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D di Repubblica: truccatevi o non piacerete agli uomini. Sai che dispiacere.

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

D di Repubblica, il femminile della testata, ci propone l’ennesima ricerca scientifica di cui potevamo fare a meno, volta a strumentalizzare l’aspetto fisico delle donne al profitto dell’industria cosmetica.

Altri motivi validi impossibile trovarli ad un articolo che titola “Il trucco per sedurlo” e che, fin dal sottotitolo ci fa sapere che “il viso al naturale non piace più“, come suggerisce una ricerca tedesca, perchè “il trucco, anche se leggero, rende un volto femminile due volte più affascinante, per un uomo, rispetto a uno struccato”.

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Il trucco per sedurlo su D di Repubblica online, 26 maggio 2013

L’ articolo si apre con queste parole

La bellezza acqua e sapone non va più di moda. Non attrae più l’attenzione maschile, ha insomma perso del tutto il suo fascino seduttivo.

A dirlo è il ProDerm Institute for applied dermatological research di Amburgo, un centro di ricerca dermatologica applicata, che
ha indagato gli effetti del trucco di 27 donne, fra i 35 ed i 50 anni, sottoponendo i loro scatti fotografici al giudizio di 35 uomini e 35 donne. I volti femminili sono stati fotografati prima al naturale, poi dopo aver pulito la pelle con un tonico e infine con un lieve strato di fondotinta. I volti truccati hanno raggiunto il punteggio massimo del livello di attrazione rispetto a quelli allo stato naturale, e quelli appena puliti col tonico sono stati bocciati e ritenuti meno affascinanti di quelli acqua e sapone.”

Continua la giornalista riferendo che secondo un’altra ricerca dell’università di Manchester, svolta studiando le reazioni a foto di donne famose,

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estratto dell’articolo “Il trucco per sedurlo”

Seguono poi considerazioni abbastanza banali sull’importanza della bellezza per l’attrazione fisica, il fatto che una donna abbronzata dia l’idea di prendersi cura di sè, mentre solo cinquant’anni fa era sinonimo di lavoro duro e bassa classe sociale ( e per dirlo scomodano addirittura Adelia Lucattini, presidente della SIPSIeS, Società Internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi di Roma ), concludendo poi con il rassicurante “la bellezza non deve essere un’ossessione“.

Però ve ne parleremo ogni giorno come se si trattasse della vostra priorità, adducendo ipotetiche ragioni scientifiche al continuo veicolare condizionamenti estetici.

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La pressione ad essere perfetta è puramente per il profitto.

Viene da chiedersi, prima di tutto, quale valore oggettivo possa avere una ricerca sviluppata dal ProDerm Institute, che mentre ci dice che “il viso senza trucco non piace”, lavora infatti a ricerche e sperimentazioni per le maggiori multinazionali del mondo, proprio nel settore cosmetico.Il conflitto di interessi sembrerebbe palese, ma la giornalista non crede sia il caso di riportarlo.

Preferisce citare, senza fonte, la ricerca sui rossetti.

Supponendo che chi ha scritto l’articolo non abbia mai letto “Men are much harder: Gendered Viewing of Nude Images“, ricerca della sociologa Beth Eck che raccoglie le reazioni di 45 uomini e donne all’esposizione all’immagine del nudo di uno o dell’altro sesso, non si può proporre la ricerca “di Manchester” come possibilmente interessante, senza notare che

1) le donne ritratte sono famose, dunque già di per sè feticcio di una sensualità e rappresentanti di un canone che, a volte loro malgrado, devono rispettare

2) le reazioni al nudo, così come a qualsiasi rappresentazione sessualizzata o glamourizzata, divergono tra uomini e donne, ma sostanzialmente si omologano nell’essere sempre influenzate da ciò che la loro identità culturale vuole che sia detto.

3) le prime parti del corpo che qualsiasi essere umano nota in una persona appena conosciuta sono le labbra e gli occhi, e quelle seguirà anche mentre questa persona parla, alternando alcuni secondi su una parte, alcuni sull’altra, pur non accorgendosene.

