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Day after, cronaca di una sconfitta annunciata

Creato il 26 febbraio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

25/02/2013, ore 23:56

Dieci anni fa, qualcuno, su un palco, disse le seguenti parole: ”Con questi dirigenti, non vinceremo mai!” Appunto. Abbiamo solo perso 10 anni.

Scrivo all’indomani della debacle più clamorosa della sinistra italiana, capace di perdere (sì, questo è perdere, nonostante i marziani dalla sede del Pd dicano il contrario) delle elezioni praticamente vinte, contro un signore che ha portato il Paese sull’orlo della bancarotta non più di 1 anno fa, bruciando un vantaggio di circa 12 punti percentuali.

Quel che è più grave è che trattasi dell’ennesima volta che la gioiosa macchina da guerra, sostanzialmente, la prende in quel posto lì: 1994, 2001, 2006, 2008, 2013. Un curriculum di batoste elettorali che dovrebbe far riflettere, e quindi far agire di conseguenza, la nomenklatura.

pier-luigi-bersani
Per essere breve: credo che Pierluigi Bersani per primo, seguito a ruota dai dirigenti di Sicilia, Calabria (le due regioni in cui il segretario aveva raccolto il maggior numero di consensi), Campania (dove il caso Cosentino avrebbe dovuto rendere tutto facile), Puglia (la regione di Nichi Vendola, alleato più che sopravvalutato), Abruzzo (dove L’Aquila è ancora sotto le macerie), Veneto e Lombardia debbano, senza indugio, presentare lettere di dimissioni per manifesta incapacità.

Tra avversari da sbranare, giaguari da smacchiare e precari da abbracciare, sono colpevoli di aver ritenuto superfluo fare una campagna elettorale degna di tale nome, lasciando le televisioni a Berlusconi e le piazze a Grillo, con la spocchia e la sicumera che sempre li ha contraddistinti.

Sono colpevoli di aver bollato il primo come bollito ed il secondo come “antipolitica”. Sono colpevoli di aver fatto diventare il Movimento5Stelle il primo partito d’Italia.  

Questo perché hanno speso gli ultimi anni parlando di alleanze e non di problemi, perché non hanno trasmesso la propria visione del Paese di qui a vent’anni (ammesso, e sono piuttosto scettico, che ne avessero una): che io ricordi,

Barack Obama
Obama non ha vinto le elezioni promettendo accordi con Fini e Casini, ma promettendo un cambiamento, e dando una speranza; questi, del cambiamento, hanno paura, e, in un Paese che va rivoltato come un calzino, è un’assicurazione a perdere!

Sono colpevoli di aver stretto un abbraccio mortale con i peggiori conservatorismi di sinistra, i sindacati, che puntualmente ostacolano ogni tentativo di riforma, ancora legati ad una visione anni ’70, fabbriche e proletari, che i diritti dei lavoratori (a tempo indeterminato, ovviamente) li ricordano solo il 1° Maggio, per lasciarli perdere, scientificamente, il giorno dopo (soprattutto quelli dei precari), e dotati di non si sa quale legittimazione popolare per metter bocca su ogni provvedimento governativo!

Sono colpevoli di aver perso non solo un’elezione, ma ben cinque, e questo può solo voler dire: a casa (per non usare termini più edulcorati), e senza l’onore delle armi!

Sono colpevoli di non aver risolto, in venti anni, il problema del rapporto con il denaro: mentre attaccavano un competitor interno per una cena con rappresentanti del mondo della finanza, scoppiava il caso

monte
Monte dei Paschi, in cui erano dentro fino al collo, per non parlare di capitani coraggiosi e compagnia bella. Continuare a considerare l’avere successo, il fare denaro come una colpa, la finanza e le banche come il demonio, salvo l’essere ben più accondiscendenti in altre occasioni, magari lontani dai riflettori, è ipocrita e deleterio!

Ma le responsabilità, ovviamente, non sono tutte della classe dirigente … insomma abbiamo fatto le primarie! E abbiamo votato, a grande maggioranza, il candidato che curava meglio l’orto di casa, senza capacità per avventurarsi in territorio avversario, che, pur non essendo abili strateghi politici, era quello che andava conquistato per prendere la maggioranza! Insomma, abbiamo votato per quello che aveva meno chance di vincere le elezioni secondarie, quelle importanti davvero!

Non contenti del suicidio politico, ieri sulle bacheche Facebook (moderno piedistallo da cui scagliare fatwe ed anatemi) fioccavano fior fior di improperi ed insulti agli italiani tutti coglioni, ai deficienti che hanno votato Grillo, ai pirla che non hanno dato il voto utile. Perché è notorio che dare dello stupido a qualcuno che non ti ha votato lo renderà molto più propenso a farlo al prossimo giro!

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La verità, amara, è che noi, iscritti, simpatizzanti, elettori, dobbiamo abbandonare questa presunta superiorità morale, lasciare a casa la spocchia, aprire gli occhi, realizzare di essere nel 2013 e, conseguentemente, smetterla di proporre modelli (la socialdemocrazia classica) vecchi di quarant’anni, rendersi conto che l’unica sinistra vincente è quella della c.d. Terza via (Blair, Brown, Schroeder, Clinton, Obama), comprendere a fondo l’importanza della leadership, e mandare in pensione (pure se non hanno i requisiti della riforma Fornero) questi dirigenti, anche, e soprattutto, i ventenni che ne dimostrano 60!

P.s. Leggo stamattina che i geniacci vogliono comunque formare un governo, senza una maggioranza stabile al Senato. Così da farsi cuocere per bene a fuoco lento da Berlusconi, tornare alle elezioni tra 1 anno e consegnarli per l’ennesima volta una maggioranza bulgara. Per favore, nell’ordine, interniamoli, facciamo un governo con l’unico obiettivo di fare una legge elettorale decente, e torniamo al voto il prima possibile, sperando che i danni non siano ormai irreparabili e che anche l’unica personalità di rilievo su cui possiamo contare non sia ormai bruciata dalle sconfitte dei vecchi matusa.

Dopo questa sconfitta, sappiate che ho deciso di impegnarmi sul serio in politica, in prima persona, e mi piacerebbe non essere solo.


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