Il traffico di droga può destabilizzare i Paesi dell'Africa Occidentale e Centrale.
Il rischio è grosso e il pericolo, a quanto pare, molto reale.
Lo ha evidenziato in conferenza-stampa, a seguito dell'operazione "Cocair III",avvenuta a Dakar,il responsabile dell'Ufficio ONU contro la droga e la criminalità per l'Africa Occidentale e Centrale.
L'operazione ha portato al sequestro di 500 chilogrammi di stupefacenti e di 2,5 milioni di euro oltre all'arresto di una cinquantina di persone.
Anche il responsabile del'Organizzazione Mondiale delle dogane si è detto soddisfatto del risultato molto positivo, a seguito dei controlli e dei fermi avvenuti nei principali aeroporti africani dell'area in questione.
La positività del risultato è stato merito, in particolare, dei cosiddetti controlli incrociati.
Negli anni passati, ad esempio nel 2009, secondo il funzionario ONU responsabile di droga e criminalità i profitti derivanti dal traffico di droga nella sola Africa Occidentale e Centrale è stato qualcosa , in soldoni, come 900 milioni di dollari americani.
E - sempre il funzionario ha aggiunto - che se si sottrae dalla cifra del 2009 il costo della corruzione, che è prevista comunque e scritta a libro paga, ai narcotrafficanti sarà rimasto qualcosa come ben 648 milioni di dollari.
E la cosa grave , su cui riflettere per poi agire, è che 900 milioni di dollari sono l'equivalente del PIL di alcuni Paesi africani proprio dell'area in questione.
Questo significa ,in poche parole, che c'è il rischio destabilizzazione degli Stati della regione.
Se non s'interviene ci si può attendere di tutto.
Il nostro pensiero, al momento, va alla difficile campagna elettorale e alle prossime elezioni presidenziali in Senegal.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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