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Di Pietro: il Governo moralmente complice di Gheddafi che tira le bombe sul popolo libico

Creato il 23 febbraio 2011 da Iljester
23 febbraio 2011 | Politica | Permalink

Di Pietro: il Governo moralmente complice di Gheddafi che tira le bombe sul popolo libico

Quando io ascolto le parole di Di Pietro, mi domando: ma questo dove vive?, a chi parla?, quando le pensa certe cose? E, soprattutto, ci crede davvero a quel che dice? Non saprei rispondere a queste domande. Però posso dire che in altri tempi (e forse in altri paesi), verrebbe considerata del tutto fantascientifica l’idea che un parlamentare della Repubblica italiana, seppur dell’opposizione, attacchi così sfrontatamente il Governo che oggi sta facendo di tutto per limitare i danni dei disordini libici. Ma leggete:

E’ l’ennesima vergogna che si aggiunge alle tante che già marchiano il nostro Paese agli occhi del mondo. Che un Governo e una maggioranza restino muti mentre tutta l’area geopolitica che li circonda esplode è già gravissimo. Le maggioranze politiche devono fare il loro dovere e svolgere il compito per cui sono state elette, devono sapersi assumere le loro responsabilità. Quello che sta succedendo in Libia crea certamente una situazione pericolosa per gli interessi italiani e, allo stesso tempo, impone a tutte le persone oneste e civili di parteggiare per chi chiede democrazia e viene massacrato e di comprendere la disperazione di quanti premono per entrare in Europa spinti dalla fame e dalla guerra. E’ una situazione complessa e difficile, ma è proprio quando si devono affrontare crisi del genere che si vede quel che vale chi governa un Paese, non quando basta andare a fare due chiacchiere in televisione… Se, poi, quel governo resta ‘zitto zitto’ mentre il dittatore di uno Stato, di fatto confinante, massacra centinaia di oppositori, allora dimostra di non essere solo incapace di fare il proprio lavoro, ma anche moralmente colpevole e complice di chi tira le bombe sulla folla per difendere a tutti i costi il proprio potere

Davanti a queste frasi, si potrebbe azzardare senza ombra di dubbio l’idea che la dignità di un paese, non si misura solo sul comportamento e sulle affermazioni di un Governo o della sua maggioranza, ma si misura pure sulle affermazioni di chi sta all’opposizione. E queste affermazioni dimostrano in modo acclarato che l’opposizione politica italiana ha una capacità di ridicolizzare il nostro paese, più di quanto l’abbia mai ridicolizzato il Premier.
Vedete, a parte l’insufficienza politica di Bersani, Di Pietro è uno di quei leader politici del quale io personalmente mi vergogno a vederlo seduto in Parlamento. Se Bersani è leggero come l’acqua, nel senso che le sue affermazioni spesso entrano da un’orecchia ed escono dall’altra, fino a non accorgerti del brusio che producono, le parole di Di Pietro sono come macigni. Ma non inducono alla riflessione o al ragionamento. Inducono alla rabbia. La rabbia di chi non condivide neanche una virgola di quel che dice. La rabbia di chi ritiene che il diritto di parola che gli è concesso venga troppo spesso risaltato ed esaltato. Ecco come l’On. Di Pietro prosegue il suo focoso discorso:

E’ una complicità che dura da parecchio tempo. Con Gheddafi, come con tutti i dittatori, Berlusconi ha sempre avuto ottimi rapporti. Ci e’ andato a nozze. Ci ha fatto affari sia come presidente del Consiglio che come privato. Gli ha permesso di arrivare a Roma con tutto il suo harem, e proprio da lui, in fondo, ha imparato quel simpatico gioco di societa’ che si chiama BungaBunga…

