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Dark Skies: Oscure Presenze - La Recensione | daruma-view.it

Creato il 23 ottobre 2013 da Poison78 @poison78

“La Verità è fuori”

A cura di: Davide Belardo

Sufficiente thriller fondato sulle vicende di una giovane famiglia della periferia americana alle prese con eventi che oscillano tra il sovrannaturale e la fantascienza.  Alla sua quarta regia Scott Stewart, acclamato sviluppatore di effetti speciali (Mars Attacks!,  Sin City, Iron Man) decide di mettere da parte la sua forte prerogativa stilistica e di affidarsi ad un cast di attori protagonisti sul piccolo schermo.

Il cambio di rotta concede evidenti progressi sotto il profilo della narrazione grazie ad una sceneggiatura più ragionata, scritta dallo stesso regista, che vede uno sviluppo degli eventi più incentrati verso il verosimile lasciando alla famiglia protagonista un comportamento parzialmente realistico.

La pellicola viene sviluppata svelando la tensione lentamente. Inizialmente prendiamo conoscenza della famiglia di Daniel e Lacy Barrett e dei loro due figli Jesse e Sam. Tra crisi lavorative e piccoli problemi quotidiani iniziano ad affiorare strani ed inquietanti avvenimenti. Il livello di tensione sale in crescendo fino all’imminente contatto con una sconvolgente verità.
Dopo due lavori mediocri come “Legion e Priest”, visivamente interessanti ma con poca sostanza, Stewart alza l’asticella amalgamando una storia sospesa tra tensione e rivelazione. Pubblicizzato erroneamente come un film terrificante, qualche saltello qui e là, la sua ultima fatica concede interessanti sviluppi narrativi fondendo sufficientemente la suspense alla fantascienza.

Il risultato non è perfetto, molto altalenante,  caratterizzato dalle imperfette prove dei protagonisti, penalizzate in parte dal fallace adattamento italiano. Ne soffre soprattutto il piccolo Kadan Rockett (Sam) al quale il doppiaggio gioca un brutto scherzo ben oltre suoi i limiti. Alla sua età abbiamo visto enfant prodige bucare completamente lo schermo.
Un progetto ambizioso ed interessante non completamente naufragato, grazie alla solidità di un ottima intuizione, sperperata, questo si, dalla  grande ambizione che muove lo spirito del regista nel voler fare tutto da solo.

Pur con tutti i suoi limiti, la pellicola funziona ed è consigliata agli appassionati di genere orientati verso  il motto “La verità è la fuori” (X-Files), più indulgenti verso gli evidenti limiti presenti. Un racconto sovrannaturale moderatamente efficace. Buono il finale ben congeniato e immancabilmente aperto per un possibile seguito.

Pro: Idea interessante.Buone intuizioni.Contro: Vittima delle grandi ambizioni del regista.Alcune interpretazioni sottotono.

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