contenuto sia ottimizzato per i motori di ricerca (e per gli utenti) e sia conforme alle regole SEO.
  5. Proofreading. Forse il controllo più accurato: uso del vocabolario, della grammatica. E lettura generale prima della pubblicazione.

5 consigli per contenuti di qualità

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Ecco allora un consiglio veloce per ciascun tipo di content editing suddetto.

1. Non c’è alcun vantaggio a pubblicare contenuti vaghi, poco chiari, che lasciano indifferenti o addirittura incoerenti. Il contenuto deve avere un valore reale per chi lo legge.

2. L’utente non leggerà il blog con le stesse pretese di chi legge un giornale. Ma avere uno stile distintivo, mai banale è un qualcosa in più. Dipende molto dal target cui ti rivolgi: studenti, professionisti, esperti del settore, scienziati?

3. Infografiche e statistiche hanno un certo appeal, portano molti visitatori. Ma proprio per questo, chi le usa (e chi le crea soprattutto) ha la responsabilità di accertarsi sui dati, e di non dare informazioni fuorvianti. Sono contenuti che vanno maneggiati con la dovuta cautela.

4. Senza l’ottimizzazione Seo e user friendly il contenuto non otterrà tutta la viabilità che merita, con le dovute conseguenze sulla strategia di promozione.


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