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Destino del cavallo anziano a fine carriera

Creato il 29 gennaio 2013 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Omeopatia
Destino del cavallo anziano a fine carriera

Esperienza di un pensionamento integrato di cavalli giunti a fine carriera curati con la medicina omeopatica
Il problema dell’anziano riguarda anche gli animali domestici. Se per il cane e gatto la gestione è più semplice e familiare, per il cavallo, animale nella terra di nessuno, al limite tra la condizione di animale da compagnia e la produzione economica, non essere più produttivo e con problemi di salute che impediscono di lavorare, la fine che si prefigura è la macellazione.
Una volta esaurita la loro capacità lavorativa nell’ambito dell’ippica e dell’equitazione, i soggetti adatti vengono destinati alla riproduzione oppure possono ancora essere sfruttati per portare in giro principianti o portatori di handicap. Quando proprio non sono più utilizzabili, il mattatoio li attende.
L’Associazione Bucefalo nasce nel territorio della Provincia di Bologna da un’esperienza concreta di tutela di cavalli giunti a fine carriera. Tale esperienza, nata in favore di quattro anziane cavalle, ha permesso di organizzare un pensionamento sulla base della condivisione economica, delle competenze professionali e della responsabilità.
Nel corso di dieci anni d’impegno e di confronto si è concretizzata l’opportunità di organizzare un modello di pensionamento integrato rispettoso del Benessere Animale, che si propone di reinserire il cavallo in un ambiente a lui più naturale, in un contesto agricolo, riducendo i costi che in un altro ambito sarebbero tali da non giustificare il mantenimento di animali improduttivi.
In sintesi: i principi fondanti dell’Associazione si riferiscono alla tutela del cavallo come patrimonio dell’umanità, al suo ruolo fondamentale nella storia della cultura e del progresso umano, al riconoscimento del diritto animale, all’educazione e al senso di responsabilità dell’uomo nell’addomesticamento.
Con la fondazione dell’Associazione e in collaborazione con un’azienda agricola, che ha messo a disposizione un pascolo erboso attrezzato, è stato possibile avviare un progetto per il ricovero di altri cavalli. Ad oggi, sono assistiti animali anziani d’età compresa tra i 22 e più di 30 anni che, per tutta una serie di motivi, soffrono di patologie croniche legate al lavoro con l’uomo.
Il problema sanitario di animali anziani e affetti da malattie croniche rappresenta uno degli aspetti importanti per la gestione, sia per quanto riguarda il Benessere Animale sia per ciò che riguarda i costi delle cure stesse.
Le principali manifestazioni cliniche affrontate sono: osteo-artrosi; bronchite cronica ostruttiva, (cosiddetta bolsaggine); uveite o mal della luna (una patologia dell’occhio molto dolorosa); dermatite cronica e dermatite sclerosante; esiti di tendiniti cronicizzate; paterecci e problemi vari dello zoccolo;nonché manifestazioni cliniche acute e sub acute (per esempio dissenteria, patologie dentarie), e lesioni accidentali di tipo traumatologico (ferite, contusioni muscolo scheletriche ed oculari).
Nonostante l’età avanzata degli animali, la cronicità delle patologie e il tempo trascorso dall’inizio del loro percorso omeopatico, le manifestazioni cliniche si mantengono ad un livello sintomatologico più che soddisfacente tanto da garantire la piena libertà espressiva di comportamento naturale, uno stato di nutrizione ottimale e il positivo adattamento al reinserimento in un pascolo dopo una lunga vita trascorsa in scuderia. Inoltre, è risultato evidente un rallentamento dell’evoluzione della malattia cronica e, in alcuni casi, si è riscontrato anche un miglioramento delle condizioni patologiche iniziali. Le condizioni generali sono buone e le riacutizzazioni assai rare.
Tuttora la società affronta i problemi posti dal cavallo anziano, salvo rare eccezioni, ricorrendo alla macellazione o l’abbattimento, perché l’animale anziano è considerato economicamente improduttivo e per gli alti costi delle cure convenzionali.
L’approccio omeopatico si rivela veramente vantaggioso, oltre che per l’evidente efficacia clinica, per il basso costo dei medicinali, per la loro maneggevolezza e facilità di somministrazione. Inoltre, l’assenza d’effetti collaterali, di controindicazioni e tossicità nonché l’assoluta innocuità nei confronti dell’ambiente (sappiamo che i farmaci escreti con le feci e l’urina dagli animali inquinano il terreno) propongono la terapia omeopatica come importante alternativa alle cure tossiche e costose offerte dalla farmacologia veterinaria per la gestione delle malattie croniche della specie equina.



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