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David di donatello: tra le gaffes, vince virzi'...

Creato il 11 giugno 2014 da Kelvin

DAVID DI DONATELLO: TRA LE GAFFES, VINCE VIRZI'...

Paolo Virzì riceve il David per 'Il capitale umano', film italiano dell'anno

Chiamamola 'sorpresa'. E facciamo finta di crederci. Come commentare altrimenti la 59. edizione dei David di Donatello, che ha visto prevalere (a sorpresa, appunto...) Paolo Virzì e il suo ultimo film, Il capitale umano, che si è portato a casa ben sette statuette tra le quali quella per il miglior film. Chiariamo subito una cosa: a me Il capitale umano è piaciuto moltissimo (lo reputo di gran lunga il più bel film del regista livornese, di sicuro il migliore degli ultimi anni) e quindi la sua vittoria non è affatto uno scandalo, ci mancherebbe. Però non posso fare a meno di rivolger(mi) la domanda più retorica possibile: dopo aver vinto l'Oscar, il Golden Globe, l'EFA e una miriade di premi sparsi in tutto il mondo, che cosa deve fare ancora Paolo Sorrentino per portarsi a casa il David? Possibile che il film italiano più premiato della storia non sia degno di vincere in patria? Per carità, è vero che La grande bellezza non è rimasto certo a bocca asciutta, aggiudicandosi ben nove premi (tra cui quelli per la regia e per il miglior attore, ovviamente Toni Servillo) però, concedetemelo, la mancata statuetta per il miglior film la trovo davvero assurda...

DAVID DI DONATELLO: TRA LE GAFFES, VINCE VIRZI'...

Paolo Sorrentino, premiato per la regia


Farò finta di crederci, dunque. Farò finta di credere che il David di Donatello è un premio prestigioso e scevro da ogni condizionamento politico-lobbistico. Farò finta di credere che i premi vengono assegnati per merito e non in base a un vero e proprio 'Manuale Cencelli' applicato al cinema italiano, che prevede la spartizione 'scientifica' e capillare delle candidature e delle statuette in modo da non scontentare nessuno degli addetti ai lavori. Farò finta di credere, soprattutto, che la vittoria di Virzì non sia affatto propedeutica all'eventuale candidatura al prossimo oscar per il film straniero (che, lo ribadisco a scanso di equivoci, sarebbe giusta e assolutamente meritata). Faccio i complimenti dunque a Virzì, a Sorrentino, agli attori e attrici premiate (Servillo e Gifuni tra i maschietti, Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino tra le signore) e proviamo a non arrabbiarci troppo per certe mancate vittorie che gridano vendetta (una per tutte, l'immenso Carlo Verdone che stra-meritava di vincere tra i non protagonisti): d'altronde, chi mai prende troppo sul serio i David?
Di sicuro non la televisione italiana e il comitato organizzatore (presieduto da un 'ragazzino' come Gian Luigi Rondi, 93 anni a dicembre) che ogni anno toccano sempre più il fondo nella gestione dell'evento... quest'anno, poi, la copertura televisiva è stata imbarazzante: regia dilettantesca, conduzione goffa e volgare (affidata a Paolo Ruffini, sul quale non spreco parole), assoluta incapacità e svogliatezza di rendere un buon servizio al cinema italiano (che poi sarebbe lo scopo principale di questi premi). Insomma, uno spettacolo così indegno che neppure la Rai ha avuto il fegato di trasmettere in prima serata: la cerimonia, anticipata alle 19 (forse per consentire ai 'vip' di scatenarsi nei parties post-premiazione - ancora La grande bellezza... sic!) è stata dirottata su Rai Movie e poi trasmessa in differita sulla prima rete alle 23,30: un bene, visti i risultati, ma sarebbe opportuno rammentare a Rondi che la presenza della tv - specie se a questi livelli di sciatteria - in fin dei conti non è affatto obbligatoria...

DAVID DI DONATELLO: TRA LE GAFFES, VINCE VIRZI'...

Valeria Bruni Tedeschi e Fabrizio Gifuni, entrambi premiati


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