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Daredevil, il supereroe falso invalido

Creato il 03 giugno 2015 da Cannibal Kid
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DAREDEVIL, IL SUPEREROE FALSO INVALIDO Daredevil (serie tv 2015, stagione 1) Rete americana: Netflix Rete italiana: non ancora arrivata Creata da: Drew Goddard Cast: Charlie Cox, Elden Henson, Vincent D'Onofrio, Deborah Ann Woll, Ayelet Zurer, Rosario Dawson, Vondie Curtis-Hall, Bob Gunton, Toby Leonard Moore, Wai Ching Ho, Amy Rutberg Genere: supereroicomanontroppo Se ti piace guarda anche: Daredevil (film), Buffy l'ammazzavampiri, Matrix, Kung Fu Panda
Alla Terra serviva un altro supereroe? Vedendo quella superporacciata di puntata pilota di Supergirl (voto 4/10), la versione al femminile di Smallville, viene proprio da gridare: “NOOOOO!”. Anche perché l'unica supergirl resta sempre Nanà.
DAREDEVIL, IL SUPEREROE FALSO INVALIDO
Al pensiero che Ben Affleck sarà il nuovo Bruce Wayne in “Batman v Superman: Esticazzi” viene da gridare di nuovo: “NOOOOO!”. Con tutto il ben che posso volere a Ben come regista, come attore le possibilità che non faccia rimpiangere il Christian Bale della trilogia di Christopher Nolan sono ridotte al lumicino. Anche perché Ben Affleck la sua chance di interpretare un supereroe già l'aveva avuta, ai tempi di Daredevil.

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"Meno male che sono cieco
e non posso vedere come recito."


All'epoca a me quel film, massacrato dalla critica, non era neanche dispiaciuto troppo. Sarà che la colonna sonora degli Evanescence era davvero una figata. O sarà che all'epoca i supereroi stavano sì tornando di moda, tutta “colpa” del successo di Spider-Man, però non avevano ancora fracassato i maroni come adesso. Certo, il sequel-spinoff Elektra era proprio tremendo e non si sentiva, non io almeno, tutto questo gran bisogno di una nuova versione televisiva, anche perché da allora i tempi sono cambiati parecchio. I supereroi ormai sono ovunque - quindi basta! -, gli Evanescence suonati oggi non sono più tutta questa gran figata, e Ben Affleck e Jennifer Garner, che si erano innamorati proprio sul set del film di Daredevil, adesso dopo 10 anni di matrimonio stanno per divorziare. Sarà forse per questo che la Marvel, in combutta con il network televisivo Netflix, quello di House of Cards e Orange Is the New Black, ha deciso che era il momento di far tornare in azione l'eroe cieco. Solo, visto che in 10 anni tante cose sono cambiate, ha deciso di fare qualcosa di parecchio differente.
Alla Terra serviva un altro supereroe? Alla Terra serviva un altro Daredevil? Stavo già gridando "NOOOOOOOOOO..." e poi mi si è strozzato l'urlo in gola, dando un'occhiata a questa serie effettivamente parecchio interessante. Sul serio. Questa volta la Marvel non ha preso gli Evanescence, ma ha preso ispirazione dalla loro più celebre canzone, “Bring Me to Life”, e ha riportato in vita il supereroe accecato. Che poi siamo così sicuri che non ci veda una cippa?
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Io il dubbio ce l'ho avuto fin dall'inizio. Matt Murdock alias Daredevil non è che sia proprio così non vedente come vuole far credere. In seguito a un incidente stradale ha perso la vista, ma ha potenziato tutti gli altri sensi. Però qualcosa la vede. Delle fiamme, delle ombre, o solo lui sa cosa. Non avrà insomma 10 decimi per occhio, però non si può nemmeno considerare cieco al 100%. Avete capito bene: Daredevil è un impostore. È un falso invalido che si finge cieco per avere la pensione dallo Stato. E noi paghiamo. In più c'è un'altra cosa che ancora non vi ho detto: Matt Murdock è pure un avvocato, quindi uno che di soldi ne prende già abbastanza. E noi invece gli paghiamo lo stesso la pensione d'invalidità. Come potrete capire, questo Daredevil non è che sia proprio il tipico eroe buono buonissimo. È una figura parecchio sfaccettata e la serie sa giocare molto bene sul confine non sempre così distinto tra bene e male. Questo nuovo Matt Murdock/Daredevil è costruito in una maniera complessa, resa ottimamente dalla valida interpretazione dell'attore emergente Charlie Cox, già visto ne La teoria del tutto, uno che non fa rimpiangere Ben Affleck, anzi, tutt'altro. Il tocco in più è dato dalla sua voce. Charlie Cox ha una voce davvero affascinante. Quasi quanto quella di Charlie Hunnam di Sons of Anarchy. Detto questo, si può pensare che la serie giri tutta intorno a lui e invece, per quanto sia il protagonista centrale e nessuno lo metta in dubbio, Daredevil non è solo Daredevil. I personaggi minori sono dei signori personaggi.
C'è il simpatico Foggy, interpretato dal simpatico Elden Henson, già visto in una miniparticina in Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I, il BFF e collega di Matt Murdock che inizia come personaggio cazzaro della serie, ma che nel corso degli episodi si rivela pure lui più complesso di quanto ci si potrebbe immaginare.

