Magazine Diario personale

Di scrittura in scrittura

Da Mr
"Allora, C, oggi che compiti hai da fare?" chiede MR ad una delle psicopatiche (laddove psicopatiche sta per meravigliose, coraggiose, normalissime, sfortunate fanciulle, allontanate dagli affetti familiari) ospiti della casa famiglia dove svolge attività di volontariato.
"Devo inventare una storia, e non saprei proprio cosa scrivere!" risponde C alla creatura più sguarnita di fantasia della Via Lattea.
Sulla casa famiglia - salvo nell'ala preposta alla prece dove le suore laiche S, D e T, si sollazzano nei vespri con i Salmi, il Magnificat, e il Padre Nostro - cala un silenzio di tomba.
Paralisi nella mente di MR.
Brivido di orrore nel suo immaginario.
Deserto, e lande desolate dentro la sua persona tutta.
Sbigottimento nelle espressioni delle psicopatiche.
MR non sa inventare, non sa creare dal nulla; e quando decise di buttarsi entusiasta nell'avventura del blog, fece una scelta precisa. Non essendo fornita del benché minimo barlume di creatività, di estro, e di inventiva, dalla cittadina della galassia, qui dentro, è pervenuta sempre e solo "cronaca".
MR si guarda intorno, e prende nota mentalmente.
Di qualunque cosa.
Un esempio: Gea è convinta che iTunes si nasconda nei meandri della tastiera del pc, tra  il # e la @, dietro il 7 e sotto l'£; appena parte la musica, estrae gli artigli e dà inizio allo scempio, sgarrupando, schiodando, mordendo tutti quei misteriosi, e musicali, quadratini neri. MR incamera nei suoi stanchi neuroni.
In qualsiasi momento.
Un altro esempio: in teatro, prova generale di Don Giovanni; MR, credendo di essere spiritosa, ironizza sul cappello da indossare: "Sembro Lee Van Cleef, ahahaha... " fa alla costumista che l'ha disegnato (ridi, ridi, scema!); "Sì, e allora mettilo proprio come Lee Van Cleef, calato sulla fronte, e non come Pamela, bellina... (copri quella faccia da minchia che ti ritrovi!)" spiega ferita nel suo orgoglio di stilista Donatella Versace. MR incassetta tra le sue povere sinapsi.
E si lascia cullare dalle onde del mare della narrazione (però un po' poetica lo è, dovete dargliene atto, almeno questo, sennò so' cazzi!) di ciò che, senza addentrarsi troppo nel proprio privato (meglio evitare), più o meno la coinvolge.
Purtuttavia, l'altro giorno, ha dovuto spremere le sue poco ragguardevoli meningi, e insieme a C ha partorito una storiella.
No, nulla di che!
La storia di un grillo, e della sua padroncina Gaia, che, quando ha guardato dritto nelle verdi e intense antenne di lui, se ne è innamorata perdutamente.
MR e C, con questo racconto non si stanno preparando ad entrare nella storia della letteratura per ragazzi, né si candideranno ad un premio letterario. Però, vedere C che incoraggiata arricchiva, guarniva, abbelliva, adornava di fantasiose trovate il racconto, come in preda al "delirio della scrittrice", che quasi quasi cominciava a destare preoccupazione con la sua sfrenata ed improvvisa vena narratoria (Beata Anna Katharina Emmerick, Santa Faustina Kowalska, e Suor Felicie Kozlovska erano ancora a pregare, e non si sono accorte di niente, fortunatamente!), a MR ha regalato enorme soddisfazione.
Ché comunque, S, D, e T sono ganzissime e a MR danno anche l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, nel senso che la riempiono di pane, quello che regala loro il fornaio dell'angolo.

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