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Depressione ed uscirne fuori

Da Silvia
Depressione ed uscirne fuori Ti agguanta come un gatto appena metti i piedi giù dal letto, ti sorprende per la sua cruenta precisione, ti sbaraglia, ti spiazza. Cerchi punti di riferimento ai quali aggrapparti, anche piccoli, anzi, solo piccoli, per gli altri invisibili, accumuli un gruppetto di coperte, un vecchio maglione che non lavi più e diventa il vestito della tua sofferenza, della tua estraneazione,un bicchiere d'acqua, un farmaco, un pacchetto di biscotti, un libro che non ti và di leggere, i telefoni, tutto fra te, il letto ed il comodino. Scavi una cuccia, stai quasi bene, solo lì dentro, accomodandoti piano come un cane che gira in tondo per cercare la giusta posizione. Solo lì dentro, quasi sepolta, ti sembra sopportabile. Il freddo non ti passa mai, sei curva, piegata, non riesci ad aprire le braccia, ad esporre il petto, hai solo freddo ovunque, brividi che ti scuotono e non passano mai. Trascinarti in salone ti appare un'impresa impossibile, preparare i bambini e portarli a scuola, qualcosa di improponibile, ingoi la saliva mille volte di più, cerchi di prendere aria, di rilassare, di distendere, di riprenderti la lucidità, ma invece ti sembra di essere lucida solo ora, mentre guardi tutto e tutto ti sembra un'enorme massa spaventosa di cose ed eventi. Gli altri arrivano e ti spronano, ti guardano, si preoccupano, si arrabbiano, non ti capiscono e meno male che non ti capiscono perchè solo così possono aiutarti a venirne fuori. Non ascolti più la musica, non esci,non guardi più un film, non vedi nessuno, non scrivi, non chatti, non compri, ma quel che è peggio, non desideri. Vedi tutto, come fosse un film, un film che, lo ricordi benissimo, aveva colori vividi e riconoscibili, ora è in bianco e nero, e non riesci più ad entrarci dentro. Tutto è lontano da te, quasi non ti riguarda più, tutto è staccato e minaccioso. Lo sai cosa dovresti fare, ci provi pure, ma crolli quasi subito o poco dopo. Ti spegni, si spegne la luce dietro ai tuoi occhi ed hai meno facce a disposizione, meno espressioni. Non dormi, il sonno ti prende come una vertigine che ti risucchia verso il basso e ti risveglia come un urlo, uno schiaffo in piena faccia, il cuore batte forte e di nuovo torni a non dormire. Le notti in cui non dormi si quadruplicano ed ogni giorno stai peggio. Le corse di sempre ti sembrano ridicole perdite di tempo, il parrucchiere, i cappuccini, le chiacchiere, tutto inutile, privo di senso. Non hai fame e per poco non ti accorgi di non aver mangiato quasi nulla anche oggi. Sai che in fondo perchè stare così male?devi reagire, fatti forza, fallo per i tuoi bambini, hai una bella casa, un bel lavoro, perchè stare così? Il perchè non lo sai neanche tu, o forse lo sai ma non ti sembra sufficiente, eppure sei svuotata, rovesciata come un cappotto da ricucire, eppure anche respirare ti appare faticoso, troppo faticoso ed allora annaspi nelle ore, non metti più il tuo lucidalabbra, non riesci ad inventare le storie da raccontare, sono tutte storie stristissime e le storie tristi non si raccontano ai propri bambini. Tutti vogliono che tu esca, che mangi, che sorridi, che ti faccia forza, ma tu la cerchi senza trovarla questa forza, te la ricordi pure bene quella forza di quando lavoravi e ridevi e guidavi e crescevi i tuoi bambini e litigavi e ti rompevi le palle in fila alla posta, ma vivevi, accipicchia se lo facevi, ti emozionavi e l'emozione non ti faceva vacillare come ora. Ora l'emozione ti fa tremare, e vorresti silenzio e pace, assenze e vuoti, spegnere le luci, lasciarne solo una piccola che ti faccia da faro, ora non vuoi sconvolgimenti, passioni, gioie, perchè tutte queste cose si portano dietro il rischio, la paura, l'inatteso. Ti pesi ed hai perso 23 chili non te ne sei quasi accorta veramente, ancora hai l'immagine di te come eri un tempo, gli altri te lo dicono, tu non lo capisci a pieno che sei secca, un'altra persona, che i pantaloni ti cadono per terra anche allacciati, che il seno è stato risucchiato via insieme al grasso ed al benessere d'un tempo. Poi inizi la cura, il tempo sembra non passare mai, ma all'improvviso è trascorso un mese, ti compri una gonna ed una camicia leggera, hai fame e guardi di nuovo i film, uno dietro l'altro, leggi tre libri tutti d'un fiato, hai di nuovo fame e rimangi ma mangi davvero, con gusto, non tanto per mangiare, giochi di nuovo con i bambini e riprendi a raccontare le storie e sono meno tristi, fanno un sacco ridere a pensarci bene, hai voglia di tornare a lavoro con i tacchi ed il bisogno di ascoltare i tuoi pazientini, le loro avventure diverse,fare le fotocopie vicino al distributore del caffè, compri una crema antirughe, ti riiscrivi al corso di yoga e fra poco, magari, riprenderai la tua bicicletta viola con il cestino, accendi la musica ogni mattina ed hai fame di nuovo e mangi ancora. Poi, capita che telefoni agli amici e cucini di nuovo, improvvisamente, come hai sempre fatto, vuoi farti tante docce, e pulisci sotto ai letti, sparpagli il cumulo che stava dentro la cuccia e ti accorgi che sta tornando ad essere un semplice letto dove torni a dormire solo la sera, magari dormendo una notte intera senza girare per il salone con gli occhi spauriti alle tre, quando fa freddo e la casa respira i respiri del sonno, quelli profondi, lenti, rumorosi. Poi succede che porti i bambini a scuola e scivoli via con loro abbracciandoli e sospingendoli, facendo le imitazioni buffe ed il solletico sui loro colli odorosi, che la mattina lasci che si faccia anche un pò tardi pur di fare colazione insieme, niente più cartoni che prima accendevi per non fare sentire troppo il vuoto di quelle mattine vuote e spaventose. Poi capita che una mattina scrivi un post e ti accorgi che è passato un Natale senza che tu l'abbia vissuto e che hai quasi la tentazione di ricominciare dagli addobbi, dalle decorazioni, dai regali che non hai fatto, ma fra due giorni sarà Febbraio, ed a pensarci bene, hai più voglia di una Primavera, decisamente di più.

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