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Di gentiluomini e gentilgiovani: un Hu qualunque

Da Robedamamma @robedamamma

Di gentiluomini e gentilgiovani: un Hu qualunque

Va be’, c’ho preso gusto. È che questi aggiornamenti un po’ a casaccio (ordinati nella loro confusione) rispecchiano perfettamente la confusione ordinata in cui vivo. Non so se mi spiego.

1) Sono diventata di nuovo zia. La nonchalance con cui ormai la Marmocchia si aggira per i reparti maternità, spiegando ai passanti con poche parole il complesso processo della procreazione, nonchè il miracolo della nascita, lascia i più basiti: “si mette il bambino nella pancia. Poi esce e piange. Ma un po’ dorme. E un po’ no“. Ché io dopo tre anni e mezzo che sono mamma non avrei saputo spiegarlo meglio.

2) Al rientro dal lavoro trovare il Ninnatore a casa, sebbene un po’ ammaccato, pranzare insieme riuscendo a scambiarsi frasi di senso compiuto e senza avere in sottofondo live qualche successo musicale rivisitato in chiave marmocchia, risveglia in me desideri sopiti. Tipo fare i muffin al cioccolato (no, ma che avevate capito?).

3) Un recente sondaggio ha decretato che a Milano il cognome più diffuso (dopo l’imbattibile Rossi) è il cinesissimo Hu. Dopo aver appreso l’inquietante notizia, la sottoscritta è stata più volte tentata di recarsi nella chinatown medeghina e gridare a squarciagola Huuuuuu!!! (e vedere di nascosto l’effetto che fa).

4) Io pinno. Le mani in tasca e pinno. La voce in festa e pinno. Corro nel vento e pinnoooooo. E attenzione perchè forse inizio a capirci qualcosa. Ma poi, quanto sono gentili sti tizi di Pinterest? “Hi Robedamamma, X started following you! Happy Pinning! Ben and the Pinterest Team“. Chè Happy Pinning non me lo aveva mai detto nessuno. E io a Ben gli voglio già un po’ bene.

5) Qualche giorno fa ho assaporato un attimo di puro stupore verso il genere umano. In metropolitana mi è caduto un libro e un ragazzo si è affrettato a raccoglierlo per me. In orario di punta. Con una densità media per vagone pari a millemila persone per metro quadrato. Cioè, capite? Egli ha sfidato la sorte lanciandosi ai miei piedi. Ha schivato taccate negli stinchi, borsettate in pieno viso e ginocchiate nei… va bè. Oltre che li meglio alimort… ad oggi conosciuti. E poco importa se il tizio in questione era un quindicenne cinese (così, tanto per tirare a indovinare, credo si trattasse di un… Hu!) col baffetto da sparviero, i capelli a caschetto e le dimensioni di un mammut. Poco importa se io gli ho detto grazie e lui ha risposto plego signola (ché l’ultimo ad avermi chiamata signora si trova ancora in prognosi riservata), perchè il gesto è valso più di tutto. I gentiluomini (o i gentilgiovani che dir si voglia) esistono ancora. Sebbene talvolta riconoscerli sia cosa ardua.

Per ultimo (e come nello scorso post, non certo per importanza) vi segnalo il nuovo progetto delle Funky Mamas : Aubergine, “una Factory che si propone come partner per aziende, artigiani, uomini e donne di buona volontà nell’ambito del marketing e della comunicazione”. Vi consiglio di seguire gli sviluppi di questo progetto sul sito delle Mamas, due mamme creative, grintose, sorridenti ma soprattutto due veri vulcani d’idee.

Una buona, buonissima giornata a tutti voi.

Nella foto: un giovane Hu


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