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“Der Park” di Stein al Piccolo

Creato il 02 dicembre 2015 da Valeria Vite @Valivi92

E’ la prima volta che il nostro sito ospita una recensione negativa di uno spettacolo teatrale in quanto solitamente preferiamo non parlare di ciò che non apprezziamo. Sabato 28 novembre abbiamo assistito ad un’opera talmente insensata da sentirci quasi in dovere di avvertire di quanto sia poco gratificante la visione. Il fatto che la critica ne abbia parlato positivamente e che lo spettacolo sia stato persino consigliato agli studenti nel corso di una lezione universitaria ci lascia interdetti e basiti.

L’opera è “Der park” di Botho Strauss, il regista è Peter Stein e il teatro è lo Strehler del Piccolo Teatro di Milano. La sceneggiatura si ispira a “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, ma non è nemmeno vagamente all’altezza della splendida commedia del Bardo.

Oberon e Titania si ritrovano sulla terra in corpi umani e, delusi dalla desolante vita sessuale degli esseri umani, cercano di risvegliare in loro la libido talvolta importunando i passanti mostrandosi nudi in un parco, senza comprendere le reazioni schifate e spaventate dei loro interlocutori. Titania vorrebbe accoppiarsi con alcuni esseri umani ma ciò implicherebbe la perdita della propria natura divina, di conseguenza Oberon la induce con un amuleto a desiderare di accoppiarsi con un toro. Quanto tutto ciò possa essere sensato verrà lasciato alla discrezione del pubblico. L’amuleto è stato prodotto da un artista omosessuale innamorato di un bellissimo ragazzo nero, ma non ricambiato. Parallelamente a tutto ciò un uomo sposa una bellissima trapezista, che tuttavia è innamorata anche del miglior amico di quest’ultimo. La donna ben presto manifesta opinioni reazionarie e razziste, perciò il marito perde interesse per lei. Talvolta compaiono in scena un gruppo di ragazzi punk; si tratta di personaggi molto accattivanti, ma è poco chiara la loro funzione all’interno della trama.

La trama ci è parsa confusionaria e eccessivamente intricata, inoltre molte scene erano prive di senso, soprattutto quelle ambientate in un bar allestito ai piedi del palcoscenico volo e il momento in cui un ragazzo punk simula la masturbazione spogliandosi e massaggiando il proprio pene. Noi non siamo affatto contrari alla rappresentazione in teatro di scene di nudo o di atti relativi alla sfera sessuale, tuttavia vorremmo che tali scene fossero inserite in modo armonico e sensato nella trama dell’opera e che non fossero una inutile esibizione finalizzata unicamente a stupire gli spettatori.

Gli attori erano abili nel coinvolgere il pubblico e sapevano ben interpretare un copione che nonostante tutto risultava noioso in più scene, soprattutto a causa di dialoghi non incalzanti. I battibecchi tra Titania e Oberon risultavano dunque a tratti avvincenti e a tratti noiosi, mentre i dialoghi più divertenti erano quelli relativi al triangolo amoroso tra i due amici e la trapezista, in cui il ritmo era notevolmente più rapido.

I costumi sono stati realizzati con abilità e sapevano caratterizzare i vari personaggi, tuttavia non abbiamo apprezzato le trasformazioni di Titania in un personaggio malefico che si muoveva a scatti e successivamente in una donna/toro vogliosa di accoppiarsi con un toro. Il modo più semplice per rappresentare la trasformazione di un personaggio è mutare i suoi vestiti, ma bisogna lasciare qualche elemento invariato per rendere riconoscibile il personaggio stesso, soprattutto considerando che gli spettatori seduti lontano dal palcoscenico faticano a distinguere i lineamenti del viso degli attori. La comprensione degli eventi in scena era dunque estremamente difficoltosa quando Titania cambiava il proprio costume.

L’unica nota pienamente positiva dello spettacolo è la scenografia, che mutava rapidamente e in modo talvolta spettacolare grazie alle tecnologie all’avanguardia del Piccolo Teatro di Milano.

Il giudizio complessivo sull’opera è assolutamente negativo, pertanto non consigliamo a nessuno di recarsi a teatro per assistere allo spettacolo. Riteniamo che altri la pensano come noi  in quanto molta gente ha abbandonato la sala prima del termine degli applausi (probabilmente non si è trattato soltanto di spettatori che avevano fretta di tornare a casa). Il Piccolo inoltre ha reso disponibili dei biglietti a prezzi scontati, forse per riempire le sale vuote.

Abbiamo scoperto degli interessanti video relativi ad un’intervista di Maddalena Crippa, che ha magistralmente interpretato Titania. Riteniamo corretto nei confronti del Piccolo Teatro di Milano, che da anni seguiamo in quanto propone dei favolosi spettacoli, condividere tali video per dare voce anche a coloro che hanno realizzato lo spettacolo.


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