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Da Francesco.

Creato il 03 ottobre 2014 da Michele Orefice @morefice73

26 Agosto, Assisi, Italia.

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Sono sceso sotto la basilica inferiore. Sono sceso in un luogo speciale. Da subito si nota l’atmosfera. Si passa un cancello di ferro e si vede la sua tomba. In pietra. Scarna, sincera come la sua vita. Si respira qualcosa di diverso. Intorno parecchie persone sono in ginocchio e pregano, persone di tutte le età , molti giovani. Il viaggio mi ha portato lì, anche a me ad inginocchiarmi a guardarmi dentro con occhi diversi, a contemplare quella Santa Morte che Francesco cercava, a contemplare la mia vita frenetica e caotica e inevitabilmente a confrontarla con quella del Santo, presa a campione. Lui che ha abbandonato tutto, che ha avuto il coraggio di saltare fuori dai binari che gli avevano steso davanti, a saltare fuori da quella che era una vita già scritta, già stabilita. Questo suo salto ha rivoluzionato la chiesa, ha rifondato il modo di essere cristiano. Come sarebbe la sua vita oggi?

Uno schizzo, uno studio di come ci si sente per doversi salvare, ossia ci si deve liberare dalla terrosità , da tutte le cose terrene. E' qui solo a livello di schizzo, ho provato ad aggiungere il colore ma poi ho cancellato tutto.... aspetto l'ispirazione giusta per terminarlo che di sicuro arriverà.

Uno schizzo, uno studio di come ci si sente per doversi salvare, ossia ci si deve liberare dalla terrosità , da tutte le cose terrene. E’ qui solo a livello di schizzo, ho provato ad aggiungere il colore ma poi ho cancellato tutto…. aspetto l’ispirazione giusta per terminarlo che di sicuro arriverà.

Quante volte ci chiediamo tutti gli oggetti che abbiamo quanto ci legano, quanto appesantiscono la nostra vita, quanti vincoli ci danno? La macchina da cambiarci l’olio, la staccionata da verniciare, le scarpe che si sono consumate e vanno cambiate , la polo che ha una macchia che non va più via, il pc che non parte, il battiscopa da cambiare, l’aspirapolvere rotto…. Potrei continuare all’infinito pensando a tutti i miei oggetti. Tutti ne abbiamo nella vita moderna, tutti che ci ancorano a terra, che ci occupano il tempo , che si sovrappongono tra noi e le stelle, tra noi e il creato , tra noi e lo sguardo del creatore. È passato qualche tempo da quando rimasi una mezz’ora buona in contemplazione della tomba di Francesco appoggiando le ginocchia su quelle fredde pietre. A ripensarci quel luogo mi sembra come famigliare, rivivo quell’atmosfera mistica e ammiro il passo che Francesco un giorno ha fatto.

Ritoccando con la mente quelle pietre fredde anche solo con la mente, tutto scompare, tutto perde senso e per fortuna torno a capire il senso della vita, il perché’ Lui ci ha voluto… Ancora prima che il tempo fosse.

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