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Il quale, pur avendo la possibilità di denunciare l'assassino non lo fa e decide di farsi giustizia da solo.
La faida è appena iniziata perchè la gang vuole vendicarsi sulla sua famiglia .
La lotta sarà all'ultimo sangue.
Negli anni '70 e oltre la saga de Il giustiziere della notte diede voce e lustro all'America repubblicana e giustizialista scavando ben bene nell'immaginario collettivo e facendo vagheggiare nella mente di ognuno l'ideale di un mondo "perfetto" in cui tutti si amministrassero la giustizia da soli.
Death Sentence di James Wan è un'ideale figlio ( o nipote visto il tempo passato) di quella ideologia un po' da western , una legge del taglione 2.0 in cui tutti sono artefici della propria giustizia personale.
E ognuno dei personaggi di questo film ha il suo personale senso di giustizia: Nick all'inizio vuole saperne semplicemente di più ma poi quando inizia a sporcarsi le mani non la smette più, il capo della gang emette una sentenza di morte sul suo capo perchè Nick ha ucciso ( praticamente per caso) il più giovane affiliato della gang, Nick stesso condanna a morte gli altri componenti della banda e il boss quando lo toccano negli affetti familiari.
E lo spettatore gongola quando vede questo esponente della classe media che si trasforma in una specie di Superman giustiziere e che praticamente , volente o nolente , compie una strage.
La polizia naturalmente sta a guardare, anzi no, non guarda neanche, è voltata dall'altra parte e questa risulta essere la parte più debole del film: non è possibile che si scateni praticamente una faida alla luce del giorno e i poliziotti fanno finta di niente e anche quando ne rimangono uccisi un paio si continua così come se niente fosse, neanche uno straccio di indagine nonostante Hume gli abbia praticamente fornito l'identità degli assassini.
Sotto il profilo della credibilità non ci siamo ( e abbiamo sorvolato su diverse cose) e anche sotto il profilo ideologico il film presta il fianco a molte critiche .
Dal punto di vista cinematografico invece non si può far altro che apprezzare la regia pulita di Wan che non perde mai il controllo neanche nelle scene più convulse e che in un paio di sequenze ( quelle in cui si intravede l'antro degli orchi, pardon dei membri della gang ) rende omaggio alla sua provenienza dall'horror.
Death Sentence è il classico film da godersi senza pensare troppo nè ai particolari poco credibili che lo costellano , nè all'ideologia che lo permea.
Bypassato tutto questo oltre all'elogio sperticato dell'unione familiare che non poteva assolutamente mancare, è un film assolutamente godibile.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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