Ero e sono convinto di aver fatto la scelta giusta; chi ha partecipato all’incontro con i 32 precari in sala giunta e li ha guardati in faccia sa di aver compiuto l’unica scelta che ha ridato rispetto alla parola onore. Se dovrò essere giudicato per questa scelta non mi importa, l’importante è essere a posto con se stessi e come diceva Toto “siamo uomini o caporali?”; non fermarsi mai davanti al giudizio degli uomini se sai di fare una cosa giusta; il poter rivolgermi ai miei figli e fargli capire che in fondo si può ancora far politica per le persone e non per il proprio tornaconto questo è l’essenziale, il resto e un eco che si dissolve nel tempo.
Francesco Bordi
C’è convinzione nelle parole dell’assessore all’ambiente Francesco Bordi, come anche nel commento, più emotivo, dell’assessore alla cultura Irene Nicoletta De Bona
Siamo orgogliosamente persone perbene, trasparenti e corrette! La verità e la giustizia prevarranno. Siamo fiduciosi… anche se non dormiamo di notte per il pensiero… di aver fatto la cosa giusta. Viva l’Italia!
Una storia paradossale. Il Comune ha assunto 32 precari dopo un percorso durato alcuni anni, spiegato passo per passo nel comunicato di stamattina, eppure l’atto che tutti si aspettavano è diventato un presunto “danno erariale”, per uno strano modo di vedere della Corte dei Conti. C’è addirittura la possibilità che si arrivi al rinvio a giudizio. In questo caso di che giustizia stiamo parlando? Di una lotteria? Di un’applicazione formalistica di regole che non hanno a che vedere con la realtà del precariato? La legge è generale ed astratta ma va applicata a un caso concreto. Se è un danno erariale assumere 32 precari la giustizia qual è? Lasciarli precari a vita? Togliere loro il lavoro? Il Comune non può avere sbagliato in questo caso.
p.z.
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