Magazine Diario personale

Di tutto un po', al rientro.

Da Moltiplicatomamma @MoltiplicaMamma
Di tutto un po', al rientro.Sono stata in vacanza da Natale all'Epifania-che-tutte-le-feste-si-porta-via, se vacanza si può chiamare stare a casa con i nani di 15 mesi. In questo lasso di tempo, è successo di tutto. Soprattutto mi si è sfracellato l'iPhone annullando la mia unica vita sociale (quella online). Anzi, ha fatto di peggio, lo screanzato: si è selettivamente disattivato dai social network, Facebook in primis - sapendo che il computer l'avevo lasciato volutamente in studio.
Son stati 15 giorni strani. Senza social network, senza blog, senza lavoro, senza asilo, senza tata e senza la mia cara Dora che ci aiuta a mantenere la casa in condizioni accettabili. Due settimane vissute intensamente, interamente dedicate a loro: le piccole pesti che canalizzano ormai ogni pensiero, sforzo, attenzione. Una simbiosi perfetta, come raramente può accadere a noi, genitori lavoratori pieni di impegni. La disintossicazione dai mondi virtuali è stata interessante, tuttavia. Ho ripreso in mano qualche libro, qualche rivista... anche se mi sono limitata a sfogliarli, penso sia un buon inizio che prevede ottimi sviluppi futuri, almeno entro il prossimo Natale (si impara a porsi obiettivi realistici, quando si diventa bi-mamme).
Nel frattempo, i nani sono diventati un po' meno nani. Pretendono di mangiare da soli - con il risultato che la cucina è tornata ad essere un campo di battaglia a ogni pasto, proprio come ai tempi dello svezzamento. Hanno imparato a giocare fra loro e a scambiarsi tenere effusioni, oltre a morsi pugni calci e graffi. Hanno definitivamente imparato il significato del "no" e lo impongono con forza e noi ci chiediamo quando verrà il giorno in cui impareranno anche la dolcezza del "si". Dicono qualche parola in più, storpiata, ovviamente. E infine non hanno imparato a dormire, se ve lo state chiedendo, non ancora. E chissà quando accadrà. In effetti hanno un rapporto strano con il sonno: sembrano Duracell a carica infinita e senza alcun bisogno di alimentazione. O forse si tratta di un particolare modello alimentato a ossigeno. Che culo, averne beccati due su due così.
La notte di Natale e la notte di Capodanno ci hanno dimostrato piuttosto bene che ormai sono pronti per andare a cena fuori da soli e anche in discoteca. Seduti a tavola con noi hanno gradito pata negra, farfallette al salmone e vodka, arista di maiale all'arancia, gelatina al mandarino, fragole e panna e non so che altro. Sono riuscita a frenarli solo davanti allo champagne e alla salsiccia cotta al forno con patate e vino. Anzi no, credo che le patate le abbiano assaggiate. Hanno ballato davanti alla tv, a ritmo del concerto di Capodanno fino alla una. Lorenzo, un perfetto Billy Elliott con la musica nel sangue, Tommaso, tipo animatore di villaggio: batteva le mani sopra la testa a ritmo, come a voler coinvolgere gli astanti imbambolati e increduli. Due nottambuli indiavolati. Mi chiedo da chi abbiano preso. Forse anche noi eravamo così? Non lo so, è passato troppo tempo... era l'altra vita, d'altronde.
Mi mancano già, le vacanze. Ma è il nuovo anno: ci sono nuovi progetti e i vecchi che continuo ad amare. Ci aspettano grandi cose... ma proprio grandi. Ci sarà un'enorme sorpresa, una di quelle cose che marcano indelebilmente il disegno della vita... Vi svelerò tutto tra un po'. E poi faremo insieme tutti i preparativi!

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