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Diario di una scrutatrice

Creato il 01 marzo 2013 da Golemino

Compiere il lavoro a cui si è chiamati con dedizione, essere ineccepibili e cordiali, guardare la gente negli occhi, divertirsi a indovinare su che simbolo metteranno la loro scelta.

Fare la scrutatrice è una missione.

Non lo si fa certo per quel rimborso a cui si ha diritto, lo si fa per convinzione, per passione, per provare e riprovare quella emozione che aumenta scartando scheda dopo scheda fino al verdetto finale che arriva come un miracolo o una maledizione divina.

A chi fa lo scrutatore di solito la politica piace, lo si fa quindi anche per avere costantemente il polso di quello che sta succedendo, raccontandolo per primi, per dare verdetti ottimistici o pessimistici ad amici e parenti prima degli exit pool.

Quest’anno più che mai le elezioni politiche sono destinate ad entrare nella storia.

Rispetto a cinque anni fa sono cambiati i metodi: pochi poster politici, tanti banner on line; sono cambiati i temi: imu e master fantasma; sono cambiate i luoghi: poche manifestazioni in piazza, tanti talk show in tv.

A non essere cambiati sono i nostri politici, sempre le stesse facce da decenni.

Lunedì 5 febbraio

La chiamata è arrivata. Farò la scrutatrice anche quest’anno. Oggi i sondaggi danno il PD dieci punti davanti al PDL. Solo dieci punti di differenza, un secondo posto che sembrava utopia qualche mese fa quando il PDL sembrava morto.

E poi dietro una marea di altri partiti che si fanno minacciosi.

Forse qualcuno ha cantato vittoria troppo presto?

I giochi sono ancora tutti aperti e io ho un posto in prima fila.

Sabato 23 febbraio

Domani finalmente si vota! L’ora della verità è ormai arrivata e come me la maggior parte degli italiani penso non veda l’ora…

Abbiamo visto di tutto in questa campagna elettorale. Le solite promesse: “riduciamo le tasse! azzeriamo le spese della politica!”. I nuovi slogan: “mandiamoli a casa tutti! facciamo un’Italia giusta!”

Nei prossimi giorni si decideranno le sorti dell’Italia dei prossimi 5 anni e che Diocelamandibuona!

Domenica 24 febbraio

Un via vai continuo oggi ai seggi. Se l’affluenza a livello nazionale è calata di misura rispetto al 2008, Campalto si conferma un popolo di votanti.

Verso la fine della serata una ragazza arriva davanti al seggio ma non vuole entrare. Non è pronta dice.

Inizia un monologo sul senso di responsabilità che la opprime, non sa scegliere tra la calda rassicurazione dei partiti tradizionali e la fredda spietatezza delle nuove proposte.

Ogni voto è importante per decidere chi ci rappresenterà nel nuovo governo e questa mia sorella elettrice è la rappresentazione della mia coscienza.

Lunedì 25 febbraio

Il giorno del verdetto è arrivato. O almeno così credevamo.

I rappresentanti di lista hanno le facce tese.

Io affronto lo scrutinio con un panino alla nutella per stemperare la tensione.

Mentre apriamo scheda per scheda e le dividiamo in mucchietti di partito, la situazione appare sempre più chiara. Camera e Senato divisi quasi in tre parti uguali PD, PDL e M5S.

Il “worst case” lo chiamano. La situazione peggiore in cui ci potevamo trovare.

Non ha vinto nessuno. La maggioranza risicatissima ottenuta dal PD non gli permetterà di governare a meno che non decida di aprirsi al Movimento 5 stelle.

Si sprecano le ipotesi nei programmi di discussione politica. Visti i risultati tra qualche mese torneremo a votare e allora sarò ancora li, fuori o dentro i seggi, a testimoniare il cambiamento epocale che stiamo vivendo…



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