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Designer tra Italia e Singapore

Creato il 15 aprile 2013 da Fugadeitalenti

Tra poco più di 48 ore vedrò l’Italia da un oblò, e penserò che -per quanto sia un Belpaese, non è un Paese per giovani. A Singapore voglio dimostrare che avere 29 anni non significa essere giovani, se dietro ne hai quindici di lavoro. Singapore non è un paradiso, nè un’utopia, ma è sicuramente meglio del Paese che lascio“: con queste poche righe, un vero e proprio “testamento” a futuro memoria, Riccardo Bellotto, 30 anni, architetto e Senior Designer al lavoro nel Sud-Est asiatico, ha lasciato lo scorso autunno la Penisola.

Riccardo ci fornisce lo spunto su cui impostiamo la puntata di “Giovani Talenti”: a causa di un disguido aereo, però, non è purtroppo potuto intervenire -come previsto- nella puntata che abbiamo registrato a Milano.

Ne approfittiamo per approfondire lo spunto fornitoci dalla storia di Riccardo con l’ospite della puntata: Bettina Di Virgilio, industrial designer, titolare dello studio Bet Di Virgilio a Milano. Storia davvero interessante e in qualche modo speculare, quella di Bettina: giovane designer 37enne, è riuscita a restare in Italia, ma la quasi totalità del suo fatturato arriva lavorando con l’estero, in particolare proprio con l’Estremo Oriente. Bettina ci spiega perché. E ci spiega anche quali siano le principali difficoltà lavorative, per un giovane professionista che sceglie di restare nella Penisola. Ci spiega perché -parole sue- “vivere in Italia è diventato un lusso“.

Nella rubrica “Expats” raccontiamo un’altra associazione di nuovi emigrati italiani, nata in questi ultimi anni. Dall’Estremo Oriente ci spostiamo negli Usa, per conoscere da vicino i componenti di “Italians in DC”, associazione che riunisce i nostri espatriati nella capitale federale americana. Ce ne parla Ivan Butina, cofondatore di “Italians in DC”.

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La discussione di aprile: Come dare un’opportunità ai giovani, favorire il ritorno in Italia dei talenti, e cambiare la classe dirigente della pubblica amministrazione? Cosa ne pensate di prevedere che dirigenti, direttori e amministratori di nuova nomina dimostrino nel curriculum almeno due anni di lavoro all’estero, quantomeno in Paesi del G20, quale condizione obbligatoria e imprescindibile?

Inviate le vostre lettere/spunti/riflessioni, specificando il Paese di residenza, a: [email protected]I migliori contributi saranno pubblicati sul blog ufficiale della trasmissione e letti in onda alla fine di ogni mese.

Iniziativa Twitter – Hashtag della settimana: #noairaccomandati

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Alla prossima puntata: sabato 20 aprile, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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