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Di genitori (e Di cosa ho scoperto a Parigi 2)

Da Mammeindifficoltà
A Parigi ho visto bambini (anche non tanto piccoli) portati dalle madri con le fasce e sguardi teneramente innamorati, madri che allattano in metropolitana senza alcuno scrupolo, famiglie con non meno di tre bambini e, nei giardini, genitori intenti a giocare coi loro figli.Ho visto un mondo a misura di bambino, dove, anche nelle periferie, ci sono giardini con zone attrezzate e grandi spazi dove possono fare sport.
Ma ho visto anche altro.
Io sono una madre apprensiva. Quando i miei figli erano più piccoli e più imprevedibili, li tenevo per il polso cosi strettamente che quasi mi facevo male io e facevo loro male. Mai li ho lasciati soli per strada, anche se sul marciapiede, mai ho permesso loro di arrampicarsi sugli alberi o sui lampioni e MAI E POI MAI li ho lasciati liberi sulla banchina di una stazione. Il primo giorno a Parigi ho gettato un urlo vedendo una bambinetta di non più di 3 anni avvicinarsi pericolosamente al binario. Il padre e la madre, intenti a coccolarsi, non guardavano né lei né il suo fratellino, un poco più grande. « Un caso » direte.Secondo giorno: uscita della Metro, folla da sera del dì di festa...e bimbetto a camminare da solo mentre i genitori, 2 o 3 metri indietro, chiacchieravano amabilmente. « L’eccezione che conferma la regola »Terzo giorno : Montmartre, un mare di gente in piazza e nei vicoli…e bambini soli a fermarsi nei negozi mentre i genitori guardavano altro …  e potrei continuare.
Visto che la serenità olimpica è caratteristica della quasi totalità dei genitori visti qui, ho concluso che la sbagliata sono io che ho vissuto con ansia ogni uscita, gita, viaggio, passeggiata…sempre mammachiocciacoipulcinisottoleali.
E mi sono interrogata: ma non è che forse qui i bambini sono meglio educati all’autonomia?
Non è che forse con il nostro (o il mio) eccessivo senso di protezione  contribuiamo ad educare « bamboccioni » ?
Che ne pensate ? E voi che mamme siete ?

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