Magazine Media e Comunicazione

Di punto in “bianco”

Creato il 09 maggio 2012 da Controcornice
mag9

Di punto in “bianco”

Posted on 9 maggio 2012 by Di punto in “bianco”

Di punto in “bianco”Dopo quanto visto fino ad ora, spero siano in pochi ad alimentare ancora grandi speranze di soluzione, da parte dell’attuale governo, di annosi problemi come il debito pubblico,  la ripresa economica e l’occupazione, specialmente quella femminile.  

La fine del ventennio buio appena trascorso sicuramente ci ha fatto diventare meno creduloni, più “scafati” come si dice in gergo. La consapevolezza che quello che sta accadendo in Italia e nel mondo non sia solo frutto di mal governo da parte di una classe politica poco collegata con il proprio elettorato è sempre più ferma.

La responsabilità di una finanza spregiudicata, che ormai nella realtà governa il mondo, è sotto gli occhi di tutti. Gli indignados di tutto l’occidente sono la prova che pian piano, specie nelle nuove generazioni che pagano il prezzo più alto, si sta facendo strada l’idea che urge un freno alla corrente gestione e che se non si fa in fretta il processo di autodistruzione che si è innescato non ci darà futuro, neanche a quelli la cui avidità l’ha generato. Di fronte ad un potere finanziario così forte anche il nostro governo vacilla. Non possiamo aspettarci che i colossi della finanza accettino una politica sociale e democratica nel nostro bel paese! Quello che vogliono è di spingere l’acceleratore sul liberismo sfrenato e rendere anche la dignità umana un lusso da pagare a qualche S.P.A quotata in borsa!

Perciò non deve sorprendere l’atteggiamento  verso le dimissioni in bianco che sono un metodo efficace per ridurre gli sprechi di soldi permettendo alla società di guadagnare alle spalle della crescita sociale. Infatti,  mettendo le donne di fronte alla scelta o lavoro o figli, con le dimissioni in bianco si traccia il profilo del nuovo schiavo del XXI secolo. Una macchina al servizio di chi deve fare soldi a tutti i costi, anche al prezzo della dignità.

Eppure di soluzioni ce ne potrebbero essere tante se si fosse meno accecati dall’avidità! La soluzione per permettere alle donne di lavorare, conservare il lavoro e avere figli sono convita che esista, con forme contrattuali flessibili, la possiblità di compensazione delle ore di lavoro e le sostituzioni temporanee.  Evitando gli sprechi che ormai tutti conosciamo, dalle inutili grandi opere, all’ottimizzazione della spesa pubblica, ad una politica più etica e professionale.  Ora che i rivoli in cui si perdono le nostre ricchezze sono sempre più di dominio pubblico, come si fa a giustificare la mancanza di una politica sociale che permetta alle famiglie la serenità che  necessitano?

Contrastare le dimissioni in bianco sarebbe un segno di apertura verso un mondo etico e sociale.  Ma da quello che scrive la ministra “il governo ha tenuto conto prioritariamente della tutela dei lavoratori, senza però dimenticare le esigenze dei datori di lavoro", prevedendo cioè "una soluzione per dare corso a dimissioni volontarie annunciate dal lavoratore, ma dallo stesso successivamente confermate", mi sembra dimostri che la bilancia pende sempre nella direzione dell'accumulo di soldi. 

Ma allora mi chiedo, nel XXI secolo, il ruolo di “Spartaco” spetta alle donne?

Share on Facebook
Twitter
FriendFeed
AOL Mail
Google Bookmarks
MySpace
LinkedIn
Yahoo Bookmarks
Yahoo Messenger
Hotmail
Google Gmail
Email
PrintFriendly
Share
à

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog