Magazine Cinema

Dallas Buyers Club

Creato il 02 febbraio 2014 da Mattia Allegrucci @Mattia_Alle
Dallas Buyers ClubChi grida al capolavoro farebbe bene a recuperarsi più film e meno filmetti, perché Dallas Buyers Club non è un capolavoro. Gli sceneggiatori Craig Borten e Melisa Wallack prendono spunto da un fatto realmente accaduto e romanzano la storia di Ron Woodrof nella maniera più canonica che il cinema americano possa confezionare. Momenti comici atti a sdrammatizzare la situazione, una pseudo-storia d'amore (definibile anche impossibile, vista la gravità della situazione) e la solita parabola del cinico che impara dalla vita ad essere altruista e tollerante. La storia di Woodrof è infatti quella di un eterosessuale omofobo a cui diagnosticano il virus dell'HIV ambientata nel periodo della scoperta imprevista di questa malattia. Dopo aver scoperto un'America che vuole farsi bella e che promuove farmaci fasulli come l'AZT anziché reperire dall'estero medicine veramente in grado di alleviare le sofferenze dei sieropositivi, Ron decide di dare battaglia al suo Governo e di importare illegalmente i farmaci, aprendo un vero e proprio club dal quale spartire le cure ai bisognosi. Governo ladro, uomo buono e redento, spalle tragicomiche: questo è ciò che rende il film sopravvalutato. Tuttavia permettetemi di aggiungere che quella sopravvalutazione da parte del grande pubblico se la merita tutta, perché Jean-Marc Vallée ha voluto prendere in mano un progetto fermo da più di dieci anni riuscendo a sfruttare nel migliore dei modi tutti i punti forti che lo caratterizzano. Primo tra tutti Matthew McConaughey, fantastico texano emaciato e pienamente convincente, risulta quasi incredibile che poco più di un anno fa questo stesso attore era sul set di Magic Mike, muscoloso e attraente. Al suo fianco Jared Leto, conosciuto ai più come leader del gruppo musicale 30 seconds to Mars, qui in una delle prove d'attore più meravigliose dell'ultimo periodo: semplice e stereotipato nella scrittura, il suo personaggio è però colui che affina la componente emotiva di un paio di momenti raggelanti del film (la sequenza al supermercato e, su tutte, il momento con il padre in banca). Assieme a loro c'è Jennifer Garner, quota rosa del cast e co-protagonista del film, a dimostrare che per essere bravi attori (o brave attrici, nel suo caso) è necessario avere alle spalle anche un bravo regista. E Vallée dimostra di esserlo, dando ampio spazio ai protagonisti e facendo dare a loro il meglio di loro stessi affinché lo spettatore si dimentichi delle semplicità di sceneggiatura, si lasci trascinare da questa ennesima critica all'America e si faccia coinvolgere in questo racconto anche dall'ottimo montaggio firmato dallo stesso Vallée e da Martin Pensa e dalla drammatica fotografia di Yves Bélanger. Da sottolineare, in ultimo, la riflessione che questo film ci lascia a fine visione: erano gli anni ottanta quando il virus dell'HIV iniziava a mietere vittime e a spaventare la gente. Le persone venivano additate come omosessuali, isolate e denigrate a causa dell'ignoranza che si diffondeva assieme all'AIDS. Certo, magari rimpiangiamo i decenni passati per tante cose, ma alla luce della frase precedente è interessante notare come il film evidenzi che, in fondo, non si stava così meglio quando si stava peggio. E, ripensando all'ultima frase dopo i titoli di coda (che ci fa notare che il virus non è stato ancora completamente sconfitto), è altrettanto deprimente notare come il nostro mondo contemporaneo, così attaccato ai soldi e così denigratorio verso i diversi, non abbia fatto grossi passi da gigante da quegli ormai lontani anni ottanta.
Dallas Buyers Club

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • True Detective – season 2 premiere

    True Detective season premiere

    Grazie al cielo proprio mentre tutte le serie tv dell’autunno volgono al termine, viene in nostro soccorso la seconda stagione di quella che, nel 2014, fu la... Leggere il seguito

    Da  Arpio
    CULTURA
  • Jurassic World

    Jurassic World

    (Jurassic World) Regia di Colin Trevorrow con Chris Pratt (Owen Grady), Bryce Dallas Howard (Claire Dearing), Vincent D’Onofrio (Hoskins), Jake Johnson (Lowery... Leggere il seguito

    Da  Nehovistecose
    CINEMA, CULTURA
  • Jurassic World ( 2015 )

    Jurassic World 2015

    Venti anni dopo gli avvenimenti del primo Jurassic Park il sogno di John Hammond si è avverato.Jurassic World è un parco divertimenti a tema in cui vivono... Leggere il seguito

    Da  Bradipo
    CINEMA, CULTURA
  • Jurassic world

    Jurassic world

    (id.)di Colin Trevorrow (Usa, 2015)con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Vincent D'Onofrio, Ty Simpkins, Nick Robinson, Omar Sydurata: 124 minuti★★☆☆☆Avevo 21... Leggere il seguito

    Da  Kelvin
    CINEMA, CULTURA
  • Jurassic World [Recensione]

    Jurassic World [Recensione]

    Le americanate sono come i dinosauri, non muiono mai e vanno a cicli: un periodo ne nascono meno e quello successivo abbondano come funghi. Leggere il seguito

    Da  Paopru
    CINEMA, CULTURA
  • Jurassic World (3D)

    Jurassic World (3D)

    Isla Nublar. Il sogno di John Hammond (Richard Attenborough), riportare in vita i dinosauri e dedicare loro un parco a tema visitabile come un qualsiasi giardin... Leggere il seguito

    Da  Af68
    CINEMA, CULTURA

Magazines