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De Chirico a Ferrara, Metafisica e avanguardie e una zuppa di sedano e porro deliziosa.

Creato il 04 novembre 2015 da Damt

Ciò che ho tentato in arte nessuno lo tentò prima di me. L’opera mia segna una tappa formidabile nello svolgimento progressivo, nel complicato ingranaggio delle umane arti.
La furberia più terribile che ritorna di là dagli orizzonti inesplorati per fissare nella metafisica esterna, nella terribile solitudine d’un inspiegabile lirismo: un biscotto, l’angolo formato da due pareti, un disegno evocante un che della natura del mondo scimunito e insensato che ci accompagna in questa vita tenebrosa.

G. De Chirico, Articolo apparso in “Cronache d’attualità”, Roma, 15 febbraio 1919

La pittura di De Chirico è una nuova visione, nella quale lo spettatore ritrova il suo isolamento e intende il silenzio del mondo.

René Magritte

Il signor de Chirico espone nel suo studio al 115 di Rue Notre-Dame-des-Champs una trentina di tele la cui arte interiore non deve lasciarci indifferenti. L'arte di questo giovane pittore è un'arte interiore e cerebrale che non ha alcun rapporto con quella dei pittori che si son rivelati in questi ultimi anni. Non viene né da Matisse né da Picasso, e non deriva dagli impressionisti. Questa originalità è talmente nuova che merita di essere segnalata. Le sensazioni molto acute e molto moderne del signor de Chirico prendono in genere una forma architettonica. Sono stazioni ornate da un orologio, torri, statue, grandi piazze deserte; all'orizzonte passano treni delle ferrovie.

Guillaume Apollinaire su "L'Intransigeant" del 9 ottobre 1913

De Chirico, Carrà, Ernst, Magritte, Ray, Dalì, da www.palazzodiamanti.it


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