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"Coraggio Deborah, smettila di piangere.
Ormai True Blood è finito e non dovrai mai più recitare in quella porcata."


C'è poi DEBORAH ANN WOLL... scusate, intendevo Karen Page, interpretata da DEBORAH ANN WOLL. DEBORAH ANN WOLL, l'unica ragione per continuare a seguire le ultime terrificanti stagioni di True Blood, qui è alle prese con un gran bel personaggio, capace anch'esso di crescere puntata dopo puntata. Non vorrei sembrare esagerato, però alla fine diventa quasi lei la vera protagonista morale della serie.
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Purtroppo c'è inoltre anche la come al solito mediocre Rosario Dawson, per fortuna presente in un numero limitato di episodi. Rosario Dawson che rappresenta l'interesse sentimentale di Matt Murdock. Giusto un cieco può preferire Rosario Dawson alla magnifica DEBORAH ANN WOLL. Quindi forse questo Daredevil non ci vede davvero una mazza.

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"Matt, va bene che sei cieco, però adesso non  è che devi prendertele anche dai bambini al parco..."


Oltre a DEBORAH ANN WOLL, c'è pure un'altra presenza femminile parecchio degna di nota: Vanessam interpretata da Ayelet Zurer, attrice israeliana dotata di un fascino impressionante, pari quasi a quello di DEBORAH ANN WOLL. Vanessa è l'amata di Wilson Fisk. E qui veniamo al vero enorme, in tutti i sensi, personaggione della serie.
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I primi episodi di Daredevil non sono malaccio. Si vede fin da subito che non è la solita robetta supereroistica alla Smallville, e nemmeno alla Arrow o alla The Avengers. Niente di tutto questo. Daredevil è una serie di ispirazione fumettistica che ha sì delle scene d'azione, tra l'altro altamente spettacolari, si veda il favoloso piano sequenza in chiusura del secondo episodio, ma punta anche e soprattutto sui dialoghi. A volte persino eccessivamente, a dirla tutta. Le sceneggiature sono inoltre molto ben costruite, con un uso efficace qua e là dei flashback e solo quando questi sono richiesti dalla narrazione, non inseriti a caso. Ogni episodio è poi differente dal precedente, qualcuno è più simile a Kung Fu Panda, qualcun altro ricorda più Matrix. Si vede in ogni caso sempre il tocco originale di Drew Goddard, il creatore della serie, nonché regista e sceneggiatore del notevole horror Quella casa nel bosco, uno che si è fatto le ossa con Buffy l'ammazzavampiri insieme al suo amichetto Joss Whedon. E si vede pure questo. Anche un cieco lo vedrebbe.
C'era comunque ancora qualcosa che non mi convinceva del tutto, nella serie. Mentre scrocca la sua pensione da più o meno falso invalido, in cambio Daredevil offre a livello gratuito un servizio, a dire il vero non richiesto, da vigilante. I suoi nemici appaiono però i soliti russi piuttosto stereotipati. Questo fino a che, puntata dopo puntata, non si impone sempre di più il cattivone della stagione, un gigantesco Vincent D'Onofrio, il soldato Palla di lardo di Full Metal Jacket che da allora, e correva l'anno 1987, non aveva più ripetuto una performance attoriale a quel livello. Fino ad oggi. Vincent D'Onofrio nei panni dello spietato, ma anch'egli sfaccettato, villain Wilson Fisk è da Emmy, da Golden Globe, da Oscar. Ci mette tutta la sua fisicità e pure la sua voce. Questa serie va infatti vista rigorosamente in lingua originale, perché gli attori hanno delle voci davvero belle. Charlie Cox, Vincent D'Onofrio, e poi sentire DEBORAH ANN WOLL che parla spagnolo è qualcosa di fantastico.
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Alla Terra allora serviva un altro supereroe? “NOOOOO!”. L'ho detto prima e lo ribadisco anche ora. Alla Terra non serviva un altro supereroe qualunque. Alla Terra serviva un supereroe differente. Alla Terra, o almeno a me, serviva questo Daredevil.

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