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Dagli orticelli alla coltivazione comune

Creato il 14 marzo 2013 da Laperonza

 

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Circa tre anni fa scrissi questo articolo (Il Paese degli Orticelli) trattando il tema dell’associazionismo montegranarese e analizzando il fatto che, delle numerose associazioni presenti in città, non si riuscisse a fare una sintesi o, meglio, un semplice coordinamento perché ognuno era intento a coltivare gelosamente il proprio orticello. Ogni sodalizio ha, ovviamente, la propria connotazione, il proprio ambito di azione e soprattutto la propria identità. È certamente normale che queste vengano custodite e difese. Ma è altresì auspicabile un dialogo tra le forze in campo in particolare sul singolo progetto. Questo, allora non avveniva. Ora possiamo affermare che le cose stanno cambiando.

Sono stati fatti molti sforzi per creare un clima diverso e si è visto fin da subito che, in realtà, il dialogo e la collaborazione tra associazioni è possibile. Ricordo i primi incontri che tenni tra la mia associazione di allora e altre realtà: si cercò di superare le diffidenze, con molte difficoltà, cercando di evitare di dare impronte politiche all’azione e di puntare il fuoco su un obiettivo preciso. Il cammino intrapreso allora iniziò a prendere forma col Tavolo delle Associazioni che, pur avendo agito per uno spazio temporale piuttosto breve, comunque diede il la ad un processo di dialogo costruttivo che ha portato al clima attuale.

E il clima attuale e quanto di meglio potessimo augurarci qualche tempo fa: molte realtà dialogano e collaborano su precisi progetti: penso alla collaborazione tra Archeoclub e Labirinto per il censimento delle cavità sotterranee, al progetto di creare una rete di iniziative per sostenere il restauro di SS. Filippo e Giacomo. Penso alla Settimana della Cultura che stiamo progettando in collaborazione col Comune, alle iniziative di Granarium a favore de L’Abbraccio e della Banda Musicale Omero Ruggieri. Ma penso alle tante occasioni di scambio anche solo di idee che si stanno intensificando anche e soprattutto grazie alla presenza, finalmente, della Pro Loco. Certo esistono ancora distanze forse incolmabili tra alcune realtà ma questo è naturale trattandosi comunque di persone con i loro vissuti e i loro principi. Ma si sta profilando un clima estremamente costruttivo che può portare solo un gran bene alla città.

In tutto questo è importante che si mantenga la barra dritta, che non si accettino strumentalizzazioni da parte di quella politica di vecchio stampo che sempre tenta di assumere il controllo della situazione e che si guardi solo ai progetti e agli obiettivi. Non sarà facile, anche in previsione delle prossime elezioni amministrative che potranno interferire in maniera positiva o negativa nel processo in atto, ma bisogna crederci. Qui il ruolo della Pro Loco è fondamentale ma ogni singola associazione deve fare la sua parte.

Luca Craia


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