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Dalla Isla del Sol al Perù

Creato il 16 luglio 2010 da Goofy81

Dalla Isla del Sol al Perù
Breve, brevissimo, brevissimissimo……ci riuscirò mai?!……vedremo….
Fatto il tour nella Pampas a Rurrenabaque abbiamo optato per il ritorno a La Paz in aereo visto l’esperienza delle 18 ore di autobus su strada sterrata dell’andata. Scelta quanto mai azzeccata visto che in 45 minuti (e 50 euro a testa), siamo giunti a destinazione. Dall’aeroporto di la Paz abbiamo preso un paio di microbus per giungere alla zona del cimitero, da dove partono i bus per Copacabana, una cittadina che si affaccia sul lago Titicaca.
Il Titicaca è il lago navigabile più alto del mondo (3812m). Misura 204 km di lunghezza per 65 di larghezza massima, ed occupa una area di 8.562 km². Prende il suo nome dall’isola chiamata Intikjarka, parola che deriva da due parole aymara e quechua: Inti ovvero Sole e kjarka ovvero masso rupestre.
Un’altra ipotesi sostiene che derivi da Titi ovvero gatto o puma e kaka, cioè pietra. Il tutto significherebbe quindi puma di pietra, in quanto dall’alto, il lago avrebbe la forma di un puma che caccia una visaccia (roditore della famiglia dei cincillà).
Abbiamo passato una notte a Copacabana dove Silvia ha dato sfogo alla sua voglia di comperare regali per tutti (ora il mio zaino pesa 5 kg in più) e dove abbiamo trascorso una piacevole serata in compagnia di un ragazzo peruviano che ci ha dato delle ottime dritte per Machu Pichu.
Il giorno dopo abbiamo preso la barca per la Isla del Sol, famosa in quanto secondo la cultura inca è proprio qua che comparvero Manco Càpac e Mama Ocllo che avrebbero poi fondato la città di Cusco da dove avrebbe avuto luogo quello che sarebbe diventato l’Impero Inca. L’isola è molto carina, ci sono solamente tre piccoli villaggi. La prima notte l’abbiamo trascorsa nel villaggio a Nord dell’isola. L’ideale sarebbe campeggiare visto le numerose e splendide spiagge a disposizione, ma in questo periodo la temperatura notturna rende tutto un po’ difficile (la notte scende parecchio). Sicchè abbiamo optato per dormire in uno dei numerosi Hopedaje messi a disposizione dai locali. Il giorno dopo camminata a quota 4000m per attraversare l’isola e giungere al vilaggio a Sud per prendere la barca per il ritorno. Ci sono delle piccole rovine sull’isola e alcuni luoghi di interesse culturale per la mitologia Inca, però non è niente di impressionante. La cosa che veramente merita sono i colori di acqua e cielo, che a questa quota e grazie alla limpidezza dell’aria sono veramente intensi. Anche l’atmosfera è molto suggestiva grazie al silenzio totale che si può respirare non essendoci nessuna fonte di inquinamento acustico.
Lasciata l’isola abbiamo trascorso un’altra notte a Copacabana (per gli ultimi acquisti :-P ) e il giorno dopo abbiamo preso i bus per Puno, in Perù. Puno come Copacabana si affaccia sul lago Titicaca ed è famosa per la possibilità di visitare le isole galleggianti. Così il giorno dopo siamo andati a vedere le isole che sono molto belle, ma sono diventate così turistiche che sembra di assistere uno spettacolo a Gardaland. Ci sono circa 60 isole che accettano il turismo e quando si arriva con la barca ad attendere i turisti ci sono le signore che fanno parte di una delle famiglie che vivono sull’isola. La parte interessande è la spiegazione della guida sul come e perchè i locali iniziarono a costruire e a vivere sulle isole. Per il resto è un tentativo continuo di vendere l’artisania che le donne e i ragazzi fanno sull’isola. Prodotti molto belli ma molto costosi, e l’insistenza per impietosire il turista per portaro ad acquistare a volte si fa veramente imbarazzante. In definitiva quindi mi sono gustato molto di più un servizio visto tempo fa su Nacional G. che raccontava la vita di quella parte di isole che invece non accetta il turismo (chissà come avranno fatto per fare il servizio :-) ).
Dopo Puno autobus per Arequipa che si trova un po’ più a sud. Famosa per la possibilità di fare trekking Arequipa è una città molto bella con una piazza centrale molto viva e carina. Girata la città il primo giorno siamo partiti alla volta del Canyon del Colca, che con i suoi 3180 m è il secondo del mondo. Dopo 6 ore di autobus siamo giunti a Cabanaconde da dove è iniziato il nostro 2 giorni di trekking. Partiti da quota 3287 siamo scesi per il Canyon fino a giungere al fiume che lo attraversa. Da li siamo risaliti lungo l’altro lato per seguire il sentiero che attraversa altri due villaggi e ridiscende fino al fiume e poi risaire fino all’osasi dove avevamo la prenotazione per la notte. In totale 7 ore di cammino. Il dislivello è molto, circa 1200m per scendere fino al fiume, e il sentiero veramente suggestivo vista la pendenza della vallata. In effetti più he un canyon è una valle molto ripida, e non è proprio come siamo abituati noi ad intendere un canyon con le pareti a picco.
Il giorno dopo risalita veramente tosta (chiedete alle gambe di Silvia la sera) per tornare a Cabanaconde in circa 3 ore e mezza.
Il pomeriggio siamo ripartiti per Arequipa, e la sera ci siamo concessi Eclipse al cinema.
Questa sera partiamo per Cusco e per il famoso, e a quanto sembra, super turistico Mache Pichu.
Un saluto a tutti.
Matteo
Dalla Isla del Sol al Perù



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