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Czelaw Milosz /La Poesia degli Altri / Spazio Riflessione

Creato il 31 marzo 2014 da Marianna06

 

SNa_07[1]

 

Ovunque mi trovo, in qualsiasi posto

su questa terra, nascondo di fronte a tutti la convinzione,

che io non sono di qua.

 

Come se io fossi mandato ad assorbire il più possibile di

colori, gusti, suoni, profumi e sperimentare

tutto, ciò che è

destino dell’uomo, trasformare ciò che prova

in un registro magico e portarlo la, da dove

sono venuto.

   ( Czelaw Milosz)

  

 

E, a margine , le parole di Gianfranco Ravasi a proposito dell’impassibilità cui l’essere umano va soggetto.

La fredda razionalità  produce mostri-scrive monsignor Ravasi- come alla stessa maniera la rigidità implacabile dei fondamentalisti non nasce da una passione autentica ma da un’isteria.

Le passioni al plurale sovente divengono vizi e , quindi, sono sterili.

Ma la passione autentica si fa compassionevole, compatisce e alla fine rigenera la vita propria e altrui.

Infatti-e qui è Milosz , adesso, che richiama la nostra attenzione .

Gli impassibili  -precisa il poeta polacco-non sanno cambiare la storia.

Occhi e cuore, dunque. Non sempre necessariamente intelletto.

  

    a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

*I noti "Manichini" di Nani Marcucci Pinoli completano e arricchiscono  il testo.


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