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Di buona famiglia

Creato il 09 maggio 2011 da Lollo
Per noi nullatenenti in punto di morte bianca per un lavoro che non abbiamo, le riviste patinate sono un’ispirazione ma anche una tortura giappo-cinese. Tutti belli, allegri, abbronzati senza un pelo superfluo in più e in meno, l’addome scolpito, i ragazzi hanno folti capelli, le ragazze magre come un grissino, indossano vestiti da sogno e non hanno le ascelle sudate.Chi posa al Ritz, chi su una spiaggia brasiliana, mentre noi abbiamo perennemente l’ansia di essere traditi da fidanzati con la memoria a breve termine oppure che un vecchio psicopatico possa rubarci quel rottame arrugginito chiamato ingiustamente bicicletta.Quante volte vi è capitato che le vostre mamme vi abbiano detto “Che bella quella ragazza, è anche di ottima famiglia”, oppure “Si vede che viene da una buona famiglia”. A me capita spessissimo, io faccio la figura del pezzente incallito, gli altri invece sono di buona famiglia. Cosa intendiamo per buona famiglia? Nell’omonimo libro di Isabella Bossi Fedrigotti, le due protagoniste appartenevano ad un ceto sociale di grande splendore, avvolte nel loro benessere economico però non erano affatto felici. Infatti le descrizioni dei personaggi sono lugubri e talvolta deprimenti. Per la serie “Avrai anche i soldi ma figlia mia ripigliati che fai una tristezza”.
Le ragazze di buona famiglia nel terzo millennio a mio avviso sono ragazze che odiano fare l’uncinetto ma divorano i classici della letteratura, cucinano poco e niente ma sono impegnate nel sociale. Le vediamo sui giornali, alle feste, alle inaugurazioni dei salotti milanesi, ai vernissage (mica sceme, odiando cucinare si fiondano sui buffet), a volte civettuole, a volte bellissime e con un’allure non indifferente. Hanno nomi altisonanti, cognomi che alludono a grandi casati del passato ma che guardano al futuro cercando di sdoganare l’idea del ricco aristocratico nullafacente. Ne ho scelte quattro, forse le più note ma anche quelle dal fascino anche misterioso perché non sono le “prezzemoline” della bella società.
E’ restia alle telecamere e alle copertine l’ombrosa Ginevra Elkann, la più piccola della famiglia Agnelli, con un viso splendido incorniciato da boccoli morbidi, ha charme. Elegante, timida e non snob, seria ma acuta. Ho letto una sua intervista e mi ha incuriosito il suo lato semplice, potrebbe elevarsi a grande raccomandata e invece svolge una vita tranquilla, lontana da mondanità e feste sgraziate. Fa parte di una generazione che ha subito il peso del nome Agnelli cercando di intercedere per una propria strada. Non è sempre facile portare un cognome prestigioso, anche se di grande lustro poter dire “Susanna Agnelli, mia zia”.
Più presente alle sfilate e in prima linea quando si parla di moda è Margherita Missoni Maccapani, intenditrice di stile e savoir fair, viene fotografata spesso ma non mi sembra una altezzosa e disposta a tutto pur di apparire, ha studiato a New York e in un’intervista era sentitamente contenta della grande unità che si respira a casa Missoni. Capostipite insostituibile il nonno Ottavio, genio di intelletto e uomo di grande umorismo. Un giorno dissi sognando “Io mi ci vedo a casa Missoni”. Non per i colori accesi delle loro creazioni quanto per la capacità di relazionarsi e di essere sempre insieme. E poi, Lorenzo Missoni non sta male.
La meravigliosa Charlotte Casiraghi poi è un mondo a parte. Un capitolo, un sogno. Come si fa  essere sempre perfetta, sempre dolce ma allo stesso tempo carismatica? Lei non ha mai avuto un momento “Mi faccio un tribale sulla spalla, mi tingo di rosa e mi faccio chiamare Charlie la punkabbestia di Monaco”. Al contrario studia, cavalca con un’eleganza regale e i suoi abiti sono sempre la quinta essenza della semplicità. E’ vero che come dice mia nonna “Buon sangue non mente” ma ci sono ragazze che nemmeno con una trasfusione completa potrebbero diventare così.
Una delle mie preferite è Nicoletta Romanoff, attrice romana con questo cognome celebre su tutti i volumi di storia, nella sua vita invece si fonde con la quotidianità. Discendente dalla dinastia russa Nicoletta è bellissima senza se e senza ma. Le copertine e i giornali non parlano molto di lei probabilmente per la sua vita semplice e lontana da riflettori accecanti, madre di tre figli, attrice di teatro e anche un’icona di stile, basti pensare che molti degli abiti che indossa alle feste sono di Valentino. Quando il sangue blu incontra la discrezione e la simpatia.Noi le vediamo sempre perfette, le ammiriamo e invidiamo loro alberi genealogici e parentele intellettuali. Consoliamoci, anche loro come voi combatteranno contro lo strappo dei peli, la ricrescita, le caviglie gonfie e i dolori mestruali. Mal comune, mezzo gaudio, giusto?

Di buona famiglia

Ginevra posa per Vogue


Di buona famiglia

Margherita non so dove si trovi e cosa stia facendo.


Di buona famiglia

Quanto è bella Dio Santo.


Di buona famiglia

Nicoletta con il pancione fa un granf figurone (pessima rima)


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