Mercoledì 30 aprile
…Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso.
Ah no, non c’entra. Ottimo, siamo a New York ma il tempo è una reale ciofeca e sarebbe proprio una di quelle giornate invernali in cui stare accoccolati in casa sotto al piumone con in mano una tazza di cioccolata calda.
Ma siamo a New York porcapaletta quindi usciamo e non ci facciamo mancare la bevanda ustionante facendo colazione nello Starbucks più vicino a casetta nostra, in mezzo ai chineses my friends.
Cosa fare dunque nella Grande Mela in una giornata uggggggiosa come questa? Ma ovviamente shopping, c’è da chiederlo? Per la gioia gioiosa di Davide ci siamo infilati in vari negozi saccheggiando qualsiasi cosa. Io e Chiara sembravamo le bambine nel paese dei balocchi, con gli occhi a cuore spalancati riuscivamo a ripetere solamente “ommioddiostomale, ommioddiostomale” girandoci a destra e a manca come delle girandole impazzite e con il carrellino pieno. “Massì, tu butta dentro, al massimo poi lo smolliamo da qualche parte”.
Momenti di panico ci hanno assalite quando, arrivate alla cassa, le nostre carte bancomat, credito e chi più ne ha più ne metta, non volevano saperne di strisciare. E invece noi volevamo swipe alla grande. Meno male che ci ha salvate Davide, del resto, lavora in banca e unmotivocisarà.
Siamo passati per il Century 21, la Fifth Avenue (tutta), l’NBA Store and so on, fino a quando la fame ci ha assaliti e ci siamo lanciati nel primo merenda-pub disponibile di cui non ricordo il nome. Ho smadonnato con la commessa che era veramente ma veramente mongola ragazzi, infatti la tip mica gliel’ho lasciata. Eh oh, mica eravam lì a far ballar la scimmia eh.
Comunque quando vi dicevo che ha diluviato tutto il giorno ininterrottamente, dicevo sul serio.
Didascalia: Fifht Avenue e Spongebob by rain
S.
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