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Destra e sinistra non esistono più? Stupidaggini pericolose.

Creato il 13 dicembre 2013 da Laperonza

 

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Per favore, non venitemi a dire che non esistono più destra e sinistra. Non venitemi a raccontare che certe distinzioni sono superate. Non venitemi a raccontare che oggi siamo tutti accomunati dagli stessi problemi. Non diciamo stupidaggini.
Io non sono mai stato comunista. Sono contrario ad ogni forma di totalitarismo per cui considero il comunismo come è stato applicato nella storia alla stessa stregua del fascismo. La mia formazione culturale e politica appartiene, però, alla sinistra storica, al socialismo utopico, al repubblicanesimo italiano. Reputo il socialismo come una forma filosofica e politica a cui guardare e ispirarsi anche se fondamentalmente non è applicabile in forma reale. Sono, quindi, un uomo di sinistra.
Il mio antifascismo parte dal rifiuto dell’idea individualistica del concetto filosofico che sta dietro ogni forma di ragionamento inquadrabile nelle varie forme che il nazionalsocialismo ha interpretato negli anni. Considero il nazionalismo e l’individualismo fascista come un male assoluto pur riconoscendo condivisibili spunti nelle forme sociali da esso espresse. L’applicazione pratica del fascismo è stata storicamente nefasta ovunque, così come l’erroneo tentativo di applicare nella realtà l’utopia socialista.
La destra e la sinistra hanno forme di pensiero in antitesi, anche se talvolta possono combaciare in ambito sociale. Ma è considerabile di destra anche il liberalismo estremo, la rincorsa al guadagno ad ogni costo, l’estremizzazione del progresso economico a danno di quello sociale. La sinistra razionale e moderna può ancora esprimere la ricerca della giustizia sociale, la sintesi tra progresso economico e umano, l’armonizzazione tra le esigenze dell’uomo e il rispetto della natura.
Sto parlando di pensieri e non di uomini. Gli uomini posso concorrere ad un progetto comune prescindendo dalla loro idea politica quando il progetto esiste ed è forte. È possibile unire forze culturalmente eterogenee, provenienti da destra e da sinistra, in un progetto comune finalizzato in maniera chiara. Questo non vuol dire l’annullamento delle differenze.
Oggi l’Italia ha esigenze ben precise ed è lecito, anzi, auspicabile superare le barriere culturali per progettare il futuro del Paese. In questo uomini di destra e di sinistra possono unirsi per il bene comune. Ma non confondiamo: non significa che non esistono più la destra e la sinistra, significa solo che esiste un progetto più forte.
Non annulliamo le differenze perché si rischia di annullare il pensiero. Non sospendiamo il dibattito e il confronto perché annichiliamo l’anima della democrazia. Chi parla di pensiero unico nega l’esistenza della libertà del pensiero stesso. Io non penso con un uomo di destra, non penserò mai come un uomo di destra. Posso lavorare con un uomo di destra con profitto in un progetto comune. Ma le differenze non si annulleranno mai. E questo è un fatto positivo.

Luca Craia


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