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Dallas Buyers Club: da recuperare

Creato il 26 dicembre 2014 da Persogiadisuo
DALLAS BUYERS CLUB (USA, 2013) di Jean-Marc Vallé con Matthew MacConaughey, Jared Leto, Jennifer Gardner Genere: dramma sociale Dallas Buyers Club: da recuperare  Se ti piace guarda anche: Erin Brokovich, Effetti collaterali,The Normal Heart
TRAMA Texas, anni ’80. A un cowboy viene diagnosticata l’Aids: ha solo un mese di vita. Incredulo, poiché etero, si mette a studiare la malattia e cerca possibili cure.. COMMENTO Il regista quebecchese Jean Marc Vallé si è fatto notare ad alcuni festival internazionali col bel C.R.A.Z.Y. nel 2005, piccolo successo di nicchia. Sbarcato in Gran Bretagna con Young Victoria il regista è riuscito a raggiungere l’attenzione della critica internazionale, e farsi aprire così le porte di Hollywood dove ha trovato un divo come Matthew MacConaughey disposto a perdere una trentina di chilogrammi per interpretare il protagonista. Al suo fianco, una personalità decisamente più indie come l’attore e rockstar Jared Leto, anche lui dimagrito in modo raccapricciante e per di più in travesti. A ringraziarli dello sforzo un Oscar a testa.  Il film stesso ha ricevuto una nomination come miglior film dell'anno: decisamente esagerato. Dallas Buyers Club tecnicamente parlando non è un film da Oscar, ma merita attenzione per i propri contenuti, temi importanti trattati in modo intelligente, grazie soprattutto alla sceneggiatura di Craig Borten e Melissa Wallack, che ripercorre un fatto vero per denunciare impietosamente l’ente governativo che regola i medicinali in uso negli States. Dallas Buyers Club: da recuperareMa Dallas Buyers Club è anche un racconto sull’Aids e sui rapporti umani e si rischia la commozione di fronte all’abbraccio tra il macho cowboy omofobico e il travestito. Ma la regia è asciutta e non vuole ricattare lo spettatore: non mira alla commozione ma all’indignazione di fronte al potere delle case farmaceutiche. E così, con estremo rigore, senza eccessi, storie d’amore o scene madri, il film riesce a mettere in scena tematiche delicate e scomode. Manca tuttavia un’empatia di fondo con i personaggi.
VOTO: 7,5

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