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Da Euros Y Balones una “lezione” di demografia applicata al calcio

Creato il 25 aprile 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Il Paris Saint Germain è una squadra interamente di proprietà della Qatar Investment Authority (QIA), un fondo di investimento del paese arabo.

Il sito spagnolo Euro Y Balones ha pubblicato qualche giorno fa un'interessante riflessione, che con la loro autorizzazione abbiamo provveduto a tradurre e vi proponiamo in forma integrale. 

 

La QIA è un fondo creato dal governo del Qatar per gestire le eccedenze risultanti da petrolio e gas e ridurre la dipendenza del prezzo dei prodotti energetici. Nel portafoglio investimenti della QIA si possono trovare aziende ben note come Harrods, supermercati Sainsbury, Movie Studios Miramax o il Casinò Belagio di Las Vegas. Ha anche partecipazioni di minoranza in grandi aziende come Shell, Volkswagen, LVMH.

 

I pazienti della "Sindrome Abramovich" (si veda anche il post Accionariado Popular de Murcia: una lección aprendida) dovranno prendere atto che non siamo di fronte ad un benefattore dello sport, ma ad un gruppo di investitori che cerca di ottenere il più alto possibile ritorno sulle proprie operazioni.

Finora tutti i tentativi di fare soldi da calcio da parte degli investitori hanno fallito miseramente. Fatta eccezione per il caso di Udinese che ha dimostrato che il vero e proprio business è l'acquisto e la vendita di giocatori (vedi post Los dueños del fútbol italiano).

 

Il PSG può essere un'eccezione?

In una recente intervista, Nasser al-Khelaifi, responsabile della QIA per l'investimento ne PSG, ha affermato che ritiene facile guadagnare un sacco di soldi con il calcio. E la scelta del PSG non sembra essere casuale. Negli sport americani si parla sempre di grandi mercati per riferirsi a quelle squadre che possono aspirare a maggiori risultati sportivi essendo situati in città con una popolazione di grandi dimensioni e con un notevole potere d'acquisto.

 

In Europa, se guardiamo l'elenco predisposto da Deloitte delle prime venti squadre con maggiori ricavi generati annualmente possiamo notare che ci sono solo nomi di Club attivi nei cinque grandi campionati del continente. Così come è più probabile che una grande città abbia una squadra in Prima Divisione rispetto ad una piccola, si può vedere chiaramente una relazione tra i top team in Europa e la zona in cui risiedono.

 

Delle 20 squadre con più ricavi, solo quattro provengono da città che non siano fra le 15 più grandi del continente.

Richiama l'attenzione il caso del Liverpool, che è la nona squadra con maggiori entrate (233 milioni di Euro), pur essendo situata in una città di soli 1,4 milioni di abitanti. Gli altri tre casi sono nella parte inferiore dell'elenco Deloitte: Olympique de Marseille, Lyon e Newcastle Oympique hanno raggiunto la top venti europea, nonostante le loro città abbiano meno di 2 milioni di abitanti.

Tranne i precedenti tre, le altre squadre si trovano in città con più di 2 milioni di abitanti. Nella tabella seguente si possono vedere le squadre che ospitano le 15 più grandi aree urbane in Europa. In totale sono 27 squadre che giocano nella Prima Divisione in ogni paese, delle quali 16 sono comprese tra le prime 20.

 

Città europee e squadre Da Euros Y Balones una lezione di demografia applicata al calcio

 

Due città spiccano: Londra e Parigi sono le uniche la cui popolazione supera la decina di milioni. Londra batte Parigi in poco più di un milione.

La casa del Big Ben ha sei squadre in Premier League, di cui tre nella top 20 dei più alti redditi europei. Oltremanica l'immagine non potrebbe essere più diverso. La città che ospita la Senna ha un sola squadra in Ligue 1. A peggiorare le cose il PSG non è nella top 20 continentale.

Solo due le altre città non ripongono i loro Club al top: Colonia e Francoforte. Ma parliamo di realtà con appena un terzo della popolazione della città francese.

I due centri urbani successivi sono la "casa" per le due squadre europee con più reddito: Real Madrid e Barcelona. Madrid ha un totale di tre squadre in Prima Divisione, contro le  due della capitale catalana. Roma e Torino hanno anche loro due squadre nella massima serie, ma solo una a testa è compresa sulla lista delle più ricche. Più sorprendente è il caso di Milano e Manchester che ripongono le loro due squadre anche tra le 20 con più reddito.

 

Dopo aver osservato tutto questo, il caso di Parigi non può non attirare l'attenzione: come è possibile che la seconda città più grande del continente e uno dei primi cinque campionati abbia solo una squadra in Champions League e sia un lillipuziano sulla scena europea?

Questo deve aver pensato il Qatar, quando ha deciso di investire nel PSG e i primi passi sono stati progettati per porre fine a questa situazione e moltiplicare il fatturato della squadra. Alcuni passi sono:

 

  • La partecipazione in Champions League moltiplicherà le entrate TV. Il PSG l'anno scorso ha incassato solo 2,4 milioni di Euro per la partecipazione in Europa League contro i 27 milioni realizzati dall'Olympique Marsiglia in Champions League. Raggiungere le semifinali può cambiare questa situazione. 

 

  • Il potenziale di crescita dei ricavi pubblicitari è enorme. Attualmente il team riceve dalla Emirates 3,5 milioni per pubblicizzare la maglia. Questo è quasi un decimo di quello che la compagnia aerea del Qatar paga per il  Barcelona. PSG ha come sponsor tecnico Nike, dal quale ottiene 6 milioni di euro, quasi 5 volte meno di quello che Adidas paga il Real Madrid. 

 

  • L'attuale stadio del Parc des Princes ha una capacità di 48.000 spettatori. La prossima stagione il PSG giocherà allo Stade de France, con una capacità di 81.000. Il motivo sono le opere nell'attuale in vista della Euro 2016, ma sembra chiaro che la squadra parigina non può avere uno stadio con una capacità inferiore rispetto a Marsiglia o Lione per cui è possibile che il PSGnon torni al vecchio Parc des Princes. 

 


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