Capito? Per Di Pietro l’unico risultato ottenuto dall’alleanza tra Libia e Italia è stato il bunga bunga del quale evidentemente Berlusconi ha ampiamente usufruito. Oltre naturalmente quello di aver ottenuto di fare affari. Quali Di Pietro non li specifica.
Vi risparmio il resto della dichiarazione che potete leggere direttamente nell’articolo diffuso dall’ASCA. Però è chiaro che – per quanto mi riguarda – personaggi come Di Pietro non dovrebbero avere tutto la risonanza mediatica che gli riservano certi media, perché o le sue parole corrispondono a dei veri e propri intenti provocatori di chi intende ricordare all’opinione pubblica che esiste (ed è quello che vivamente spero), oppure sono frutto di un(o s)ragionamento politico inaccettabile, che non trova alcuna giustificazione politica capace di renderli apprezzabili, se non condivisibili. In entrambi i casi, sono del tutto irrilevanti e insignificanti.
Il nostro Governo mi pare stia facendo parecchio per arginare la crisi libica, cercando di limitare i danni. Chiede aiuto a un’Europa che a quanto pare non intende sobbarcarsi il problema; questo tanto per dimostrare cosa è l’Europa e quanto possa essere utile al nostro paese. Il rischio per l’Italia è il vedersi giungere sulle coste dai 200.000 ai 350.000 profughi libici. Un numero abnorme che potrebbe metterci in ginocchio. Ma a Di Pietro interessa solo criticare aspramente Berlusconi poiché – secondo lui – non ha preso una posizione dura nei confronti «dell’amico» Gheddafi, a favore della rivoluzione per la libertà libica. Peccato, che di rivoluzione in Libia oggi ce ne sia poca (visti i bombardamenti sugli innocenti), e di libertà – se dovesse cadere Gheddafi – ce ne sarà ancora di meno. Perché è quasi certo che i libici, come i tunisini e come probabilmente gli egiziani, davanti al crollo delle loro dittature rischiano seriamente di cadere dalla padella dei regimi militari alla brace di quelli dell’integralismo islamico. Un bel salto di qualità che per il pensiero politico di Di Pietro vanno troppo al di là del lineare concetto manettaro e antiberlusconiano della società.

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Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235

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Tags: Antonio Di Pietro, berlusconi gheddafi, crisi libica, Di Pietro, disordini libia, gheddafi, Governo, IDV, libia
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  • Marmando

    Suscitano rabbia in chi non condivide merito e metodo di tali dichiarazioni, ma non bisogna trascurare la rabbia di chi alle affermazioni di Di Pietro purtroppo dà credito.
    Almeno nelle sue gaffe Berlusconi è giustificato dall’essere un imprenditore ruspante prestato alla politica.
    Ma di Pietro è stato anche un magistrato, apprezzato dalla gente per Mani Pulite.

  • https://www.google.com/accounts/o8/id?id=AItOawmTQ5Dyhv8oCaQp71MkXibZwB4YB1prKsc Giancarlo Mostachetti

    Quando il deputato Di Pietro era Vice Commissario di Polizia, al 4° Distretto di Milano, era la “barzelletta” degli ultimi agenti. Chi ritiene che sia stato un Magistrato si sbaglia di grosso, era solo un capriccioso nelle mani di pochi magistrati, che appena hanno potuto lo hanno scaricato, promuovendolo politico, pur di toglierselo di torno.

    • Il Jester

      Le leggende su Antonio Di Pietro sono parecchie…

  • Fabio Mignardi

    Io invece sono fiero di leader come Di Pietro, perchè lui e il suo partito, al contrario di Silvio Berlusconi e dei suoi fidi seguaci , non hanno la fedina penale sporca.
    L’indagine di Mani Pulite è stata definita “fiore all’occhiello” della magistratura italiana e Di Pietro ne faceva parte, era un gran magistrato.
    Mi dispiace ricordarvi che il mondo ci ride dietro per quello che fa Berlusconi non per le parole del leader dell’Idv, e dopo il bunga bunga ora ci criticano l’indifferenza del governo a fronte di avvenimenti gravissimi che ci toccano in prima persona.
    Il governo si preoccupa di respingere gli immigrati, senza pensare alle condizioni tragiche in cui sono, ma i giornali li leggete?
    E’ normale che le persone oneste come Antonio Di Pietro, si indignino e protestino…cosa sta facendo il governo per arginare la crisi libica? sta solo cercando di eliminare i processi a berlusconi..questa è una vergogna! E il fatto che Berlusconi e Gheddafi siano complici non c’è da stupirsi, e quindi è chiaro che Silvio non vuole dare tanto peso alle porcate del suo amichetto..tutto questo fa schifo!
    Ma voi vi limitate a dare addosso ai magistrati…


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