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Diario personale - Incidenti

Da Nene

Diario personale - Incidenti

La mia povera caviglia ingessata - dettaglio sul polpaccio


Cosa c'è di bello nel rompersi una caviglia pattinando sul ghiaccio? Assolutamente niente.
Cosa c'è di bello nel rompersi una caviglia pattinando sul ghiaccio e riderci sopra? La lista è lunga.
Tanto per cominciare, occorre una premessa.
Non è la prima volta che porto un gesso al piede, e la storia mi insegna che il mio piede destro è destinato ad avere una vita tormentata di incidenti, quindi in un certo senso non sono affatto sorpresa.
Dall'altro lato mi sono seriamente domandata come sia possibile che dopo un anno di roller derby io non mi sia fatta nulla, mentre dopo un'ora di pattinaggio sul ghiaccio il risultato è stato una corsa in ambulanza e delle radiografie di fronte alle quali i medici sono inorriditi?
La forza di una frase positiva e qualche battuta autoironica è sorprendente. Mi sono detta sin dal primo momento che prenderla male non sarebbe servito a niente. Non mi sono imposta di essere il più allegro possibile - questa attitudine mi riesce piuttosto naturale - ma sicuramente è un approccio che cambia il rapporto con chi mi sta intorno.
Nel vedere una persona con limitate capacità motorie - anche temporaneamente - ci si sente sempre un po' a disagio.
Chi mi conosce sa che non riesco a stare ferma e che anche quando lavoro faccio molte pause per andare a correre o pattinare all'aria aperta, o semplicemente per muovermi un po' anche in casa. Insomma, è facilmente intuibile che per me avere un gesso alla gamba non è esattamente la migliore delle situazioni.
Proprio per questo ora non mi piace l'idea di dare alle persone che mi stanno intorno motivo di sentirsi a disagio in mia presenza, soprattutto perché ad esser cambiata non è la mia personalità ma solo l'aspetto della mia gamba destra - più simile all'arto di un ippopotamo, ora.
Certo, ho dovuto annullare degli impegni importanti e certo, traslocare dalla Crucconia all'Italia si sta rivelando 100 volte più difficile a causa dei miei movimenti limitati, e certamente tutti i miei piani sono saltati e il ritmo della mia vita nei prossimi mesi si è piuttosto rallentato, ma bisogna farsene una ragione.
Ma non potrai giocare a roller derby per chissà quanti mesi!
Pazienza, avrò tutto il tempo di guardarmi video su video e studiarmi bene le regole - sono un po' scarsa di teoria.
Ma non potrai viaggiare per quasi due mesi!
Pazienza, un momento per ricaricare le batterie e pianificare ancora meglio il prossimo viaggio non potrà che farmi bene.
Queste sono le due cose che mi vengono maggiormente fatte notare - come se già non lo sapessi.
Fortunatamente sono attorniata da persone talmente fantastiche che ho già una lista di anime e film piuttosto folta da affrontare, ho ricevuto moltissimi messaggi di aiuto e conforto e in Italia c'è un grosso cane nero che mi aspetta per leccarmi la faccia tutto il giorno.
Questo discorso - piuttosto intimo - per dire cosa?
Che gli incidenti di percorso capitano, ma non devono definire i vostri meriti, la qualità della vostra persona o cambiare i vostri obbiettivi.
Flessibilità è la parola-chiave, e avere buone reti di sicurezza sempre pronte a reggervi è l'unico modo per ripararvi dal trovarvi col fondoschiena per terra - incidente a parte, s'intende.
Se avete anche voi delle storie simili scrivetemele, e scrivetemi come avete reagito!
Io intanto imparerò sicuramente a fare a maglia, e l'agognata sciarpona giallo-rossa di Grifondoro sarà finalmente al mio collo il prossimo inverno! <3 p="">
Love,
Irene

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