Deadvlei, la tomba nel deserto di alberi vecchi di 900 anni - seconda parte Vedere alberi nel deserto è già un fatto inusuale, ad eccezione di isolate oasi. Ma gli alberi di Deadvlei, una località del Namib-Naukfluft Park in Namibia, sono particolari. A volte, l'atmosfera del deserto è talmente secca che l'acqua evapora completamente, e le condizioni sono tali che la decomposizione viene resa impossibile, lasciando dei veri e propri relitti di ciò che una volta era vita vegetale.
Deadvlei è una depressione popolata da antichi alberi di acacia, ormai morti da quasi un millennio. Si trova in Namibia, ed è una nota meta turistica, meno nota ai più ma spesso molto fotografata per via del contrasto dei relitti vegetali con la sabbia bianca della depressione.
La acacie di Deadvlei erano vive circa 900 anni fa, ma da allora sono rimaste congelate nel tempo per via delle straordinarie condizioni ambientali del deserto namibiano. In mezzo a dune arancioni e rossastre si stagliano relitti di antichissimi alberi, rimasti in piedi per la scarsità di acqua nella zona e per un mix di condizioni ideali a creare uno dei fenomeni più curiosi della natura.
Il nome Deadvlei deriva da due differenti linguaggi: "dead" dall'inglese, il cui significato è ben noto; e "vlei", che significa lago, o palude, in Afrikaans. Sebbene la regione non abbia nulla a che vedere con un lago o una palude tradizionale, il mare di terreno secco e argilloso su cui si stagliano gli alberi si è meritato il nome di "lago morto".
La località è nata quando il fiume locale Tsauchab ha straripato, creando pozze d'acqua che hanno consentito alle acacie di crescere e fiorire. Questo accadeva un millennio fa, ma ben presto, visto il clima della regione, l'acqua ha iniziato ad evaporare, rendendo il terreno estremamente arido e favorendo l'avanzata di dune sabbiose enormi, ed eliminando qualsiasi fonte d'acqua che avevano favorito la crescita delle acacie.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare, gli alberi non si sono pietrificati diventando fossili tradizionali, in un processo lento ma progressivo che porta alla sostituzione del materiale organico con minerali. Il sole li ha letteralmente bruciati, rendendoli neri come il carbone, e l'aridità della regione ha impedito che gli alberi si decomponessero. Le acacie di Deadvlei sono essiccate piuttosto che pietrificate.
A peggiorare la situazione per ogni forma di vita dipendente dall'acqua che un tempo popolava Deadvlei, c'è anche il fatto che nei pressi dell'area c'è il famoso lago di sale Sossusvlei, il cui nome può essere tradotto con "luogo del non ritorno". Sossusvlei è una distesa di sabbia salina, anch'essa nata grazie al fiume Tsauchab che, ad intervalli del tutto irregolari (l'ultima alluvione è avvenuta nel 1997) inonda Sossusvlei e riempie il fondo del pianoro.
Ma, com'è ben noto, la vita sembra trovare una strada ovunque, anche nei posti più incredibili. Deadvlei ospita diverse specie animali come insetti, gerbilli, struzzi, orici ed altri esseri viventi, piante comprese, che in qualche modo hanno trovato modo di sopravvivere grazie all'umidità del mattino che arriva dalle coste africane che si affacciano sull'Atlantico, e che rappresenta l'unica sorgente d'acqua su cui si possa fare affidamento.
Deadvlei – Amazing Graveyard of 900 Year Old Trees
è Vota o condividi questo articolo
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti al feed di Dita di Fulmine per essere informato sulle ultime novità su scienza, natura, spazio, tecnologia e curiosità dal mondo.
Iscriviti al feed Cerca altre informazioni su: Deadvlei, la tomba nel deserto di alberi vecchi di 900 anni
Articoli correlati per categorie
&callback;