Magazine Per Lei

Dati storici su cui si basa il romanzo di Mosca

Creato il 28 marzo 2012 da Pupottina

Dati storici su cui si basa il romanzo di MoscaIn uscita il 5 aprile
DAVIDE MOSCAIL PROFANATORE DIBIBLIOTECHE PROIBITENewton Compton - thriller - pag. 320 - € 9,90  Un thriller di cui vi ho già parlato QUI.
Un estratto dallibro:«Cosaaccadde davvero quel fatidico ventuno aprile del 753 a.C.? La risposta haossessionato lei e migliaia di altri che l’hanno preceduta. Perché lei noncrede che si tratti soltanto di una leggenda; lei crede davvero che qualcunofondò Roma in un certo giorno a metà dell’ottavo secolo avanti Cristo. Non ècosì?».Lazzaridistolse lo sguardo. Al di là della vetrina un vecchio con un cappello di cartain testa e una sdrucita tuta bianca tempestata di gocce colorate verniciavaalcune assi. Le pennellate avevano un ritmo costante: rassicuravano,raccontavano di un mondo solido, stagioni che si avvicendavano, alberi e legno.«Sì, lo credo».«Anchele persone che rappresento lo credono».Lavoce di Lazzari risuonò assente. «Chi sono?»«Domandanon funzionale».«Ahsì?».IlColonnello sollevò l’indice. «Le persone che rappresento hanno una precisacaratteristica: realizzano sempre i propri sogni. E lei – chi è lei, questoavrebbe dovuto domandarsi – e lei è la persona adatta al nostro scopo». Lazzariscoppiò a ridere, una risata di gola, cattiva e disturbante. «Io adatto a unoscopo? Mi stia bene a sentire…», disse, ma si bloccò. «Ho sentito abbastanza.Ora me ne andrò e chiuderò il negozio. Perciò la prego di uscire. Non abbiamoaltro da dirci».«Ilvero nome di Roma non è Roma, come lei sa bene», lo interruppe il Colonnello.«Uno dei più strabilianti segreti della storia riguarda quello che possiamochiamare il primo giorno dell’Urbe.Lepersone che rappresento desiderano venire a conoscenza di questo segreto edentrare in possesso di una prova della fondazione di Roma».«Se queste personedesiderano mantenere immacolato il primato di cui si vantano, gli dica discegliersi un altro sogno. Questo è irrealizzabile».
ALCUNI DATI STORICI SU CUIÈ FONDATO IL ROMANZOIl vero nome di RomaRoma non si chiama Roma. Tutte le fonti antichesono concordi nel ritenere che la città avesse un nome segreto, il vero nome,che non poteva essere né pronunciato né tanto meno rivelato. Un nome chenessuno ha mai osato mettere per iscritto. Per gli antichi conoscere il nome di unapersona o di un ente significava poterlo dominare. In Egitto, ad esempio, Isidedivenne la regina degli dei scoprendo il nome segreto di Ra. Secondo laQabbalah ebraica la conoscenza dei nomi segreti di Jahvé conferisce potere sullecose e sugli esseri. Ogni essere, infatti, possiede un nome vero, un nome cheprecede la confusione degli idiomi. Adamo, prima della caduta, chiamava pernome gli animali, esercitando così il dominio su di essi. Gli esempi potrebberomoltiplicarsi. Ciò che conta è che se il nome vero di Roma fosse rimastosegreto, l’Urbe non sarebbe mai crollata.Su questo nome vegliava Angerona, la dea latinache invitava al silenzio. La sua festa si celebrava il ventuno dicembre pressoil sacello sul Palatino. Il simulacro della dea, depositaria del segreto sulnome autentico di Roma, era rappresentato con la bocca fasciata e con un ditosulle labbra, a suggellare il silenzio e imporlo. Secondo l’oroscopocommissionato dallo studioso latino Varrone al celebre astronomo LucioTarunzio, Romolo fu concepito proprio il ventuno Dicembre. La custodia del vero nome di Roma fu affidata auna confraternita segreta, una ristretta cerchia di potenti e dotti che sitramandò il mistero fin dalla fondazione. Non è da escludere che il segreto siastato tramandato oralmente fino a oggi. A questo segreto si sono interessatinel corso dei secoli alcune delle più grandi menti dell’umanità, come Polizianoe Goethe.Tra le tante ipotesi sul nome segreto, due inparticolare hanno riscosso il favore degli antichi e l’attenzione deglistudiosi moderni.  Il nome Roma – che secondo alcuneinterpretazione linguistiche è connesso al termine ruma, mammella – esprimerebbe un’idea di doppio e conterrebbe inesso il nome segreto: indicherebbe infatti i genitori divini dei gemelli, ossiaVenere e Marte. Leggendo il nome da destra, Roma, si farebbe riferimento aRomolo, che è figlio di Marte; leggendolo invece da sinistra, Amor, si ciriferirebbe a Venere, che secondo un racconto antico è la madre di Enea, avodei gemelli, mentre secondo altre ricostruzioni è  la dea che si nasconderebbe dietro ReaSilvia, la madre di Remo e Romolo. L’imperatore Adriano fece costruire un tempio dedicato congiuntamente aVenere e Roma.
ROMAO   MM   OAMOR
Questo disegno è stato ritrovato su un muro diuna casa di Pompei.Secondo un’altra ipotesi,il vero nome di Roma sarebbe quello dell’altro gemello, ossia Remoria. ComeRoma deriverebbe da Romolo, così Remoria arriverebbe da Remo. Nella leggenda,infatti, si adombra il sospetto che fu Remo a fondare la città.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :