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Dall’iconografia della Cappella Sistina una traccia misteriosa

Creato il 13 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Dall’iconografia della Cappella Sistina una traccia misteriosa Un messaggio segreto nelle volte della Cappella Sistina. Una sorta di «codice Michelangelo» nascosto per secoli agli occhi di Papi, cardinali, storici e critici d’arte, oltre che a migliaia e migliaia di turisti. E’ quello di cui ipotizzano l’esistenza due professori della Johns Hopkins University, Ian Suk e Rafael Tamargo.
I due esperti di neuroanatomia hanno guardato in alto, all’affresco della separazione della Luce dal Buio, e in un dettaglio della figura di Dio hanno intravisto la traccia misteriosa.
Secondo i due scienziati americani, all’altezza della gola e del collo del Creatore ci sarebbero, nel disegno di Michelangelo, alcune irregolarità anatomiche. Mentre tutti gli altri personaggi ricevono la luce da sinistra e dal basso, il collo è illuminato di fronte e leggermente da destra: quanto basta per chiedersi perché. La risposta, pubblicata sulla rivista Neurosurgery, esclude la possibilità di un errore del maestro rinascimentale.
E scorge piuttosto un «messaggio segreto».
ln quel particolare deformato, infatti, il maestro della Sistina avrebbe raffigurato, in filigrana, la forma di un cervello umano. E lì vicino, nella parte centrale della tunica della figura divina, si potrebbe nascondere anche il disegno di un midollo spinale che sale altro pannello della Cappella Sistina, il celeberrimo affresco della creazione di Adamo, la perfetta riproduzione anatomica di un cervello. Dopo aver provato a sovrapporre il dettaglio del collo di Dio all’immagine di un cervello visto dal basso, Suk e Tamargo hanno notato che i due disegni combaciavano perfettamente.
Se le raffigurazioni anatomiche sono intenzionali, cosa significano? I due esperti non si spingono a interpretare l’iconografia, anche se con cautela ipotizzano che il messaggio in codice faccia riferimento al rapporto conflittuale dell’artista toscano con la chiesa cattolica. A suo tempo, Meshberger aveva sostenuto che, con la rappresentazione del cervello, Michelangelo aveva voluto suggerire che Dio stava infondendo nel primo uomo non soltanto la vita ma anche la suprema intelligenza divina fino all’attacco con il cervelletto.
I due esperti della Johns Hopkins University hanno preso le mosse da uno studio del medico americano Frank Meshberger.

 

Riportiamo il commento di Michelangelo Blanco all’articolo della rivista Neurosurgery sopra riportato.

Io sono Dio disse Dio, ma anche tu sei Dio; la sola differenza è che io so di esserlo, mentre tu devi realizzarlo (Aurobindo).
Ciò che l’uomo non conosce è la cosa più preziosa che ha: la “Mente profonda”, e questo lo dico io.
“Dio in ciascuno di noi” e “ciascuno di noi, è Dio”. La prima è una litania che sin da bambini abbiamo avuta inculcata dalla “Chiesa”e la seconda sembra una paradosso estremo e blasfemo.
Ma tutte e due dicono semplicemente la stessa cosa.
Allora parliamone, pacatamente e nel rispetto di tutte le opinioni.
Parliamone a livello filosofico, teosofico, religioso e perché no anche scientifico.
“L’umanità, con la sua fatica evolutiva, è un serpente che si morde la coda. Se invece rinunciasse l’uomo, per un istante, se ne trovasse la forza, alla propria fatica, se si fermasse a meditare in nuova guisa, esterna al corollario di mansioni da lui e per lui confezionati nel “laboratorio delle discriminazioni”, separato dai sé delle oscure tradizioni, in quell’istante – congelata ogni “esperienza” – gli apparirebbe chiaro tutto ciò che ora sta aldilà dei proprio orizzonte, aldilà di tutto. Allora scoprirebbe di essere egli stesso aldilà (dal Rapporto K).
Prendi un pugno di sabbia dal deserto, questa è la verità che ti offre la chiesa del tuo tempo(K).
Ed io ti dico: prendi una goccia d’acqua dell’oceano e questo è lo spazio che occupa la coscienza vigile nella tua mente profonda.
E aldilà dei condizionamenti della mente cosciente cosa c’è:
la “mente profonda” , “scintilla divina”, eterna ed infinita, ove risiede anche la mente cosmica che ingloba il macro ed il microcosmo.
Il primo – in termini umani – miliardi di grattacieli, ciascuno con miliardi di piani, ciascun piano, con miliardi di galassie, ciascuna galassia con miliardi di stelle e così via all’infinito.
Il secondo – in concetti di nanologia – miliardi di cellule, con miliardi di atomi, ed in questi elettroni, protoni , mesoni, introni, quark che contengono miliardi e miliardi di altre particelle che si configurano nell’antimateria e da qui i gli antifotoni, antipositoni, antineuroni per continuare all’infinito.
Il microcosmo è così grande da inglobare il macrocosmo.
L’uno nell’altro, come l’altro nell’uno governati dalla legge dell’Equilibrio e dell’Armonia.
Io sono l’opera d’arte, tu sei l’opera d’arte, l’uomo è l’opera d’arte e lo siamo nella misura in cui prima la realizziamo nella nostra mente profonda.
L’opera d’arte è l’immagine speculare della verità.
Capire l’opera d’arte è come la ricerca della verità.
Essa … è sempre oltre, ma mai fuori di TE.
E l’essenza del tuo cervello ne custodisce il simbolo che è il paradigma della perfezione.
E’ forse questo che volevano dire i due scienziati Ian Suk e Rafael Tamargo?
E Graig Vender nel suo laboratorio ha dato vita ad una cellula?
La capacità della mente dell’uomo non ha limiti.
Oggi genera una cellula, domani il suo simile.
Dunque l’uomo è Dio?
Lo sarà nella misura in cui la scienza, per ora senza coscienza, riuscirà a “vedere oltre”.
Gli scienziati e i loro “modi”, le loro “convenzioni”, la spettacolarità delle loro scoperte, sono i portatori di una realtà offuscata e nascosta dal senso comune, e quel che vedono con gli occhi limita la cognizione conoscitiva della Mente.
E’ come se, accendendo una lampada, si spegnesse un faro, perché l’una esclude l’altro.
Quando l’uomo scendendo – elevandosi- nelle profondità della sua “mente” scoprirà il “Principio Vitale”, allora, avrà realizzato la Sua essenza Divina.

Scrivo ben sapendo che la verità … è sempre oltre.

Michelangelo Blanco

 


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