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Di katy perry, del nuovo “prism” e delle sue tettone

Creato il 24 ottobre 2013 da Cannibal Kid
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Katy Perry “Prism”
Tema: Il nuovo album di Katy Perry, "Prism".
Svolgimento: Io adoro le tettone di Katy Perry.

"Pensieri Cannibali? Mi dissocio da tutto quello che dirà sul mio conto."


Come? Devo parlare del suo disco nuovo? Sì ok, lo sapevo, ci stavo giusto arrivando. Dicevo: io adoro le tettone di Katy Perry, ma non è l’unica cosa che adoro di lei. Ha anche un bel décolleté e sì, pure un bel seno e adoro quando è in reggiseno. O anche senza. A parte questo, sì mi piace pure come cantante. Si sente e soprattutto si vede che ha una notevole espansione polmonare.
Ma lasciamo perdere le tette di Katy per un attimo.
No, non si può.
Nessuno può lasciarle perdere...
DI KATY PERRY, DEL NUOVO “PRISM” E DELLE SUE TETTONE
Dai, facciamo uno sforzo e passiamo al suo nuovo album “Prism”. Un disco in cui Katy Perry mette a nudo se stessa. La copertina però non è del tutto convincente. Oserei dire che è moralmente sbagliata. Katy si copre le tettone con le braccia. Perché lo fa? Perché? Questa è una domanda che lungo le 16 tracce presenti nella deluxe edition del disco non troverà una risposta.
DI KATY PERRY, DEL NUOVO “PRISM” E DELLE SUE TETTONE
Quanto alla musica, alla vigilia la popstar annunciava un disco più rock e più dark rispetto ai precedenti. Solite promesse elettorali della vigilia che non si sono materializzate del tutto. Di rock infatti nell’album c’è poco o diciamo pure niente. Quanto al dark, insomma. È un disco più riflessivo e meno solare rispetto ai precedenti, però è proprio la parte più dark a non convincere del tutto. L’anima cazzara di Katy qui è venuta un po’ meno. Ci sono troppe ballate e pezzi in cui si prende troppo sul serio. Ha voluto fare il disco della maturità e l’impresa non è che le sia riuscita più di tanto, visto che molti dei pezzi migliori sono proprio quelli più cazzari e leggeri, tra cui svetta il primo singolo “Roar”, un pezzo positivo che fa venir voglia di ruggire. O più che altro fa venir voglia di mangiarsi un Lion.

Oltre a “Roar” ci sono una miniera di altri potenziali hit come la tribale “Legendary Lovers”, la nuova “Last Friday Night” ovvero “Birthday”, l’italo-disco anni ’90 tra Corona, Alexia e gli Ace of Base di “Walking on Air”, l’hip-hoppeggiante e hypnotica “Dark Horse”, una “International Smile” che tira fuori echi sempre piacevoli di Daft Punk e una “This Is How We Do” che è un omaggio alla grande (e unica) hit del rapper 90s Montell Jordan, “This Is How We Do It”. Sul fronte ballatone, che dominano soprattutto la seconda parte del disco, si esagera invece un pochino e la Katy mi si fa troppo seriosa, mi si fa: c’è la soprannatural “Ghost”, la classicamente katyperryiana “Love Me”, l’epicheggiante “This Moment”, la lagnosa “By the Grace of God”, la spiritualeggiante “Spiritual”, la romanticissima, pure eccessivamente, “Unconditionally”, che dovrebbe essere il nuovo singolo dall’album, ma nessun pezzo è emozionante come le vecchie “Firework” e “Teenage Dream”.

Niente di male, tutte canzoni molto piacevoli, e va bene che è il disco della post-rottura con il marito Russell Brand (tra l'altro come si fa a sposare uno come Russell Brand?), però ci sono davvero TROPPE BALLAD. Non è mica un fottuto disco di Laura Pausini!
La migliore ballatona comunque è “Double Rainbow”, un pezzo che credo sia dedicato a questo video del mitico Yosemitebear che impazzava una manciata di anni fa su YouTube.

Per concludere, Katy Perry ha tirato fuori un dischetto carino caruccio, però non al livello delle sue tettone. Ma d'altra parte fare un album al livello delle sue tettone era un’impresa che poteva riuscire giusto ai Radiohead dei tempi migliori. (voto 6+/10)

DI KATY PERRY, DEL NUOVO “PRISM” E DELLE SUE TETTONE

Perfino Puffetta non può puffarne a meno...



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