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Dawn: sempre più vicino a Cerere!

Creato il 27 gennaio 2015 da Media Inaf

Il pianeta nano Cerere comincia ad essere visibile con la risoluzione più alta della storia, grazie alle ultime immagini della sonda Dawn della NASA. Queste immagini, delle dimensioni di 43 pixel, sono state ottenute ad una distanza di 147.000 miglia da Cerere il 25 gennaio 2015, e rappresentano un nuovo grande successo della missione durante il suo viaggio verso questo affascinante pianeta nano.

Con 43 pixel di ampiezza, le nuove immagini hanno una risoluzione del 30% maggiore rispetto a quelle ottenute con il telescopio Hubble nel 2003 e nel 2004 da una distanza di oltre 240 milioni di km. La risoluzione è maggiore perché Dawn sta viaggiando attraverso il sistema solare, verso Cerere, mentre Hubble si trova in orbita attorno alla Terra. Le nuove immagini di Dawn arrivano sulla scia delle immagini di navigazione del 13 gennaio scorso, che mostravano una regione bianca sul pianeta nano e suggerivano la presenza di crateri. Anche le immagini di Hubble avevano intravisto una regione bianca su Cerere, ma la sua natura rimane sconosciuta.

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Questa immagine mostra il pianeta nano Cerere visto dalla camera a bordo della sonda Dawn. L’immagine è stata presa ad una distanza di 237.000 km da Cerere il 25 gennaio 2015. Nell’inserto Cerere visto alla maggiore risoluzione mai ottenuta prima. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

«Cerere è un “pianeta” di cui probabilmente non avete mai sentito parlare», dice Robert Mase, che lavora come Project Manager della missione Dawn presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA in California. «Siamo entusiasti di imparare molte cose che lo riguardano grazie a Dawn e di condividere queste scoperte con il mondo».

Mentre la sonda si avvicina a Cerere, i suoi strumenti scatteranno immagini sempre migliori del piccolo pianeta. Il 6 marzo Dawn entrerà in orbita attorno a Cerere, diventando la prima sonda a visitare un pianeta nano. Oltre alle immagini dettagliate, la sonda misurerà le variazioni di luce riflessa da Cerere, che riveleranno la composizione della sua superficie.

«Abbiamo già iniziato a vedere zone e dettagli su Cerere che non erano mai stati osservati prima. Ad esempio, vi sono numerose zone scure nell’emisfero sud, che potrebbero essere crateri, all’interno di una regione di per sé più scura rispetto al resto della superficie”, dice Carol Raymond, Deputy Principal Investigator della missione Dawn presso il JPL. “I dati provenienti da questa missione rivoluzioneranno la nostra conoscenza di questo unico oggetto del sistema solare».
«Questi dati, insieme a quelli del nostro spettrometro ad immagini VIR, sarranno analizzati nei prossimi giorni», ha dichiarato Maria Cristina De Sanctis dell’INAF-IAPS, Principal Investigator dello strumento VIR. «Ci sono aspettative di scoperte molto interessanti per questo pianeta nano».

Cerere è il più grande oggetto presente nella fascia principale tra Marte e Giove, con un diametro di circa 950 km. Gli scienziati ritengono che Cerere abbia ospitato un oceano sotterraneo nel passato, e che anche oggi possa esserci acqua liquida negli strati più profondi del mantello ghiacciato del pianeta.

Attualmente classificato come pianeta, Cerere era conosciuto in passato come asteroide e ottenne il titolo di pianeta nano nel 2006. Questo mondo misterioso fu scoperto nel 1801 dall’astronomo Giuseppe Piazzi, che lo nominò così onorando la dea romana dell’agricoltura, delle colture di grano, della fertilità e delle relazioni materne.

«Forse non sapete che la parola “cereale” deriva da Cerere. Magari siete già entrati in connessione con il pianeta nano facendo colazione questa mattina», dice Marc Rayman del JPL, direttore di missione e capo Ingegnere della missione Dawn.

Grazie alle capacità uniche del suo sistema a propulsione ionica, Dawn ha orbitato ed esplorato anche Vesta, il secondo corpo più massiccio presente nella fascia di asteroidi. Dal 2011 al 2012 Dawn ha inviato più di 30.000 immagini, 18 milioni di misure riguardanti la sua luce e molti altri dati scientifici su questo incredibile e massiccio asteroide. Vesta ha un diametro medio di 525 km.

«Con l’aiuto di Dawn e di altre missioni stiamo continuamente aggiungendo informazioni alla nostra conoscenza su come si sia formato il sistema solare e i suoi pianeti. Il 2015 promette di essere un anno di grandi scoperte per il sistema solare», ha aggiunto Chris Russell, Principal Investigator della missione Dawn presso l’Università della California a Los Angeles.

 

Fonte: Media INAF | Scritto da Elisa Nichelli


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