Queste tre considerazioni devono essere fatte per poter comunicare che la ricerca di Manchester non dice assolutamente nulla di nuovo: uomini e donne notano la bocca di una persona quando la guardano per la prima volta, rappresentazioni di donne famose amplificano la percezione della bellezza, lo sguardo maschile è guidato dalla propria identità di genere, dunque nota ciò che è abituato a notare, valorizza ciò che gli viene indotto come bisogno.

E’ davvero sufficiente dire “non fatevi ossessionare dalla bellezza” per poi poter partecipare a creare l’ossessione?

Nello stesso articolo, si riporta anche che le donne italiane nel 2012 hanno speso 381 milioni di euro solo in fondotinta e fard, il 3,5% in più rispetto all’anno precedente (dati Centro Studi Unipro). Anche questo dato, in sè sembrerebbe poco rilevante, ma è esattamente l’ammissione della lotta al profitto che si sviluppa intorno alla creazione del canone estetico.

Devi avere le labbra rosa carico, così conquisterai l’attenzione di un uomo per 6.7 secondi. E la mia azienda ne gaudagnerà lautamente.

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Se è inutile esorcizzare il pericolo dell’ossessione della bellezza ( è proprio quello che articoli del genere propagandano ) siamo ancor più affossate nell’ossessione dello sguardo maschile.

In un articolo breve come questo, la parola “uomo” è ripetuta sei volte, riecheggia come un monito: cercherai il plauso dell’attenzione maschile o spenderai tutti i tuoi soldi cercando di farlo.

Su un periodico femminile, nella sezione “Amore&Sesso” ( perchè, attenzione, per le donne è impossibile scinderli! ) la parola più ripetuta in un articolo sul trucco è “uomo“. Le donne sono oggetto persino di se stesse. Persino partecipando al sistema estetico dominante, persino spendendo 381 milioni di euro in fard, non sembrano farlo per se stesse, ma per “l’uomo“. Perchè “all’uomo non piaci più struccata”, “l’uomo vuole che tu sia abbronzata”, “l’uomo vuole che tu sia come queste modelle che ti vendiamo qui”.

Un giornale che sostanzialmente parla a quelle donne etero incapaci di gestire la propria autostima al di là della considerazione maschile.

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I veri uomini amano le curve, solo ai cani piacciono le ossa? NO!
I veri uomini amano quel che gli pare, le vere donne non comparano gli uomini ai cani e le altre donne alle ossa.

Ultima notizia: ce ne sono molte di più a cui proprio non interessa quanti secondi un uomo guarderà le loro labbra perchè sono ormai emancipate dalla attenzione “da rossetto”, o perchè non vogliono altro che le labbra di un’altra donna.
Altro che maschietti.

Quali maschi poi? La strumentalizzazione del pensiero maschile per proporre ricerche pseudo-scientifiche o supportare case di moda e cosmetica, ci ha detto prima che l’uomo voleva la donna liscia, poi che la voleva mossa, qualche tempo fa la  voleva “curvy” per farsi passare lo stress, poi è ripassato alle magre, infine eccolo partecipe del messaggio: truccatevi che così non vi si può guardare.

Ma chi sono questi uomini che davvero contano i centimetri di girovita della donna che li potrebbe attrarre? Chi sono quelli che se sei struccata non ti apprezzano? Gente con cui probabilmente nessuna donna dovrebbe voler avere a che fare, emblemi di superficialità e menti ormai vinte dalla manipolazione economica. Insomma, davvero qualcuna dovrebbe voler sedurre uno di loro?

Questo non è un articolo sul “make up”, è un articolo che propaganda un certo stile di consumo. E che lo incentiva utilizzando la trita strategia del consenso maschile, come autorità massima sulla bellezza delle donne, sul loro successo.
Certo, la ricerca non è stata commissionata dal gruppo L’Espresso, ma continuare a divulgare questi messaggi manipolatori è quanto di più retrogrado possa esserci, anche se poi sulla stessa testata trovano il tempo di inserire il blog di una femminista.
E se di tutto questo sistema di significati la giornalista che ha scritto l’articolo nemmeno si fosse accorta, il problema è ancora più grave.

Leggendo certi giornali femminili

verrebbe da pensare che alla donna

interessi soltanto il problema del cuore:

trovare un giorno o l’altro

il proprio grande amore,

magari con lo sguardo

di quel famoso attore.

diceva Luigi Tenco.



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